Orrore a Maglie, ragazzina abusata nei bagni della stazione dall’amico del fidanzatino: 15enne torna libero

Il 15enne salentino arrestato lo scorso 26 marzo, con l’accusa di violenza sessuale aggravata in concorso per aver violentato la fidanzata di un suo amico nei bagni della stazione ferroviaria di Maglie, è tornato in libertà.

Il Tribunale del Riesame dei Minori ha infatti accolto il ricorso della difesa basato sul tempo trascorso di quasi 8 mesi tra il reato commesso e l’arresto e sull’inesistenza del rischio di reiterazione del reato.

Il 15 enne era stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce e detenuto in una comunità educativa minorile. Resta indagato a piede libero il fidanzato della ragazzina di 15 anni.

Insultano e scappano, delirio alla stazione di Bari: “Siamo ostaggio di tossici e ubriaconi”

Ci trovavamo in piazza Moro per altri motivi, quando la nostra troupe è stata aggredita verbalmente da uno dei padroni della zona.

Sì, perché i baresi sono ostaggi di tossici, ubriaconi e parcheggiatori abusivi che letteralmente comandano l’area della stazione di Bari con la complicità anche di chi dovrebbe tutelare la città e far rispettare la legge.

Appena la telecamera è stata accesa, c’è stato il consueto fuggi fuggi generale. Nel video allegato il nostro sfogo e quello di alcuni cittadini.

Ragazzina abusata nei bagni della stazione dall’amico del fidanzatino: arrestato 15enne in Salento

Un quindicenne è stato arrestato con l’accusa di aver abusato di una coetanea nei bagni della stazione ferroviaria di Maglie, in provincia di Lecce, mentre il ragazzino con il quale l’adolescente aveva una relazione e che le aveva dato appuntamento aspettava in un locale adiacente.

L’episodio risale al 28 luglio scorso ma si è saputo solo ora. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 15enne per l’accusa di violenza sessuale aggravata in concorso. Il ragazzino è stato messo in una comunità educativa penale minorile mentre sono in corso ulteriori accertamenti sul fidanzatino.

L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip del tribunale per i minori di Lecce su richiesta del procuratore per i minorenni Simona Filoni, e del sostituto procuratore Paola Guglielmi. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia sporta dalla madre della vittima. La donna, allarmata dal fatto che la figlia non rispondeva al telefono, era andata a cercarla per riprenderla.

E alla stazione l’avrebbe trovata nel bagno mentre veniva abusata. La 15enne – secondo quanto ricostruito – aveva appuntamento in stazione con il ragazzino con il quale aveva una relazione: questi non avrebbe partecipato agli abusi ma sarebbe rimasto in un locale adiacente, come avrebbe dichiarato agli inquirenti.

Soccorsa dalla madre, la ragazzina è stata poi portata in ospedale dove i sanitari hanno rilevato l’esistenza di lesioni compatibili con gli abusi e ulteriori prove della violenza subita. Fondamentale è stata anche l’analisi dei telefoni cellulari sequestrati, dai quali è emerso come gli indagati avessero chiesto alla vittima e alla madre più volte di non sporgere denuncia.

Gioia del Colle, si lancia nel vuoto dal cavalcavia della stazione: 14enne salvato dalla Polizia Locale

Tragedia sfiorata ieri alla stazione di Gioia del Colle dove un ragazzino di 14 anni si è lanciato nel vuoto dal cavalcavia, finendo tra i binari.

Due agenti della polizia locale, intervenuti sul posto, hanno immediatamente bloccato i due binari consentendo l’arrivo anche dei medici del 118. Trasportato in ospedale, il ragazzo ha subito fratture agli arti inferiori.

Bari, uccide 21enne dopo una lite in stazione: pena ridotta in Appello per il killer 25enne

La Corte di Assise di Appello di Bari ha ridotto la condanna di Romeo Okoidigun, 25enne di nazionalità nigeriana, da 15 anni e 8 mesi di reclusione a 14 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio volontario del 21enne somalo Abdi Aboala.

Il corpo della giovane vittima fu trovato senza vita vicino ai binari della stazione centrale di Bari la notte tra il 17 e il 18 febbraio 2022. Il 25enne, reo confesso, fu fermato dopo poche ore dal delitto, identificato grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

L’arma del delitto un coltello di 33 centimetri che il 25enne aveva con sé quando fu fermato dalla Polizia con ancora gli abiti sporchi di sangue. Secondo quanto emerso, prima che scoppiasse la rissa, tra i due pare ci fosse stato un approccio sessuale.

Avevano bevuto insieme birra e gin e poi fumato marijuana. Da lì poi sarebbe nata una colluttazione nella quale il 25enne ha accoltellato e ucciso il 21enne. “Mi dispiace molto per quello che è successo, ma non so perché è successo”, le parole dell’assassino dopo il suo arresto.

La Procura, ipotizzando l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi, chiese l’ergastolo ma l’aggravante venne esclusa già in primo grado dai giudici della Corte di Assise. Durante il primo processo il 25enne fu anche sottoposto a una perizia psichiatrica che ha rilevato un “vizio parziale di mente”.