Suicidi in carcere, la denuncia di SAPPE: “Politica e mass media ipocriti se ne parla solo quando fa comodo”

“Fino a qualche settimana fa il carcere con il problema del sovraffollamento, della violenza, dei suicidi, degli omicidi di stato, nonostante le denunce dei sindacati a partire dal SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, non interessavano poco o niente, poiché era più interessante parlare della Salis, Vannacci, dell’orso M90 ucciso ecc.ecc. Con l’arrivo dell’estate poiché i temi di polemica diminuiscono sotto l’ombrellone, i politici ed i mass media nazionali scoprono che i suicidi in carcere dall’inizio dell’anno sono arrivati a circa 50, non tenendo conto delle decine e decine di casi evitati grazie al coraggio ed alla professionalità dei torturatori della polizia penitenziaria. Così si scopre che il sovraffollamento sta diventando insostenibile, e quindi sarebbe necessario una bella leggina che premierebbe i detenuti così come chiede il papa, e tutti felici e contenti”. Inizia così il duro comunicato di SAPPE, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria.

“Eppure il problema delle carceri non si risolve certo con qualche migliaio di detenuti messi fuori(che dopo qualche mese rientrano tutti) ,poiché sarebbe necessario un piano marshall che dovrebbe coinvolgere tutti a partire dal governo per finire alle regioni, con i mass media a fare da guardiani. Noi riteniamo che l’ipocrisia nasce dal fatto che generalmente tutto quello di brutto che accade nel carcere viene scaricato sul poliziotto penitenziario, per occultare le vere responsabilità del sistema. Diciamo ciò poiché da tempo ci poniamo delle domande a cui nessuno ha mai risposto Perché nessuno si chiede come mai la maggior parte dei suicidi in carcere (e tentati) vengono posti in essere da detenuti italiani o stranieri con problemi psichiatrici oppure tossicodipendenti? Perché i magistrati di fronte al suicidio di un detenuto con problemi psichiatrici tendono a responsabilizzare il poliziotto penitenziario, invece di verificare se quei detenuti erano curati bene, erano seguiti da specialisti così come prevede la legge? Perché non si ammette che con la chiusura degli O.P.G. ed il fallimento delle REMS le carceri sono diventati manicomi a cielo aperto, ove detenuti sani vivono con dei “pazzi”? Perché non si dice che la sopraffazione, la prepotenza, l’umiliazione da parte dei detenuti più violenti lasciati liberi di fare quello che vogliono, sono un concausa importante che porta i detenuti più fragili all’insano gesto? Perché in questi anni una certa parte politica., tra il silenzio generale, ha regalato, di fatto, le carceri ai detenuti più violenti, con le sezioni aperte e senza poliziotti, con il ridimensionamento degli organici per cui le nostre carceri nelle ore serali e notturne sono sguarnite, e le varie evasioni lo stanno a dimostrare? Perché non si è finora agito per evitare che i criminali più pericolosi continuino a gestire dalle celle i loro sporchi traffici con i telefonini che entrano in quantità industriale, a cui ora hanno aggiunto un servizio di consegna puntuale attraverso i droni che oltre ai cellulari trasportano anche stupefacenti, coltelli ecc.ecc, mentre il poliziotto continua ad aprire e chiudere i cancelli con tante chiavi grosse come nell’ottocento? Perché si continua a volere carceri in cemento armato (che armato non è) spendendo il doppio, e con tempi biblici(anni e anni) invece di carceri modulari utilizzate in tutto il mondo, più confortevoli e pronte in alcuni mesi? Perché per i detenuti violenti non si applicano le norme vigenti che farebbero abbassare drasticamente le aggressioni, le sopraffazioni a detenuti e poliziotti, a partire dai magistrati in tantissimi casi che non applicano la legge e cioè l’art.336 del codice penale(arresto in flagranza di reato); eppoi perché il DAP che non attiva per questi prepotenti l’art.14 bis O.P. che prevede un carcere più duro, e non trasferisce questi detenuti nelle sezioni previste dall’art.32 O.P., invece di spostarli da un carcere all’altro collezionando aggressioni a poliziotti nonché abusare degli altri detenuti? Perché si parla tanto di far scontare la pena agli stranieri nei paesi d’origine mentre l’inadeguatezza delle norme e la lentezza della burocrazia non consente di far ciò in maniera concreta? Perché nessuno parla della prima sentenza in Italia ed Europa in cui lo Stato Italiano è stato condannato per la morte di un poliziotto a pagare un forte risarcimento per il fumo passivo delle sigarette dei detenuti inalato nelle sezioni detentive, che ogni giorno avvelenano decine di migliaia i poliziotti e detenuti? A queste domande vorremmo che qualcuno rispondesse, se non a noi a qualche famoso giornalista con la schiena dritta, anche se siamo convinti che avere le carceri in condizione simili faccia comodo a tutti, poiché è un ottimo strumento di distrazione di massa che serve per spostare l’attenzione su problemi più gravi, oppure per riempire le pagine dei giornali quando le polemiche oppure i gossip scarseggiano. Un ultima annotazione , i professionisti del carcere (radicali, antigone , politici di sinistra, associazioni, compresa la cucchi) catalogano le condanne dell’Europa sulle carceri italiane dicendo che sono le peggiori, dimenticando che un raffronto con altre nazioni non può essere fatto in maniera seria(noi le abbiamo viste), poiché in quei paesi a differenza dell’Italia, non esistono le migliaia e migliaia di persone che con le carceri e sulla pelle dei detenuti ci mangiano e bevono. Una politica seria potrebbe risolvere le varie problematiche delle carceri, se lo volesse, in poco tempo, ma dovrebbe avere il coraggio di estirpare tutti i tumori e le metastasi provocate da decenni i buonismo che ha giovato solo ai delinquenti più pericolosi incrementando i loro affari, e rovinato le tante persone che come dice l’articolo 27 della costituzione cercano di reinserirsi nella società”.