Bari, beffa in arrivo per presidenti e consiglieri dei Municipi: rischiano di non percepire lo stipendio

Il centrosinistra è pronto a replicare a Bari l’en plein di cinque anni fa anche nei Municipi. Tre presidenti donne sono già state elette. La prima al Municipio I (Murat, Bari Vecchia, Libertà, Madonnella, Japigia, Torre a Mare) con la giornalista Annamaria Ferretti che ha ottenuto il 50,54% nel primo turno: battuti Nicolò Cassano, candidato del centrodestra e figlio di Massimo (28,74%) e Nicola Biancofiore (candidato di Laforgia con il 20,08%). Al Municipio 2, (Poggiofranco, Picone, Carrassi, San Pasquale, Mungivacca) vince Alessandra Lopez. L’avvocata civilista espressione di Con ha ottenuto il  53,13% dei voti. Battuti Virginia Ambruosi del centrodestra (25,85%) e Giacinto Lisco per Laforgia (20,47%). Nel Municipio 4 (Carbonara, Ceglie, Loseto) trionfa Maria Chiara Addabbo. La 30enne ha ottenuto il 55,65% di preferenze contro Matteo Colapietro del centrodestra (30,20%). La laforgiana Giuseppina Giannelli si è fermata al 14,15%.

Si andrà invece al ballottaggio nel Municipio 3 (San Paolo, Stanic, Marconi, San Girolamo, Fesca e Villaggio del Lavoratore): l’ex preside Luisa Verdoscia se la vedrà con il consigliere uscente di centrodestra Filippo Stefano Colonna (47-33% nel primo round). Nel Municipio 5 (Palese, San Spirito, Catino, San Pio) invece la candidata di Leccese Maristella Morisco è andata vicina alla vittoria, ottenendo il 49,17%. Krizia Colaianni del centrodestra il 35,60%.

Ma c’è un caso che riguarda i Municipi. I presidenti e i consiglieri, in virtù della nuova norma del governo Meloni entrata in vigore lo scorso marzo, rischiano di restare senza stipendio. Il provvedimento mira a limitare le spese per gli enti locali, dopo la decisione del governo Draghi di aumentare invece lo stipendio dei Sindaci al pari di quello dei presidenti di Regione. Dovrebbe toccare al Ministero dell’Interno determinare i nuovi importi dell’indennità per il presidente e per i gettoni dei consiglieri municipali, ma poi la legge impone di parametrare gli importi all’attività effettivamente prestata. Un problema che potrebbe riguardare la città di Bari dove il decentramento amministrativo è praticamente nullo.

 

Parla la moglie dell’ex boss di Napoli: “Lavoro, stipendio e 130mila euro. Roma non ti abbandona”

“Buongiorno, io sono la moglie di un collaboratore di giustizia. Mio marito era il boss di Napoli”. Inizia così la telefonata che qualche giorno fa Antonio ha ricevuto sul suo numero di telefono. Dall’altra parte c’è una donna che ci ha chiamato per raccontare la sua esperienza con il programma.

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Caro vita, la Andriani di Gravina aumenta lo stipendio del 7,5% ai dipendenti: “Siete il nostro motore”

La Andriani spa Società Benefit di Gravina ha deciso di offrire un incremento retributivo del 7,5 per cento, percepito su base mensile e permanente, a tutto il personale con retribuzione annuale lorda inferiore ai 60mila euro a partire dal 2024. La scelta, che riguarderà oltre 200 dipendenti, è stata presa per far fronte all’inflazione e al caro vita. “Il vero motore propulsivo dell’azienda sono le sue persone e decide di agire in loro favore con un intervento economico permanente e strutturale senza precedenti”, fa sapere l’azienda specializzata dal 2009 nella produzione di pasta naturalmente senza glutine di alta qualità.

“La prosperità comune si realizza anche supportando i dipendenti rispetto al carovita – le parole del presidente e dell’ad Michele Andriani -. È il fine più nobile che un’azienda possa perseguire, svolgendo un ruolo da vero agente del cambiamento culturale, sociale, economico ed ambientale. Il nostro approccio si basa sulla condivisione, sulla trasparenza e sull’ascolto, valori che ci guidano quotidianamente. Ed è proprio dall’ascolto delle nostre persone che nasce la decisione di agire concretamente in loro favore, con un aumento retributivo superiore all’inflazione”.

Terlizzi, sospeso senza stipendio il comandante della Polizia Locale: “L’ho saputo su Whatsapp sono innocente”

A parlare è Antonio Modugno, condannato in primo grado a 5 anni e 11 mesi e 20 giorni nel processo “Sistema Trani” che tra il 2014 e il 2016 coinvolse politici e funzionari comunali: “Ad oggi il Comune di Terlizzi non mi ha notificato alcun tipo di provvedimento”. Ma non sarebbe l’unico dettaglio che fa discutere.

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