Mola, fanno irruzione nel b&b e picchiano le fidanzate: a processo due 20enni. Morsi, calci e minacce nelle relazioni

Due giovani baresi (R.D.), 20enne di Noicattaro, e G.M., 23enne di Triggiano) sono a processo con l’accusa di aver insultato, minacciato e picchiato le rispettive fidanzate. I due si trovano agli arresti domiciliari, per loro è stato disposto il giudizio immediato e la prima udienza è in programma il prossimo 12 dicembre.

A Dell’Aglio viene contestato il reato di stalking ai danni di una 18enne di Mola. Il giovane in un’occasione avrebbe poi dato un morso all’altezza della palpebra della ragazza, mentre in un’altra l’avrebbe presa pugni. Il 6 ottobre scorso poi è entrato in un b&b in cui la 22enne si trovava con amici e l’avrebbe colpita alla testa con una bottiglietta di profumo, prima di scaraventarla a sferra e sferrandole calci. Tutto rincarato da pesanti minacce di morte. A lui sono anche contestati i reati di lesioni e di furto, visto che in una circostanza avrebbe strappato il cellulare dalle mani della ragazza.

Vittima di Martire invece una ragazzina di Rutigliano, che si trovava nello stesso b&b dell’altra ragazza, sua amica e compagne di classe. Il primo episodio risale all’estate del 2023, tutte le aggressioni e minacce sono riconducibili a motivi di gelosia. Dopo averla raggiunta a Gallipoli, l’avrebbe colpita con una testata all’occhio per poi andarsi a schiantare con l’auto in una rotatoria. In un’altra circostanza avrebbe scaraventato la testa sul cruscotto dell’auto circa venti volte, prima di spedirla fuori dalla vettura. Il 6 ottobre poi avrebbe fatto irruzione con Dell’Aglio nel bed and breakfast in cui la 18enne si trovava e le avrebbe puntato alla gola un coltello dalla lama di venti centimetri.

Suicidio Paolillo, nuove querele per stalking lavorativo: “Una lotta contro i tempi della Giustizia”

Torniamo ad occuparci della storia del suicidio di Umberto Paolillo, l’ispettore capo della polizia penitenziaria che nel 2021 si è tolto la vita con la sua pistola di ordinanza, per fare il punto sugli sviluppi giudiziari di questa triste vicenda. Dal punto di vista civile, nella prossima udienza in programma il prossimo 2 febbraio, verrà ascoltato il primo teste ma si cercherà di ascoltare più persone possibili per velocizzare le tappe di questo lungo processo. Resta da capire se i vostri servizi e la nostra inchiesta potrà avere un peso all’interno del dibattimento. Dal punto di vista penale sono state presentate nuove querele per stalking lavorativo.

“Sono innamorato di te”, perseguita e picchia l’ex amante a Bari: condannato a 1 anno e 8 mesi per stalking

Un uomo è stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 1 anno e 8 mesi di reclusione per stalking a Bari. Secondo quanto ricostruito dalle indagini ha perseguitato una donna con la quale aveva intrapreso una relazione extraconiugale. Al rifiuto di lei di portare avanti il rapporto, ha iniziato a perseguitarla con messaggi, chiamate, appostamenti (a casa e sul luogo di lavoro) e minacce.

La vittima ha deciso di denunciarlo dopo due anni, i fatti risalgono al periodo tra settembre 2018 e luglio 2020. Nell’ultima occasione l’uomo l’ha picchiata con calci e schiaffi, mettendole le mani al collo e minacciando di ucciderla. “Sono innamorato di te, dobbiamo stare insieme”, le parole proferite alla donna. È stato condannato anche al risarcimento dei danni nei confronti della vittima e dell’associazione Gens Nova.

Omicidio Santa Scorese, Dimauro prosciolto per stalking alla sorella Rosa Maria: impugnata l’assoluzione

La Procura di Bari ha impugnato la sentenza di assoluzione di Giuseppe Dimauro. Il 64enne responsabile dell’omicidio di Santa Santa, la giovane attivista cattolica uccisa a coltellate a Palo del Colle il 15 marzo del 1991, è stato prosciolto dall’accusa di stalking nei confronti della sorella Rosa Maria perché ritenuto incapace di intendere e volere nonostante il percorso riabilitativo.

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“Questo bimbo non deve nascere, tu sei morta”: indagato per stalking l’ex consigliere pugliese Morgante

La Procura di Bari ha emesso un avviso di fine indagine nei confronti del vicepresidente nazionale di Noi Moderati ed ex consigliere regionale pugliese, Luigi Morgante, accusato di atti persecutori con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una donna a cui era legato da una relazione sentimentale. L’atto solitamente prelude a una richiesta di rinvio a giudizio.

Secondo l’accusa, Morgante avrebbe minacciato e molestato la donna dopo che questa gli aveva comunicato di essere incinta, provocandole un perdurante stato di ansia e di paura. A luglio del 2023, l’avrebbe offesa, minacciata e aggredita tirandole i capelli e colpendola con un bastone alle gambe. Nei mesi successivi e fino al novembre 2023 – secondo quanto scritto nell’avviso di conclusione delle indagini firmato dalla pm Silvia Curione – Morgante, in diverse circostanze, l’avrebbe in un’occasione schiaffeggiata, in un’altra le avrebbe messo le mani intorno alla gola e, dopo averla spinta sul divano, avrebbe cercato di soffocarla. In base a quanto emerso dalle indagini, Morgante avrebbe minacciato la donna con l’intento di farla abortire dicendole: “Questo bambino non deve nascere, tu sei morta”.

Di Mauro prosciolto per stalking, la sorella di Santa Scorese: “Ossessionato da noi ora è libero e ho paura”

Di Mauro, l’assassino di Santa Scorese, si trovava agli arresti domiciliari in una Rsa situata a Cassano delle Murge. Ora i domiciliari gli sono stati revocati e per lui è stato disposto il collocamento in una Crap per autori di reato, con una serie di limitazioni, ma i tempi non sono noti.

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Omicidio Santa Scorese, Di Mauro prosciolto per stalking alla sorella Rosa Maria: “Incapace di intendere e volere”

Giuseppe Di Mauro, il 64enne responsabile dell’omicidio di Santa Scorese, la giovane attivista cattolica uccisa a coltellate a Palo del Colle il 15 marzo del 1991, è stato prosciolto dall’accusa di aver perseguitato Rosa Maria, sorella di Santa, perché ritenuto incapace di intendere e volere nonostante il percorso riabilitativo. Questa è la sentenza che arriva al termine del rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica.

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