Travolto in bici sulla statale 172, muore il 52enne Michele Viola: è il capo di gabinetto della questura di Taranto

Il capo di gabinetto della questura di Taranto, Michele Viola, 52 anni, è morto nel pomeriggio in un incidente stradale sulla statale 172 tra Taranto e Martina Franca.

La vittima, originaria della Calabria, era in sella a una bici quando – per cause da accertare – è stata travolta da una Ford. L’impatto per il 52enne è stato fatale e i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Indagano i carabinieri intervenuti sul posto con i vigili del fuoco. Viola proveniva dal commissariato di Palmi e si era insediato a Taranto il 6 aprile scorso.

Traffico internazionale di oloturie, blitz della Finanza: 21 arresti a Taranto

L’organizzazione si serviva di autotrasportatori stranieri per la spedizione in Grecia e Turchia del prodotto pescato ancora vivo, ma anche di ignari operatori di note aziende della logistica per spedizioni nazionali ed estere del prodotto lavorato ed essiccato. I cetrioli di mare sono molto utilizzati in Cina dove il valore delle oloturie essiccate parte da 700 euro fino a 3.000 euro per ogni chilogrammo.

Continue reading

Taranto, fa togliere la sciarpa del Bari a studenti in gita: daspo di 2 anni per tifoso arrivato dal Medioevo

Una scena tipica del Medioevo. Un tifoso tarantino di 44 anni, nei vicoli della città vecchia, si scaglia e minaccia alcuni studenti baresi in gita e il loro professore perché indossano le sciarpe biancorosse. Costringe loro a togliersele, dopo averne presa una dalle mani di uno studente e lanciata per terra. Il motivo? Non è “rispettoso” per la città di Taranto circolare con le sciarpe del Bari.

Continue reading

Taranto, class action contro l’Ilva di 10 cittadini e bimbo con malattia rara: decisione Corte Ue il 25 giugno

La Corte di Giustizia europea ha fissato per il 25 giugno (ore 9.30) l’udienza pubblica per la pronuncia della sentenza in merito all’azione inibitoria collettiva contro l’ex Ilva promossa da 10 cittadini aderenti all’associazione Genitori Tarantini e da un bambino di 11 anni affetto da una rara mutazione genetica. Successivamente sono state raccolte le firme di oltre 130 cittadini anche per una class action risarcitoria.

Era stato il Tribunale delle imprese di Milano, nel settembre 2022, a sospendere la causa sull’inibitoria trasmettendo gli atti alla Corte del Lussemburgo per porre sostanzialmente tre quesiti concernenti l’interpretazione della normativa europea in materia di emissioni inquinanti di impianti industriali in relazione alle norme italiane. I ricorrenti chiedono innanzitutto la “cessazione delle attività dell’area a caldo” dell’ex Ilva, la “chiusura delle cokerie, l’interruzione dell’attività dell’area a caldo fino all’attuazione delle prescrizioni” dell’Aia e la “predisposizione di un piano industriale che preveda l’abbattimento delle emissioni di gas serra di almeno il 50%”.

L’azione inibitoria è stata presentata dall’associazione Genitori Tarantini tramite gli avvocati Ascanio Amenduni e Maurizio Rizzo Striano, la Regione Puglia si è costituita in giudizio ad adiuvandum. L’avvocato generale della Corte Ue Juliane Kokott nell’udienza del 14 dicembre scorso ha sostenuto che “in base alle direttive Ue, un impianto industriale non può essere autorizzato se causa eccessivi danni alla salute e solo in circostanze particolari è possibile un differimento delle misure per la riduzione dell’impatto ambientale”.

Orrore a Taranto, abusi sulla fidanzatina del figlio di 12 anni: arrestato farmacista 46enne

Un farmacista di 46 anni è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver abusato sessualmente della fidanzatina del figlio di soli 12 anni. I rapporto infatti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero avvenuti contro la volontà della ragazzina che ha trovato il coraggio di raccontare e denunciare il molestatore ad una maestra e alla Polizia.

Continue reading

Impianto di pescicoltura scaricava in mare e nel suolo, 5 indagati a Taranto: “Alterato l’ecosistema marino”

Sono 5 le indagate a Taranto per aver immesso sia in mare sia direttamente nel suolo le acque di scarico di un importante impianto di pescicoltura: lo avrebbero fatto per risparmiare circa 360mila euro, ma avrebbero inquinato un’intera area sottoposta a vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici e demaniali e caratterizzata dalla presenza di numerosi impianti di allevamento di mitili e vongole.

Continue reading