Bari, terrore alla festa di San Nicola: sparatoria tra la folla al luna park

Momenti di terrore poco fa nella zona del luna park allestito in occasione della festa di San Nicola. I presenti sono fuggiti in preda al panico dopo aver sentito colpi d’arma da fuoco. “Eravamo coi bambini a poca distanza dal punto in cui è stato fatto fuoco – racconta un lettore di quintopotere.it – non sappiamo se qualcuno è rimasto ferito perché abbiamo iniziato a scappare coi bambini in braccio tentando di andare tutti il più lontano possibile”. Sul posto si stanno portando diverse pattuglie delle Forze dell’Ordine.

La Polizia arrivata sul posto non ha trovato nessun riscontro rispetto alle segnalazioni giunte dai presenti.

Sparatoria al San Paolo, Antonio Marzocca resta in carcere. Il gip: “Voleva uccidere De Marzo”

Resta in carcere il 38enne barese Antonio Marzocca, accusato di aver ferito con colpi di pistola il cugino coetaneo Fabio De Marzo, al culmine di un litigio avvenuto nel quartiere San Paolo di Bari l’1 aprile scorso. Il gip del Tribunale di Bari Francesco Mattiace ha convalidato l’arresto in flagranza e ha applicato contestuale misura cautelare per i reati di tentato omicidio, minacce, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

La presunta responsabilità dell’indagato, che durante dichiarazioni spontanee prima ai poliziotti e oggi al giudice ha confessato, è stata documentata anche dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e riferita da alcuni famigliari testimoni oculari del violento litigio.

Ai magistrati Marzocca, difeso dagli avvocati Daniela Castelluzzo e Michele Colaleo, ha riferito che “non aveva intenzione di ucciderlo”, ma quando, durante il litigio, De Marzo aveva afferrato sua moglie dal collo facendosi scudo con il corpo della donna per tentare di evitare i proiettili, “non ci vide più. In quel momento – si legge nell’ordinanza – gli scattò qualcosa nella testa”.

Secondo il giudice, però, “se è vero che De Marzo, attraverso le sue escandescenze, provocò pesantemente Marzocca, è altresì vero che quest’ultimo impugnò la pistola ben prima che l’altro stringesse il collo di sua moglie”. Per il gip, quindi, l’obiettivo dell’aggressore “era la morte” del cugino. Inoltre, “l’indole violenta” dell’indagato “priva di freni inibitori” sarebbe dimostrata dal fatto che «esplose più colpi – ricostruisce il gip – senza dimostrare alcun cedimento” anche quando il cugino era già a terra e “nonostante la presenza di strada di più persone, il che avrebbe potuto anche determinare ulteriori vittime da colpi di rimbalzo o erroneamente diretti”.