Sparatoria a Japigia, coinvolti 8 giovani: all’origine una lite tra rampolli delle famiglie mafiose baresi – I NOMI

Emergono nuovi dettagli sulla sparatoria avvenuta all’alba di martedì nel quartiere Japigia di Bari, in via Guglielmo Appulo, ai danni di un 20enne, rampollo della famiglia malavitosa dei Lafirenze (vicini ai Parisi-Palermiti). Su una delle due auto anche un 16enne, figlio di un noto boss del clan Strisciuglio.

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Sparatoria a Japigia, 20enne ferito: arrestati 5 giovani tra loro 2 minorenni. Hanno tentato di scappare

Cinque persone di età compresa tra i 16 e i 23 anni, tutte di Bari, sono state arrestate dai carabinieri perché considerate responsabili dell’agguato avvenuto all’alba di ieri ai danni di un 20enne. Si tratta di tre maggiorenni e due minori accusati a vario titolo di tentato omicidio in concorso e di detenzione e porto abusivo di arma clandestina. L’agguato è avvenuto in via Guglielmo Appulo, strada del rione Japigia, dove la vittima, che ha precedenti di polizia, era in auto quando il mezzo è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco al parabrezza e all’altezza di un faro.

Il 20enne ha riportato una ferita al collo: medicato al pronto soccorso del policlinico di Bari è stato dimesso in poche ore. Non lontano dall’auto della vittima, i carabinieri intervenuti sul posto, hanno intercettato un’altra vettura con a bordo gli indagati che hanno tentato la fuga. In quattro sono stati subito bloccati, il quinto invece è stato bloccato mentre provava a scavalcare la recinzione in muratura di una proprietà privata. La pistola utilizzata per l’agguato, una calibro 9 Bruni modello 84, senza matricola e ancora con il caricatore inserito, è stata sequestrata e sarà analizzata. I rilievi sul luogo dell’accaduto sono stati svolti dai militari della Sezione investigazioni scientifiche. I minorenni si trovano nel centro di prima accoglienza del carcere minorile di Bari. Gli altri invece sono nell’istituto di pena barese.

Omicidio Lello Capriati, agguato in perfetto stile Gomorra: indagini parallele con la sparatoria a Carbonara

L’inchiesta va avanti per cercare di risalire all’identità del killer e del suo complice. Le dichiarazioni della donna che era in compagnia di Capriati non hanno fin qui rivelato nulla di utile alle indagini. Al momento la pista seguita dagli inquirenti è quella che porta ad alcuni discussioni avvenute in locali e discoteche tra i giovani rampolli delle famiglie criminali baresi.

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Omicidio a Torre a Mare, ritrovata l’auto su cui viaggiava Lello Capriati: la guerra tra clan spaventa Bari

Gli investigatori della Squadra Mobile di Bari, coordinati dalla Dda, stanno seguendo varie piste, la più seguita è quella della guerra tra gli Strisciuglio e Capriati per la gestione dei traffici illeciti e per il controllo della città. Non si esclude niente, anche il fatto che l’omicidio sia avvenuto dopo recenti litigi tra giovanissimi rampolli. Possibile collegamento con la sparatoria avvenuta venerdì scorso a Carbonara.

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