Paura a Terlizzi, incendio nella notte in una rivendita di auto usate: 20 mezzi distrutti – FOTO

Attimi di paura nella notte, poco dopo le 2, all’interno di una rivendita di auto usate di Terlizzi dove è divampato un grande incendio.

I vigili del fuoco sono intervenuti con diversi mezzi per domare le fiamme. Si registrano danni al capannone, 20 autovetture sono state divorate dalle fiamme.

Le operazioni sono andate avanti per diverse ore, non è ancora nota la natura del rogo. Al vaglio tutte le ipotesi, anche quella che possa essersi trattato di un gesto doloso. Sull’accaduto indagano i carabinieri della tenenza locale.

Mistero a Terlizzi, auto ribaltata sulla sp231 e chiusa a chiave: Vigili del Fuoco non trovano nessuno

I vigili del Fuoco sono intervenuti sulla sp231 a Terlizzi dove una Lancia Ypsilon si è ribaltata su un fianco. Al loro arrivo però non hanno trovato nessuno sul posto, anzi la vettura era addirittura chiusa a chiave.

Degli occupanti dell’auto nessuna traccia. Non si tratta di un caso isolato nell’ultimo periodo, diverse volte il conducente è sparito dopo lo schianto. La zona è stata messa in sicurezza.

Viaggio da incubo su Flixbus, 19enne di Terlizzi lasciato solo e di notte sulla statale: autisti sospesi

Gli autisti FlixBus che il 4 gennaio sera hanno lasciato Giuseppe De Nicolo, 19enne di Terlizzi, lungo la SS64 a pochi metri dalla tangenziale di Bologna, sono stati sospesi. L’azienda infatti ha avviato indagini interne dopo la denuncia del giovane pendolare. Oltre alla decisione, sono arrivate anche le scuse della società per il comportamento del personale di guida.

“Siamo davvero rammaricati di quanto avvenuto e ci teniamo innanzitutto a scusarci per i disagi da lei subiti – spiegano – Tale autonoma iniziativa da parte del personale di guida è contraria alle nostre policy e non è stata autorizzata da FlixBus. Parimenti, non è mai consentito fare scendere un passeggero in un luogo che non rientri nelle aree autorizzate da FlixBus”.

Viaggio da incubo su Flixbus, 19enne di Terlizzi denuncia: “Lasciato solo e di notte sulla statale. Inaccettabile”

“Mi chiamo Giuseppe De Nicolo, sono uno studente e lavoratore, e voglio raccontare l’esperienza surreale accaduta il 4 gennaio 2025. Nonostante avessi acquistato un regolare biglietto, sono stato abbandonato lungo la SS64, a pochi metri dalla tangenziale di Bologna, in una situazione di totale isolamento e senza assistenza, intorno alle ore 23.45”. Inizia così il racconto choc di un giovane 19enne di Terlizzi.

“Il viaggio è iniziato con ritardi significativi. Il mio pullman, il n. 486, riportava oltre un’ora di ritardo, come evidenziato sul sito FlixBus. Alle 19:55, alla fermata di Trento, è arrivato il pullman n. 914. Considerando il rischio di perdere la coincidenza a Bologna con il pullman per Bari previsto alle 23:30, ho chiesto all’autista di salire. L’autista ha compreso la situazione e mi ha permesso di viaggiare con quel mezzo. A Bologna, mi sono diretto verso il pullman n. 425 diretto a Bari, ma uno dei due autisti ha contestato la mia prenotazione, affermando che il mio biglietto non risultava nel sistema. Solo dopo una lunga discussione e la verifica delle email è stato deciso che potevo salire. Durante il viaggio, tuttavia, lo stesso autista ha contattato il numero verde interno per confermare o aggiornare la mia prenotazione. Dopo una breve telefonata, mi ha comunicato che non dovevo trovarmi su quel pullman, assumendo un atteggiamento ostile e dicendomi che avrei dovuto ringraziarlo per avermi fatto salire – si legge nella lettera -. Quando ho ribattuto, spiegando di essere in possesso di un regolare biglietto, ha iniziato a comportarsi in modo intimidatorio, invitandomi a non mettermi contro di lui. Quando ho dichiarato di voler contattare i Carabinieri per denunciare l’accaduto, l’autista ha ordinato al collega di fermare il pullman e mi ha fatto scendere lungo la SS64, a poca distanza dalla tangenziale di Bologna. Ero completamente isolato, senza alcun tipo di servizio o assistenza, anche avendo chiesto aiuto e maggiori info al numero unico di emergenza. Ero stanco, reduce da una giornata di lavoro, e avevo davanti un viaggio lungo e faticoso per tornare a casa e prepararmi per le lezioni scolastiche imminenti”.

“Dopo alcuni minuti di smarrimento, ho percorso un tratto di strada a piedi e ho chiamato un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria più vicina. Ho dovuto acquistare un biglietto per il primo treno disponibile per Bari, affrontando spese aggiuntive e un viaggio particolarmente stressante. Questa esperienza rappresenta una grave violazione dei miei diritti di passeggero. Non solo sono stato trattato in maniera irrispettosa, ma sono stato lasciato in una condizione di insicurezza e abbandono – conclude -. Ritengo inaccettabile il comportamento del personale FlixBus, che ha dimostrato una totale mancanza di professionalità e rispetto nei confronti di un cliente. Chiedo che vengano presi provvedimenti adeguati nei confronti degli autisti coinvolti e che FlixBus si assuma la responsabilità di quanto accaduto, offrendo spiegazioni. È inaccettabile che un’azienda come FlixBus, che si propone come leader nel trasporto passeggeri, tratti i propri clienti in questo modo. Nessun passeggero dovrebbe vivere una situazione simile, e ritengo sia doveroso che l’azienda garantisca maggiore attenzione alla sicurezza e ai diritti di chi viaggia con loro”.

Non si è fatta attendere la replica di Flixbus. “Teniamo a precisare che la sicurezza dei nostri passeggeri, nonché del personale di bordo, costituisce da sempre la massima priorità per FlixBus – si legge nel comunicato -. Per questo, sensibilizziamo continuativamente a tal proposito i conducenti che operano le linee FlixBus presso le nostre aziende partner, e non tolleriamo alcun comportamento difforme in tal senso. Sarà quindi nostra premura portare avanti tutte le dovute indagini interne per accertare le eventuali responsabilità da parte degli autisti coinvolti, al fine di poter prendere tutti i provvedimenti che si renderanno necessari”.

Terlizzi, picchia con il bastone la compagna e la costringe a prostituirsi: arrestato 37enne rumeno

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato rumeno di 37 anni, emessa dal Tribunale di Trani – ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari- su richiesta della Procura della Repubblica di Trani. L’uomo è ritenuto responsabile dei reati di lesioni, atti persecutori e sfruttamento della prostituzione, nei confronti della propria compagna.

Il 12 ottobre 2024 una giovane prostituta rumena di 30 anni subì un violentissimo pestaggio, con un bastone, mentre esercitava l’attività di meretricio nella zona rurale di Terlizzi; nella circostanza, la violenza dei colpi inferti causarono alla giovane varie fratture e lesioni, costringendola, in seguito, ad un lungo ricovero in ospedale.

Nell’immediatezza dei fatti, la vittima raccontò al personale della Polizia di Stato intervenuto, di aver subito un tentativo di rapina, ad opera di alcuni soggetti sconosciuti, con il volto travisato. Tuttavia, l’attività investigativa posta in essere dagli investigatori della Squadra Mobile di Bari, diretta dalla Procura della Repubblica di Trani, ha consentito di riscostruire una vicenda ben diversa, raccogliendo, piuttosto, elementi probatori nei confronti del compagno della vittima.

Le evidenze investigative acquisite, infatti, hanno portato alla luce una situazione di completa soggiogazione della vittima nei confronti del suo compagno/sfruttatore, il quale la costringeva a prostituirsi, per poi sfruttarne i ricavi, ricorrendo anche alla violenza fisica e psicologica per sottometterla e controllarla continuamente.

In mancanza di collaborazione da parte della vittima, evidentemente spaventata ed impaurita per le eventuali ritorsioni che il proprio compagno avrebbe potuto attuare nei suoi confronti, al fine di accertare la verità dei fatti, sono stati decisivi gli elementi acquisiti a seguito dell’esame del cellulare della vittima.

È importante, tuttavia, sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Campagna olearia a Terlizzi, controlli della Polizia: 17 stranieri irregolari saranno espulsi e rimpatriati

A seguito di specifiche interlocuzioni avvenute in Prefettura, personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato ha posto in essere un dispositivo di controllo straordinario del territorio per contrastare il fenomeno gravoso dell’immigrazione clandestina e quindi al rintraccio di cittadini stranieri irregolari, in diverse zone di Bari e provincia.

A Terlizzi è stata effettuata un’attività ad “Alto Impatto” tesa a prevenire e contrastare il fenomeno dei reati che si verificano in concomitanza del periodo in cui si sviluppa la campagna olearia. Si tratta di controlli interforze, effettuati attraverso l’impiego di personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale, che mirano a prevenire e contrastare, in particolare, il fenomeno dei furti di olive e lo sfruttamento di cittadini extracomunitari che spesso sono anche costretti ad accamparsi in alloggi di fortuna, spesso riconducibili ad edifici disabitati.

Nella circostanza sono stati identificati 42 cittadini stranieri, di cui 36 originari del Marocco e 6 provenienti dalla Tunisia. A seguito degli accertamenti esperiti, 17 stranieri sono risultati irregolari, di cui 3, con precedenti di polizia per reati concernenti lo spaccio e la detenzione di stupefacenti, nonché contro il patrimonio: gli stessi sono stati accompagnati rispettivamente nei CPR di Bari, di Brindisi e San Gervasio, in quanto colpiti da provvedimento di espulsione del Prefetto di Bari, in attesa di essere rimpatriati. Nei confronti dei restanti 14 stranieri irregolari sono stati emessi altrettanti decreti di espulsione e contestuali ordini del Questore di lasciare il territorio nazionale. L’operazione di Polizia ha visto coinvolti anche i Reparti inquadrati della Polizia di Stato e dei Carabinieri, nonché il supporto di un elicottero dell’Arma.

Raccolta delle olive a Terlizzi, Bitonto e Grumo. Lavoratori in nero: 2 imprese sospese e 3 imprenditori denunciati

L’intensificarsi delle attività di raccolta olive da parte delle aziende sul territorio ha reso necessaria la pianificazione di servizi straordinari di controllo del territorio congiunti nell’area del nord barese, volti sia a contrastare il fenomeno dei furti in campagna sia a verificare il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e regolarità contrattuale.

In tal senso, i Carabinieri delle Compagnie di Molfetta, Modugno e del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro di Bari, unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bari, il 18 e 19 novembre u.s., hanno condotto controlli mirati a contrastare, nell’ambito della campagna olearia, anche il fenomeno del lavoro sommerso rilevando numerose irregolarità in diverse aziende individuali.

La vasta operazione, che si è protratta per oltre 48 ore, ha riguardato 4 imprese individuali nei territori di Terlizzi – comune del territorio della Compagnia Carabinieri di Molfetta – nonché Bitonto e Grumo Appula – comuni insistenti nel territorio della Compagnia di Modugno. Di queste 4 aziende solo una, riconducibile a C.M. e ricadente nel territorio bitontino, è risultata essere in regola; le altre tre, riconducibili a P.G. di Terlizzi, B.V. di Bitonto e L.A. di Grumo Appula, hanno evidenziato irregolarità, a seguito delle quali sono state eseguite 2 sospensioni cautelari amministrative dell’attività imprenditoriale. Durante l’attività ispettiva, sono stati identificati, tra i lavoratori, 14 extracomunitari sorpresi ad operare nei vari terreni coltivati ad uliveto, in regola con il permesso di soggiorno sul territorio italiano ma “impiegati in nero”. Le operazioni condotte hanno, quindi, portato al deferimento in stato di libertà (fatte salve le valutazioni successive con il contributo della difesa) dei titolari delle 3 imprese per omessa sorveglianza sanitaria, valutazione dei rischi aziendali e redazione del relativo documento, formazione in materia di salute e sicurezza ai lavoratori, nonché alle contestazioni amministrative per l’omessa nomina del medico competente e mancata consegna di dispositivi di protezione individuali. Sono state applicate, infine, contestazioni amministrative per un ammontare complessivo di oltre 77.200 euro.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti. Alle ore 10:30 odierne, presso la Sala Stampa del Comando Provinciale di Bari (Lungomare Nazario Sauro, 43), il Comandante della Compagnia Carabinieri di Modugno, Maggiore Giovanna BOSSO, sarà a disposizione dei rappresentati degli organi di informazione interessati al rilascio di un’intervista sull’operazione descritta.