Scandalo Intesa, non solo il bitontino Vincenzo Coviello. L’inchiesta a Bari si allarga: possibili altri spioni bancari

Non solo il 52enne di Bitonto Vincenzo Coviello, ci sono altri indagati nell’inchiesta della Procura di Bari sui presunti accessi abusivi effettuati dall’ex dipendente di Banca Intesa sui conti correnti della premier Giorgia Meloni, di ministri, politici e personalità dello sport e dello spettacolo. A riportarlo è il Fatto Quotidiano.

Nel registro degli indagati compare almeno il nome di un altro dipendente dell’istituto di credito. Covielllo, cha lavorato nella filiale di Bitonto e poi nel distaccamento Agribusiness di Bisceglie  che fa capo alla filiale di Barletta, è stato licenziato da Banca Intesa. Secondo l’accusa, dal 21 febbraio 2022 al 24 aprile 2024 il 52enne di Bitonto avrebbe effettuato 6.637 accessi abusivi ai dati dei conti correnti di 3.572 clienti sparsi in 679 filiali in tutta Italia. Coviello è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.

Lo spione dei conti bancari, la premier Meloni: “Accanimento su mia sorella Arianna aveva solo 2100 euro”

“Perché tanto accanimento su sua sorella Arianna? È la persona che il bancario di Bari ha spiato più di tutte. Quando è uscita questa notizia, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2100 euro. Mi ha scritto: ‘Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride. Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma colpire lei è come colpire me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio”.

Queste sono le parole che la premier Giorgia Meloni ha rilasciato nell’intervista concessa a Bruno Vespa e riportata nel nuovo libro del giornalista in uscita il 30 ottobre. Il riferimento è al caso del bitontino Vincenzo Coviello, 52enne ex dipendente di Intesa Sanpaolo, indagato per aver spiato i conti di diversi personaggi del mondo della politica, tra cui la stessa Meloni, e non solo.

“Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”, ha aggiunto.

Lo spione dei conti bancari, il legale di Intesa Sanpaolo in Procura a Bari: “Pronti a collaborare con la magistratura”

Proseguono i contatti tra la Procura di Bari e l’Intesa Sanpaolo per fare chiarezza attorno alla vicenda del bitontino Vincenzo Coviello, indagato per aver spiato i conti di personaggi noti del mondo della politica (tra cui la premier Meloni), dello sport e dello spettacolo. Le accuse sono di accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.

Questa mattina il procuratore Roberto Rossi ha incontrato l’ex ministra della Giustizia Paola Severino, tra i legali della banca che resta indagata per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Intesa Sanpaolo non avrebbe avvisato tempestivamente gli inquirenti degli accessi abusivi effettuati da Coviello, ma lo avrebbe fatto solo al termine di un lungo procedimento interno culminato poi con il licenziamento del dipendente lo scorso 8 agosto. Severino ha confermato la massima collaborazione da parte dell’Istituto bancario a collaborare.

Lo spione dei conti bancari, Intesa Sanpaolo corre ai ripari: il generale De Vita nominato chief security office

Il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo, presieduto da Gian Maria Gros-Pietro, ha deliberato la costituzione della nuova area di governo Chief Security Officer, a diretto riporto del consigliere delegato e ceo Carlo Messina, affidata all’ex generale dei carabinieri Antonio De Vita.

Il generale De Vita ha ricoperto, prima di raggiungere nel mese di luglio il pensionamento, la responsabilità relativa alle regioni di Puglia, Campania, Abruzzo e Molise. Dal primo settembre è stato assunto da Carlo Messina nel suo staff come senior advisor sui temi della sicurezza e cyber.

Questa la risposta dopo il caso di Vincenzo Coviello, il 52enne di Bitonto che ha spiato non solo i conti correnti di politici, ministri, magistrati sportivi e personaggi famosi, ma anche i movimenti delle carte di credito. Ora l’uomo è indagato dalla Procura di Bari per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.

Lo spione dei conti bancari, Coviello licenziato da Intesa Sanpaolo: il 52enne bitontino fa ricorso

Nessuna traccia di Vincenzo Coviello, il 52enne bitontino ed ex dipendente della filiale Agribusiness di Bisceglie che avrebbe effettuato dal 21 febbraio 2022 al 24 aprile 2024 6.637 accessi abusivi ai dati dei conti correnti di 3.572 clienti sparsi in 679 filiali in tutta Italia. Tra questi conti anche quelli della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna, oltre che del presidente del Senato e di alcuni ministri e personalità pubbliche note nel mondo dello sport e dello spettacolo.

Ma arrivano novità sul suo conto. Il rapporto di lavoro tra Intesa Sanpaolo e Coviello è terminato l’8 agosto 2024. Tramite i suoi legali il 52enne presenterà ricorso contro il licenziamento della banca. “Una misura eccessiva e non del tutto giustificata”, spiegano i legali. Dopo essere stato scoperto si sarebbe anche proposto per pagare i danni definiti dalle sue azioni, la banca però ha provveduto solo a licenziarlo.

Lo spione dei conti bancari, Intesa Sanpaolo scriveva così a Coviello prima della bufera: “Gravi danni patrimoniali”

Nella lettera di contestazione disciplinare che Intesa Sanpaolo ha inviato il 4 luglio scorso all’impiegato Vincenzo Coviello emerge che l’istituto di credito era consapevole che gli accessi abusivi ai conti dei clienti sarebbero stati “tali da determinare consistenti danni reputazionali e patrimoniali alla banca”. Non a caso Intesa definisce nella missiva gli accessi abusivi “gravissimi e idonei a recidere” il rapporto di lavoro, cosa che è avvenuta l’8 agosto 2024. La banca, quindi, era consapevole del fatto che se la vicenda fosse diventata di dominio pubblico avrebbe potenzialmente portato alla perdita di clienti, che l’istituto sarebbe stato probabilmente sottoposto ad accertamenti e sarebbe stato esposto a richieste di risarcimento dei danni.

Queste due ultime ipotesi si stanno verificando perché la banca è indagata per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (legge 231/2001) e perché diversi legali hanno chiesto informazioni alla Procura di Bari, che ha indagato Coviello (in concorso ovvero un ipotetico mandante da identificare, e quindi con un presunto destinatario delle informazioni) per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. I legali potrebbero costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale e chiedere danni in sede civile.

Secondo l’accusa, dal 21 febbraio 2022 al 24 aprile 2024 il 52enne di Bitonto (Bari) ed ex dipendente della filiale Agribusiness di Bisceglie (gruppo Intesa) avrebbe effettuato 6.637 accessi abusivi ai dati dei conti correnti di 3.572 clienti sparsi in 679 filiali in tutta Italia. Tra questi conti anche quelli della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna, oltre che del presidente del Senato e di alcuni ministri e personalità pubbliche.

Lo spione dei conti bancari, Intesa Sanpaolo indagata: “Noi parte lesa massima collaborazione con le autorità”

Intesa Sanpaolo non ha “ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria e sottolinea che la banca ha potuto procedere con la notifica presso l’autorità per la privacy e la denuncia presso la Procura di Bari come parte lesa nei tempi resi possibili da un processo esteso e accurato, volto alla ricostruzione di quanto avvenuto”. Lo rende noto un portavoce di Intesa Sanpaolo in merito all’inchiesta aperta dalla Procura di Bari con protagonista il 52enne bitontino Vincenzo Coviello, l’ex dipendente che in 26 mesi ha compiuto accessi abusivi ai conti correnti e alle carte di credito di 3572 correntisti di 679 filiali.

Intesa Sanpaolo resta indagata. Per gli inquirenti, avrebbe violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. L’istituto, in sintesi, secondo i pm non avrebbe tempestivamente segnalato agli inquirenti gli accessi abusivi. Coviello è stato sottoposto a procedimento disciplinare – e poi licenziato dalla banca lo scorso 8 agosto – ben prima che partissero le indagini. L’ex bancario è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Una volta che la struttura di controlli interni ha evidenziato le “anomalie, hanno subito preso avvio la procedura disciplinare e l’analisi dei fatti che hanno richiesto una complessa ed estesa ricostruzione di quanto avvenuto”, prosegue il portavoce di Intesa Sanpaolo.

“Nel mentre la banca – spiega ancora – ha sospeso cautelativamente il dipendente e ha proceduto ad avviare l’interlocuzione con l’autorità per la privacy, integrando successivamente l’iniziale notifica con gli sviluppi della vicenda. La complessa analisi dei fatti con il conseguente completamento del procedimento disciplinare – nel rispetto delle procedure a garanzia e tutela del lavoratore – ha condotto al licenziamento alla luce delle gravi e ripetute violazioni di norme regolamenti e procedure interne da questo commesse”.

Solo a conclusione di tutto ciò, la banca ha infine potuto “procedere a sporgere denuncia come parte lesa, sulla base dell’esposizione dei fatti come ricostruiti all’autorità giudiziaria. Il comportamento della banca sarà come sempre basato sulla massima collaborazione con le autorità”, conclude il portavoce di Intesa Sanpaolo.

Lo spione dei conti bancari, i clienti valutano causa contro Intesa Sanpaolo: chieste informazioni alla Procura

Intesa Sanpaolo è formalmente indagata nell’indagine a carico di Vincenzo Coviello, l’ex dipendente che in 26 mesi ha compiuto accessi abusivi ai conti correnti e alle carte di credito di 3572 correntisti di 679 filiali. La Banca, per gli inquirenti, avrebbe violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

L’istituto, secondo i pm, non avrebbe tempestivamente segnalato agli inquirenti gli accessi abusivi. Dopo lo scandalo, i legali di alcuni clienti vittime di Coviello hanno chiesto informazioni alla Procura per valutare la costituzione di parte civile o cause civili ai danni della banca. Coviello è stato sottoposto a procedimento disciplinare – e poi licenziato dalla banca lo scorso 8 agosto – ben prima che partissero le indagini. L’ex bancario è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.

Le indagini della Procura di Bari sono iniziate dopo una denuncia presentata il 22 luglio da un correntista, al quale erano stati segnalati gli accessi anomali ai dati del suo conto corrente. Oltre a cittadini comuni, Coviello avrebbe spiato i conti della premier Giorgia Meloni, di alcuni ministri, del presidente del Senato Ignazio La Russa e di altri personaggi del mondo della politica, dello spettacolo e dello sport.

Lo spione dei conti bancari, l’inchiesta non si ferma: al setaccio i dispositivi elettronici di Coviello

I periti della Procura di Bari cominceranno a breve l’analisi dei dispositivi elettronici di Vincenzo Coviello, il 52enne bancario di Bitonto (Bari) indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, per aver spiato i dati di migliaia di clienti tra cui la premier Meloni, alcuni ministri e personaggi del mondo della politica, dello sport e dello spettacolo.

L’incarico verrà conferito nelle prossime ore dal procuratore capo Roberto Rossi e dall’aggiunto Giuseppe Maralfa che coordinano le indagini condotte dai carabinieri. Questi ultimi giovedì scorso hanno sottoposto a sequestro telefoni, computer, tablet e unità periferiche nella disponibilità di Coviello, per capire se il bancario abbia scaricato i dati dei conti correnti e se li abbia condivisi con qualcuno. Da febbraio 2022 ad aprile 2024 Coviello, licenziato da Intesa Sanpaolo lo scorso 8 agosto, avrebbe effettuato un totale di 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti di 679 filiali della banca.

Tra questi compaiono anche la premier Giorgia Meloni, la sorella Arianna, l’ex compagno Andrea Giambruno; i ministri Crosetto, Fitto, Santanché; il presidente del Senato Ignazio La Russa.