Altamura, studente 14enne parla con lingua dei segni. Il Tar dà ragione ai genitori: aumentata l’assistenza a scuola

Il Tribunale di Bari ha accolto il ricorso presentato dai genitori di un ragazzo di 14 anni di Altamura, affetto dalla sindrome di Charge, una malattia rara che lo ha reso ipovedente dalla nascita, riconoscendogli un’insegnante Lis per tutta la durata delle lezioni e non solo per una parte.

Il giovane studente, che frequenta il primo anno di un istituto tecnico, sente pochissimo e parla attraverso la lingua dei segni. I suoi genitori si sono rivolti ad un avvocato per ricevere dalla scuola un assistente alla comunicazione per 32 ore e non solo per 18 ore come avveniva inizialmente

“Ci avevano detto che non c’erano abbastanza fondi, ma non ci siamo arresi. Nostro figlio ha diritto allo studio come ogni altro ragazzo della sue età. Per questo non abbiamo mollato e alla fine il Tar ci ha dato ragione”, le parole dei genitori riportate da La Repubblica.

“Una grande vittoria per il diritto all’istruzione”, il commento dell’associazione malattie rare dell’Alta Murgia (Amaram). “Da quando ha iniziato a frequentare la scuola superiore, è stato accolto in modo positivo; sono nella stessa classe cinque amici con cui condiviso il percorso scolastico dalle medie e che avevano imparato la lingua dei segni per comunicare con lui”, ha aggiunto la mamma.

Bari, dopo la tregua natalizia richiude il Bar Piccolo. Ricorso respinto dal Tar: sospensione di 15 giorni

Saracinesche nuovamente abbassate per il bar Piccolo situato in via Cognetti nel cuore della movida barese e del quartiere Umbertino. Il Tar ha rigettato il ricorso e ha confermato la sospensione della licenza per 15 giorni.

Lo stesso Tar aveva bloccato la sospensione dell’attività nel periodo natalizio, disposta dalla Questura l’11 dicembre scorso, permettendo ai gestori di poter lavorare durante il periodo natalizio, rinviando la decisione a gennaio. “L’operatività del pubblico esercizio costituisce pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica – si legge nel provvedimento -. La sospensione della licenza non ha natura afflittiva e sanzionatoria, bensì cautelare e preventiva, in quanto essenzialmente finalizzata a evitare la consumazione di reati e turbative dell’ordine pubblico, senza implicazione soggettiva nei confronti del titolare dell’esercizio”.

Negli ultimi mesi, in diversi episodi, sono state sequestrate dosi di sostanze stupefacenti a carico degli avventori del locale. All’origine del provvedimento della Questura anche il costante perpetrarsi di azioni delittuose, tra cui risse, e l’abituale presenza di individui gravati da segnalazioni di polizia e precedenti penali, nonché assuntori di sostanze stupefacenti.

Trasporto dei pazienti disabili, il Tar accoglie i ricorsi dei centri diurni: condannate Asl Bari e Regione Puglia

Il Tar di Bari ha dichiarato illegittimo il provvedimento con cui l’Asl Bari, negli anni passati, aveva rinviato la presa in carico del servizio di trasporto dei disabili di quattro centri diurni del Barese, condannando la stessa azienda sanitaria e la Regione Puglia, in solido, a risarcire i costi sopportati dai centri dall’1 gennaio 2021.

L’Asl, secondo una legge regionale del 2010, ha infatti il compito di garantire il servizio di trasporto dei pazienti disabili presso i centri diurni socio-operativi ma, «nonostante le molteplici diffide per l’attivazione del servizio ricevute dalla cooperativa Ruah e dalla Starbene srl, titolari di quattro centri diurni» tra Bari e Rutigliano – si legge in un comunicato rilasciato dallo studio legale Gaballo di Nardò -, il servizio non era stato avviato. Solo nel 2020, in via eccezionale, l’Asl aveva consentito proprio ai centri diurni di provvedere al trasporto dei pazienti, corrispondendo agli stessi una tariffa di 6,51 euro per utente che, come notano gli avvocati «non copriva i costi realmente sopportati».

Una situazione che ha costretto i centri, assistiti dall’avvocato Paolo Gaballo, a rivolgersi al Tar. I giudici amministrativi hanno rilevato la «grave negligenza imputabile sia alla Asl di Bari sia alla Regione Puglia» e la situazione di «coercizione» in cui si sono ritrovati i centri, costretti a garantire un servizio «essenziale per i propri utenti disabili» in «condizioni antieconomiche». Ancora oggi, scrivono i giudici, «l’Asl Bari non solo non ha preso in carico il servizio, ma non ha neppure svolto alcuna delle attività per finanziarlo, gestirlo in proprio o affidarlo a terzi». Il Tar ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti per individuare eventuali responsabilità.

Ex Ilva, il Tar respinge il ricorso contro lo stop a fornitura gas: “Non sono previste interruzioni”

Non sono previste per ora interruzioni di gas ad Acciaierie d’Italia. È quanto si apprende da fonti vicine al dossier dopo il rigetto del ricorso al Tar della Lombardia dell’ex-Ilva di Taranto nei confronti della delibera dell’Arera che aveva disposto lo stop alle forniture. Oltre al fatto che Acciaierie d’Italia ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, che comporta quindi il congelamento del provvedimento, un’eventuale decisione sulle forniture di gas ad Acciaierie d’Italia potrà essere presa solo a valle delle interlocuzioni tra l’autorità di regolazione, l’Arera, e Snam, il fornitore di ultima istanza.