“Potenziare gli organici per consentire al personale sanitario e penitenziario di poter svolgere al meglio il proprio compito”. È quanto chiedono la FP Cgil Bari e la Cgil Bari dopo aver espresso solidarietà alla giovane infermiera aggredita mentre lavorava nel carcere di Bari. “Le condizioni del personale, soprattutto di quello sanitario, sono diventate insostenibili”, tuona la Cgil. “A fronte di una crescente domanda di salute il numero degli operatori risulta sempre più esiguo tanto da esporre gli stessi lavoratori al rischio aggressioni. Occorre con urgenza rafforzare i sistemi di videosorveglianza e gli organici del personale penitenziario anche al fine di supportare il lavoro del personale sanitario”, ribadiscono i Segretari Generali di Confederazione e di categoria.
“Già da tempo questa organizzazione sindacale aveva richiesto infatti agli uffici competenti regionali e nazionali di dotare la struttura di personale penitenziario visto che anche da questo punto di vista siamo prossimi al collasso. Il carcere di Bari – concludono Remini e Bucci – è uno dei pochi sul territorio nazionale ad ospitare un vero e proprio ospedale al suo interno, ma senza un investimento vero in termini di organici si corre il rischio di vedere vanificato il lavoro di anni teso alla centralità della cura e della persona”.