Trani, prende a pugni la moglie e tenta di strangolarla vicino al cimitero: arrestato 40enne per tentato omicidio

Sospetta che la moglie abbia una relazione con un altro uomo, la colpisce con il calcio di una pistola alla testa, la prende a pugni e tenta di strangolarla vicino al cancello del cimitero con un drappo strappato del vestito della donna.

Un 40enne è stato arrestato a Trani con l’accusa di tentato omicidio aggravato. L’episodio risale al 21 agosto scorso.

Rissa con accoltellamento a Baia verde, Gallipoli vietata a sei giovani: tre di loro sono residenti a Trani

Sei giovani di età compresa tra i 20 e i 29 anni (tre residenti a Trani e tre a Nardò) sono destinatari di altrettanti Divieti di accesso alle aree urbane (Dacur) emessi dal Questore di Lecce a seguito di una rissa scoppiata a Gallipoli, in località Baia Verde, all’alba del 21 luglio scorso. Stando a quanto ricostruito dagli agenti del locale commissariato, alle 5.30 del mattino i sei ragazzi sono stati protagonisti di una rissa scaturita per futili motivi, durante la quale, nei pressi di un noto lido, sono stati sferrati dei colpi sia con un oggetto di metallo che con un coltello. Due giovani, entrambi di Trani, sono rimasti feriti e trasportati in ospedale riportando ferite giudicate guaribili in 15 giorni.

Il provvedimento, finalizzato a ridurre “il rischio di commissione di reati e di situazioni di lesività dell’incolumità pubblica”, vieterà ai responsabili della rissa di accedere e di stazionare presso tutti gli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, in particolare, nelle aree dove sorgono “esercizi di ristorazione, trattorie, pizzerie, di somministrazione di bevande, di prodotti per la gastronomia, bar, caffè, gelaterie, pasticcerie (ed altri esercizi similari)”, situati a Gallipoli in località Baia Verde. La durata del divieto è di 27 mesi per i tre giovani residenti a Trani e di 3 anni per i tre residenti a Nardò.

Prostituzione minorile, paga 17enne in cambio di rapporti sessuali: arrestato 39enne a Trani

Un 39enne è stato arrestato a Trani con l’accusa di prostituzione minorile. Secondo quanto accertato dalle indagini dei carabinieri coordinate dalla Procura di Bari, l’uomo avrebbe pagato un 17enne in cambio di rapporti sessuali. Sarebbe stata la presunta vittima a sporgere denuncia, nel marzo scorso, e a far scattare il sequestro di computer e cellulare dell’indagato.

Secondo quanto si legge nell’ordinanza firmata dalla giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari, Rosa Caramia, i due si sarebbero conosciuti via social a inizio 2024. Uno scambio di messaggi prima tramite Instagram e poi usando WhatsApp, che avrebbe dato vita a una conoscenza sfociata in intimità con il 39enne che avrebbe versato dei soldi. I due non si sarebbero peraltro inviati foto o video. Nel corso degli accertamenti investigativi, sarebbe però emerso che l’uomo a sua volta sarebbe stato vittima di un gruppo di minori che gli avrebbe chiesto soldi in cambio di intimità. Il 39enne si trova ai domiciliari.

Trani, calzaturificio evade il Fisco: sequestrati beni per 700mila euro e 3 indagati

Beni, mobili e immobili, per un valore complessivo di quasi 700mila euro sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Barletta a un calzaturificio di Trani e ai suoi tre rappresentanti legali che rispondono, a vario titolo, di omessa presentazione di dichiarazione ai fini dell’Iva e delle imposte dirette e occultamento o distruzione di documenti contabili.

Secondo quanto accertato dai militari coordinati dalla Procura di Trani, la società avrebbe omesso il pagamento dell’Iva e dell’Ires, l’imposta sui redditi delle società, per circa 700mila euro. L’evasione è stata scoperta nell’ambito di una verifica di natura fiscale da cui sono emerse “gravi irregolarità di carattere penale e tributario”, riferisce una nota della guardia di finanza. Il sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca riguarda conti correnti, depositi bancari, autovetture, partecipazioni sociali, titoli azionari e immobili.

Puntura di zanzara infetta, a Trani secondo caso di encefalite da West Nile Virus: migliora 64enne

Sono “in lento miglioramento” le condizioni dell’uomo di 64 anni originario di Trani, ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Bisceglie a causa della positività al virus West Nile. Lo rende noto la Asl Bat.

Il paziente è “in condizioni stabili, vigile e collaborate”, fa sapere la Asl Bat che conferma l’infezione. Il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro ha firmato una ordinanza contenente una serie di prescrizioni e indicazioni per la sorveglianza e prevenzione della infezione. Il provvedimento “resterà in vigore sino a cessata e comunicata emergenza da parte della Asl Bat”, si legge in una nota dell’Ente che ha delegato l’Amiu, società che si occupa di igiene urbana, ad avviare “urgentemente ulteriori trattamenti larvicidi e adulticidi rispetto a quelli già previsti”.

Puntura di zanzara infetta, a Trani secondo caso di encefalite da West Nile Virus: 64enne in ospedale

Un uomo di 64 anni originario di Trani è ricoverato nel reparto Malattie infettive dell’ospedale di Bisceglie a causa della positività al virus West Nile. Lo rende noto il Comune di Trani che oggi ha ricevuto comunicazione dalla Asl Bat.

Le sue condizioni, dopo febbre e astenia, sarebbero in miglioramento. Il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, ha firmato una ordinanza contenente una serie di prescrizioni e indicazioni per la sorveglianza e prevenzione della infezione. “L’ordinanza è immediatamente eseguibile e resterà in vigore sino a cessata e comunicata emergenza da parte della Asl Bat”, si legge in una nota dell’ente che ha delegato l’Amiu, società che si occupa di igiene urbana, ad avviare “urgentemente ulteriori trattamenti larvicidi e adulticidi rispetto a quelli già previsti”.

Soldi, lavoro e pranzi in cambio di commesse, 14 arresti: tra loro dirigenti dei Comuni di Trani e Barletta

In cambio di denaro, consulenze, lavori edilizi nelle proprie abitazioni, pranzi e percorsi benessere, alcuni dirigenti della Provincia Barletta-Andria-Trani (Bat), uno dei quali è stato arrestato, avrebbero affidato commesse a professionisti turbando ripetutamente la libertà degli incanti e omettendo di segnalare casi di conflitto di interesse.

È quanto emerge dalle indagini della Guardia di finanza che oggi ha arrestato 14 persone con le accuse, a vario titolo, di corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra le nove persone finite in carcere ci sono, oltre al dirigente della Provincia Bat, due dirigenti dei Comuni di Trani e Barletta e un ingegnere. Le altre cinque persone sono agli arresti domiciliari. In una conferenza stampa in procura di Trani è stato evidenziato che le indagini riguardano la discarica di rifiuti speciali non pericolosi Cobema, di Canosa di Puglia. Gli indagati sono complessivamente 17, tra imprenditori anche della provincia di Salerno ed enti. E il denaro erogato dai professionisti che beneficiavano delle commesse pubbliche veniva drenato, in alcuni casi, da una società tra professionisti riconducibile a uno dei dirigenti indagati, in altri casi veniva dato personalmente.

Secondo quanto emerso, i lavori di chiusura definitiva e delle attività di post-gestione della discarica erano stati affidati dalla Provincia Bat con gara ad evidenza pubblica, senza comunicare l’inizio dei lavori al Comune di Canosa di Puglia, alla proprietà del sito o all’amministratore giudiziario, nonostante sulla discarica pendesse un procedimento penale per reati ambientali. I lavori erano stati preceduti da indagini ambientali fatte da un professionista che ha retrocesso parte dei compensi corrisposti dall’ente verso l’impresa del coniuge del dirigente competente all’affidamento dell’incarico. “Il patto corruttivo – evidenzia la Guardia di finanza – si è consumato con il silenzio del dirigente sull’affidamento fraudolento e sulla parziale indagine conoscitiva afferente allo stato dell’impianto e alle matrici ambientali”.

Spaccio di droga e banconote false, 2 arresti a Trani: nei guai anche un minorenne. Tipografia a Napoli

Due uomini, uno di Trani l’altro di Napoli, entrambi 30enni e con precedenti, sono stati arrestati dalla polizia perché accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di banconote contraffatte e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Per gli stessi reati è indagato anche un minorenne di Trani e nei suoi confronti il gip non ha emesso alcuna misura. Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile della questura di Andria e dei colleghi del commissariato tranese, i tre si sarebbero occupati della fornitura e distribuzione di banconote false a Trani oltre che dello smercio di stupefacenti.

Gli accertamenti coordinati dalla Procura di Trani hanno rivelato la presenza di una tipografia nel capoluogo campano che avrebbe stampato le banconote false che poi venivano piazzate nella città pugliese. Il gruppo usava la messaggeria istantanea e canali telematici per tenersi in contatto chiamando i soldi falsi e le sostanze stupefacenti genericamente merce. I due 30enni sono in carcere. L’attività investigativa prosegue per risalire ai presunti componenti della filiera del falso e dello spaccio.