Vi mostriamo la seconda parte del faccia a faccia tra Lello e Antonio reso ancora più scenografico dalla pioggia. Siamo venuti a conoscenza delle sue comparse in alcune dirette TikTok con “estranei”, in cui parla anche male di Antonio. Abbiamo mostrato la nostra delusione e provato a capire cosa si nasconde dietro il suo comportamento. Lello in un primo tempo ha cercato di negare tutto, nonostante le prove in nostro possesso, poi è tornato sui suoi passi.
In diretta TikTok con gli estranei, accuse e offese: Lello rinnega Antonio – Il faccia a faccia (1)
La pioggia ha reso ancora più scenografico il faccia a faccia. Siamo venuti a conoscenza delle comparse di Lello in alcune dirette TikTok con “estranei”, in cui parla anche male di Antonio.
Continue readingSimulano guida del treno nella cabina di comando e postano il video su TikTok: nei guai due giovanissimi
Hanno simulato la guida di un treno introducendosi nella cabina di comando, in coda al convoglio, condividendo poi il video sul social network. Si tratta di due giovani tiktoker, uno minorenne ed uno appena maggiorenne, che sono stati scoperti dalla Polizia ferroviaria di Foggia e multati.
L’episodio, ricostruito dai poliziotti, risale al 18 luglio scorso. I due, che viaggiavano a bordo di un treno regionale proveniente da Bari e diretto a Termoli, poco dopo il transito dalla stazione ferroviaria di San Severo, hanno raggiunto la carrozza di coda e, entrando nella cabina del macchinista vuota, si sono posti alla guida del treno spiegando le modalità di conduzione di un convoglio ferroviario. Condiviso quindi, il video “sul noto social network – spiegano gli investigatori – allo scopo di aumentare i propri followers”. La bravata non ha comportato conseguenze per i viaggiatori e ai due giovani è stata elevata una sanzione pecuniaria per infrazione al regolamento ferroviario.
Bari, ai domiciliari pubblica 133 Tik Tok in tre mesi: il 25enne Kekko Loco finisce in carcere
Pubblica ben 133 video su TikTok, in soli tre mesi da maggio ad agosto, mentre si trova agli arresti domiciliari e finisce in carcere. Protagonista il barese Francesco Orlando, 25ene noto come “Kekko Loco”, con precedenti alle spalle.
Continue readingBari, sparatoria al San Paolo per sfottò su Tik Tok: condannato il 26enne Nicola Cassano. Assolto il boss Montani
Una condanna e un’assoluzione per le due sparatorie avvenute il 19 marzo 2022, nel quartiere San Paolo di Bari, riconducibili a contrasti tra membri dei clan Strisciuglio e Misceo-Montani. Il tribunale di Bari ha infatti condannato a 4 anni di reclusione Nicola Cassano, 26enne riconosciuto colpevole dei reati di detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo ed esplosione di colpi d’arma da fuoco con l’aggravante del metodo mafioso, e ha assolto ‘per non aver commesso il fatto’ Giovanni Montani, 47enne considerato membro di spicco dell’omonimo clan.
Per Montani, difeso dagli avvocati Raffaele Quarta e Gaetano Sassanelli, la Dda di Bari aveva chiesto la condanna a 24 anni. A lui era contestato il reato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, da oggi è tornato in libertà. Quel pomeriggio Cassano, per rispondere ad alcuni “video di scherno” (si legge negli atti) pubblicati su TikTok e rivolti nei suoi confronti e verso il “gruppo delinquenziale di sua appartenenza”, avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’esterno dell’abitazione di Michele Minella, 50enne cognato di Giovanni Montani e genero di Giuseppe Misceo, entrambi ai vertici del clan. In risposta, qualche ore dopo, Cassano sarebbe stato ferito a colpi di pistola mentre si trovava in auto con la sua ragazza (all’epoca 16enne) nel quartiere San Paolo. I colpi esplosi furono almeno sette, Cassano riportò ferite all’anca e alla coscia, la giovane alla gamba sinistra e alla caviglia destra. Per quell’agguato a novembre 2023 sono stati condannati in abbreviato, a otto anni di reclusione, lo stesso Michele Minella e il 30enne Davide Pascazio.
Bari, sparatoria al San Paolo per meme e sfottò su Tik Tok: chiesti 29 anni per il boss Montani e Nicola Cassano
Il pm antimafia Fabio Buquicchio ha chiesto nei confronti di Nicola Cassano e di Giovanni Montani rispettivamente una condanna di 5 e 24 anni. I due sono coinvolti nella vicenda del 19 marzo 2022 quando furono esplosi al quartiere San Paolo sette colpi di pistola contro la Suzuki Ignis dove era a bordo proprio Nicola Cassano, soprannominato “Lo sciacallo” e vicino al clan Strisciuglio, assieme alla sua giovanissima fidanzata minorenne. Cassano rimase ferito all’anca e alla coscia destra, la fidanzata alla gamba sinistra e alla caviglia destra.
Qualche ora prima proprio Cassano aveva esploso a sua volta dei colpi di arma da fuoco contro l’abitazione del rivale Michele Minella. All’origine del botta e risposta tra i due a suon di colpi di pistola ci sarebbero alcuni video postati su Tik Tok. Minella, alias Tarantella, avrebbe deriso “lo sciacallo” additandolo come prossimo collaboratore di giustizia al pari dei fratelli Telegrafo. “El chacalo sarà un nuovo concorrente di Sanremo a breve, con il suo fedelissimo Brgand. Ora vuole ritornare a lavorare, prima che lo chiamano a Sanremo”, le parole di Minella con tanto di canzone neomelodica napoletana come sfondo musicale. Questo avrebbe scatenato l’ira e la tentata vendetta di Cassano, fino all’agguato in viale della Repubblica e alla vendetta poche ore dopo.
Già condannati a 8 anni Davide Pascazio e Michele Minella con l’accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. I due hanno scelto il rito abbreviato e hanno evitato una condanna più alta grazie anche alla confessione resa nell’udienza di fine settembre. Con i condannati avrebbe agito anche Giovanni Montan, i tre sono considerati appartenenti al clan Misceo-Montani di Bari, Cassano è invece accusato di aver sparato contro l’abitazione del suo rivale. Le accuse a vario titolo per loro due sono quelle di concorso in duplice tentato omicidio, favoreggiamento, porto e detenzione di arma comune da sparo, esplosione di colpi di arma da fuoco, con la aggravante del metodo mafioso.
Ordini e minacce sui social, in carcere ma attivo su TikTok: il boss Tarantino della SCU finisce al 41bis
Cristian Tarantino, 36enne di San Pietro Vernotico ritenuto il presunto boss del locale clan della Sacra Corona Unita, è finito al 41bis per aver continuato ad impartire ordini e minacciare anche dal carcere, tramite smartphone e pc. Una misura disposta direttamente dal ministro della Giustizia Carlo Nordio su richiesta della Dda di Lecce.
In particolare il 36enne, che ha accumulato pene definitive fino al 2046, avrebbe inviato messaggi di sfida e minaccia tramite il suo profilo TikTok “tarantinocristian666”, ma non solo. Ha mantenuto contatti con i propri solidali impartendo ordini e assistendo al pestaggio del fratello dell’ex compagna tramite videochiamata. Per lui ora il regime restrittivo più ferrea in una cella due metri per tre con un letto, un tavolo ed una sedia inchiodata sul pavimento. Verrà controllato 24 ore su 24 e potrà vedere i propri congiunti una volta al mese.
Su TikTok torna attiva la pagina contro i collaboratori di giustizia brindisini, Libera: “Scu attiva sui social”
Era stata oscurata ma è riapparsa dopo poche ore su TikTok una pagina contro i collaboratori di giustizia brindisini, con foto, nomi e cognomi di alcuni di loro. Nei giorni scorsi sulla pagina erano stati pubblicati anche gli stralci di alcuni verbali, con offese e incitazioni alla violenza contro i collaboratori di giustizia e i loro famigliari. In sottofondo alle foto c’erano brani neomelodici. La pagina aveva raggiunto circa 1.600 follower ottenendo 2.500 ‘mi piace’. Poi, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, era stata rimossa ma ora è di nuovo online e sta cominciando a pubblicare altre foto.
Sulla vicenda è intervenuta anche Libera Puglia: “La notizia di un profilo social anonima contro collaboratori di giustizia della Sacra corona unita e presunti confidenti, la quale riporta una cinquantina di video, foto dei primi collaboratori fino a quelli attuali e anche stralci dei verbali di collaborazione – spiega l’associazione antimafia – è un ulteriore segnale della rinnovata presenza e pericolosità della Sacra corona unita nella provincia di Brindisi e, più in generale, delle mafie nel sud della Puglia”.
“Dopo alcuni omicidi e sparatorie, dopo le diverse minacce e intimidazioni, persino all’indirizzo di esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine, una notizia simile è ulteriore dimostrazione di quanto la Scu sia attiva anche sui canali di comunicazione social e di come li utilizzi sempre più per diffondere violenza, omertà e prepotenza”, evidenzia.
Follia a Gallipoli, 22enne barese picchiato da uno sconosciuto: mandibola rotta. L’aggressione finisce su TikTok
L’episodio nella notte di San Lorenzo all’esterno di una discoteca. A causa dell’aggressione il 22enne, studente alla Bocconi di Milano, è stato costretto a rinunciare al semestre in Erasmus nei Paesi Bassi. Il pestaggio è avvenuto alla presenza di un ragazzo e di due ragazze,
Continue readingPrimo tuffo a Varcaturo, salta la copertura. Melone fresco e TikTok: Lello star a Largo Patia
Il primo tuffo dell’estate 2024. Lello ha desiderato tanto questo momento e ha approfittato del viaggio a Napoli per una sosta a Varcaturo. La sua presenza non è passata inosservata e anche in spiaggia ha trovato alcuni amici.
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