Scontri nel pre partita di Venezia-Bari, 18 Daspo per un totale di 82 anni: tra loro 9 ultra baresi

Il questore di Venezia, Gaetano Bonaccorso, ha emesso 18 Daspo nei confronti di tifosi coinvolti negli incidenti prima della partita tra la squadra di calcio lagunare e il Bari per complessivi 82 anni. Si tratta, rileva la polizia, di una prima misura adottata per quanto è accaduto domenica scorsa allo stadio Penzo di Venezia. Le misure hanno interessato 9 ultra baresi (tre provvedimenti per 8 anni con obbligo di firma, due per 5 anni e quattro per quattro anni); 8 sostenitori veneziani (uno per 6 anni con obbligo di firma, due per 5 anni con obbligo di firma, due per 4 anni e tre per 3 anni), ed uno, infine, a un olandese (3 anni) che si era unito ai lagunari nelle fasi provocatorie e di lancio di oggetti, petardi e vari oggetti contro un vaporetto che trasportava gli gli ospiti allo stadio. L’attività investigativa della Digos si è basata su riscontri fotografici, riprese video e successivamente con la comparazione delle identità dei tifosi poi entrati nello stadio. Sono tuttora in fase di approfondimento le posizioni di altre persone coinvolte negli incidenti per le quali la polizia sta accertando la loro identità.

Sistema Olivieri, al San Paolo reclutato anche il tifo organizzato del Bari: soldi e buoni benzina agli ultras

Bulldog e Cani Sciolti, questi sono i due gruppi di tifo organizzato biancorosso del San Paolo coinvolti nel sistema Olivieri per l’elezione della moglie, Maria Carmen Lorusso, al Comune nelle elezioni del 2019. Entrambi i gruppi sono capeggiati da elementi di spicco del clan Montani. Il retroscena emerge dalla maxi inchiesta della Dda che ha portato all’arresto di 130 persone. A dirigere tutto Giacomo Olivieri, Michele Nacci, candidato in tandem con Lorusso e primo dei non eletti, e la suocera di Nacci, Bruna Montani, cugina del capo clan Andrea. Sarebbero stati i cugini Bruno e Leonardo a raccogliere consensi e voti dai gruppi di tifo organizzato con la solita promessa di ricevere in cambio soldi, buoni pasto e buoni benzina. Olivieri avrebbe anche proposto di trasformare la sede dei tifosi del Bulldog in comitato elettorale.

“Luigi De Laurentiis via da Bari”, da Roma ad Adelfia: continua la protesta dei tifosi biancorossi

Non sono bastati l’arrivo di Beppe Iachini in panchina e la vittoria contro il Lecco per calmare le acque in casa biancorossa. Un altro striscione è stato affisso nella notte ad Adelfia contro la proprietà. “Luigi De Laurentiis via da Bari”, il messaggio semplice e diretto dei tifosi. La scorsa settimana sono stati affissi diversi striscioni in città, dopo le polemiche scoppiate a causa delle dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, che aveva definito il Bari come la “seconda squadra” del Napoli. Una dichiarazione forte, tanto da far scatenare persino l’ira del sindaco Decaro. Il figlio Luigi ha rimarcato le distanze dalle parole del papà, ma questo non è bastato. Uno striscione contro i De Laurentiis è stato affisso anche a Roma. 

“Secondi a nessuno, andate via da Bari”: in città striscioni dei tifosi contro i De Laurentiis – FOTO

“Secondi a nessuno”. “Filmauro presenta: padre contro figlio”. “Luigi servo di tuo padre”. E ancora. “Andate via da Bari”. Sono alcuni dei messaggi apparsi sugli striscioni affissi dalla tifoseria organizzata barese in diversi punti della città nella serata di giovedì 8 febbraio. Alcuni anche allo stadio San Nicola. È questa la prima risposta “ufficiale” dopo il caos scoppiato nell’ambiente dopo il botta e risposta tra Aurelio De Laurentiis e il sindaco Decaro, prima dei chiarimenti di Luigi in risposta alle parole di suo padre che aveva definito il “Bari” come la “seconda squadra” del Napoli. Una contestazione che con ogni probabilità si protrarrà sabato pomeriggio al San Nicola in occasione di Bari-Lecco.