Droga spedita in tutta Italia tramite Telegram e soldi investiti in bitcoin: 10 indagati tra Bari e Brindisi

Avrebbero gestito una piazza di spaccio con spedizioni in tutta Italia di dosi di droga “prenotate” via Telegram e Whatsapp e avrebbero impiegato i ricavi in criptovalute (moneta virtuale/bitcoin) per un importo complessivo di oltre 30mila euro. Questo è lo scenario ricostruito dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni e dal comando antifalsificazione monetaria di Roma, coordinate della procura di Brindisi.

Nelle scorse ore è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini a 10 persone (7 originarie della provincia di Bari e 3 del Brindisino) di età compresa tra i 24 e i 40 anni, accusate a vario titolo di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti (metadone, ketamina, hashish e marijuana), e di detenzione di documenti di identità falsi ed autoriciclaggio.

Eseguito anche un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Brindisi nei confronti di due dei principali indagati, di denaro e moneta virtuale (criptovalute), saldi attivi presenti su dieci carte prepagate, per un importo complessivo di poco superiore ai tremila euro. Secondo le indagini, 150 le cessioni di droga nel periodo compreso tra marzo e settembre del 2022. I militari ritengono che la base logistica e di smistamento fosse a Latiano, in provincia di Brindisi, e che gli indagati sarebbero riusciti a rifornire di droga clienti residenti in tutta Italia ai quali venivano spedite le dosi con l’ausilio dei servizi postali e dietro il pagamento attraverso ricariche su carte prepagate o bonifici bancari.

Bari-Cagliari sold out, l’ultima trovata arriva da Telegram. Biglietti “falsi” a 10 euro: “Così entrate sicuro”

Lo stratagemma per riuscire ad entrare in un San Nicola del tutto esaurito è davvero curioso: “I biglietti saranno uguali agli originali, però il codice a barre non aprirà il tornello. Basterà mettersi dietro qualcun altro oppure mostrare il biglietto dicendo che non lo legge e vi faranno comunque entrare”, si legge nel messaggio fissato.

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Messaggi neo nazisti su Telegram, perquisizioni della Digos anche a Brindisi: 8 denunce

Perquisizioni della Digos e della polizia postale a Torino, Brescia, Brindisi, Rieti, Alessandria e Lodi, a carico di otto utenti di internet ritenuti responsabili di pubblicazioni per gli inquirenti di natura nazi-fascista, razzista ed antisemita sul canale Telegram “Brudershaft thule”(Fratellanza di Thule) e sul connesso gruppo di discussione “Meine Ehre Heiβt Treue” (Il mio onore si chiama lealtà).

Gli indagati sono stati tutti denunciati per riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Le perquisizioni sono state eseguite anche nella città di Aalen in Germania dove risiede l’amministratore dei gruppi telegram.

Nei gruppi Telegram sotto inchiesta, oltre a messaggi di natura neo nazista venivano lanciati appelli No Vax, contro il Green Pass e contro il premier Mario Draghi. Uno degli indagati perquisiti è una guardia giurata di Torino, mentre gli altri sette indagati risiedono in altre città. A quanto ai apprende da fonti investigative durante le perquisizioni la Digos ha sequestrato molto materiale: busti raffiguranti Benito Mussolini, manganelli, pugni di ferro e bandiere neo fasciste e neo naziste.