L’Agenzia delle Entrate e riscossione aveva notificato al consorzio Asi un atto di pignoramento di crediti presso terzi a causa del mancato pagamento delle tasse da parte di Vulcano. Il suo mandato scade il 12 settembre prossimo e toccherà al neosindaco Leccese valutare il suo rinnovo.
Continue readingBari, il Tribunale dichiara il fallimento della Soa. Futuro nero per oltre 2000 dipendenti e famiglie
Il Tribunale di Bari, nella giornata di ieri, ha dichiarato il fallimento del consorzio Soa, per anni leader nella logistica pugliese a servizio delle più importanti catene di supermercati del sud Italia. “Alla luce della situazione di insolvenza irreversibile non c’è alcuno spazio per la tutela della continuità aziendale”, scrivono i giudici della Quarta sezione civile che hanno accolto la richiesta della Procura per la liquidazione giudiziale.
“La realtà produttiva di Soa e delle cooperative consorziate è improntata a un modello di business che, sotto le mentite spoglie del contributo consortile, cela un indebito ribaltamento di costi”, la tesi della Procura che la società ha cercato di ribaltare e contestare senza successo davanti ai giudici civili. Alla base della sentenza le trattative non andate a buon fine con i creditori che avrebbero dovuto portare al rientro dell’esposizione debitoria e la capacità apparente di generare margini attraverso l’attività di impresa in quanto basata su “un indebito ribaltamento di costi” sulle cooperative chiuse nel tempo.
Una vicenda triste che riguarda oltre 2mila dipendenti. Cosa succede ora? Dopo la dichiarazione di fallimento si aprirà la strada che porta alla contestazione del reato di bancarotta e quindi all’apertura di un fascicolo bis. La Soa era finita nei guai da mesi dopo essere stata colpita assieme alle cooperative Mida, Lexlab e Agon, da un maxi sequestro totale di 60 milioni di euro, ritenuto profitto dei reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni d’imposta dal 2016 al 2021, nonché di omesso versamento dell’IVA risultante dalle dichiarazioni annuali, con riferimento a taluni periodi d’imposta. L’inchiesta ha colpito i dipendenti che stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze delle scelte dell’azienda. Erano già stati avviati i primi licenziamenti e la procedura di Fis (Fondo d’integrazione salariale) per 60 dipendenti, è per mesi gli stipendi non sono stati riconosciuti.
Rissa alla Camera, il deputato pugliese Donno (MS5) presenta denuncia ai Carabinieri: citati alcuni “colleghi”
Il deputato pugliese M5S Leonardo Donno ha depositato questa mattina ai Carabinieri, accompagnato dal legale, una denuncia su quanto avvenuto la scorsa settimana alla Camera.
Continue readingDroga a Bari, dopo 26 anni la Procura chiede condanne per 450 anni di carcere: 34 imputati – I NOMI
A 26 anni dal primo reato contestato e a 20 anni dall’ultimo si è avviato oggi al termine, con le richieste di condanna, il processo, la cui prima udienza era fissata nel 2012, per 34 imputati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti e reati in materia di armi. Diversi reati sarebbero ormai prescritti. La Procura di Bari ha chiesto condanne, per un totale di quasi 450 anni di reclusione.
In particolare, ad alcuni imputati è contestato l’aver fatto parte (come promotori, affiliati o partecipi) del clan ‘Velluto’ dei quartieri San Pasquale e Carrassi di Bari, diretto – per l’accusa – da Domenico Velluto e Giovanni Fasano. L’associazione, che operava anche nel quartiere Poggiofranco, era soprattutto finalizzata al traffico di droga e aveva articolazioni anche nei comuni di Capurso, Acquaviva delle Fonti, Monopoli e Corato. Le richieste, arrivate oggi al termine di una lunga udienza svolta dinanzi al tribunale di Bari, segnano uno dei punti finali di una vicenda processuale lunghissima: ad alcuni imputati sono contestati fatti risalenti addirittura al 1998, la maggior parte degli addebiti è compreso tra il 2002 e il 2004. Nel processo era coinvolto anche il pusher e pr Francesco Vitale, morto a Roma nel febbraio 2023, a 45 anni, dopo essere precipitato dal balcone di un appartamento nel quartiere Magliana. Per il suo omicidio la Procura di Roma ha recentemente chiesto tre condanne a 18 anni. Per il padre Domenico è stata chiesta la condanna a 10 anni e 4 mesi di reclusione.
Le pene più alte (30 anni) sono state chieste per Domenico Velluto e Giovanni Fasano. Il pm della Dda Fabio Buquicchio ha chiesto la condanna a 26 anni per Carlo Biancofiore, a 25 per Francesco Buono e Mario Di Gioia, a 23 anni e 8 mesi per Angelo Spano, a 22 anni per Giovanni Belviso. Per gli altri imputati sono state chieste condanne dai 18 anni e 8 mesi ai 2 anni di reclusione. Molti capi di imputazione sono caduti in prescrizione, per quattro imputati è stata chiesta l’assoluzione per prescrizione dei reati. La sentenza è prevista per il prossimo 31 ottobre dopo le repliche delle difese.
Arpal Puglia, la saga continua. Cassano trascina la Regione in Tribunale: l’ex dg chiede 420mila euro
È questo l’ultimo capitolo della battaglia giudiziaria nata nell’ottobre 2022, quando il Consiglio regionale approvò la proposta di legge che cambiò l’assetto societario dell’Arpal, facendo decadere proprio il dg. Cassano parla di danno d’immagine e di uno scompenso psicologico.
Continue readingCrac Ferrovie Sud Est, depositate le motivazioni della sentenza. I giudici: “Provata bancarotta fraudolenta”
Il contenuto delle 228 pagine di motivazioni della sentenza con cui, l’1 marzo scorso, i giudici della prima sezione penale hanno condannato a 10 anni di reclusione l’ex amministratore unico di Ferrovie del Sud-Est Luigi Fiorillo e altre 4 persone.
Continue readingCorruzione elettorale, a vuoto il tentativo di Sandrino. Il Riesame respinge il ricorso: Cataldo resta ai domiciliari
Il marito dell’ex assessora regionale Maurodinoia, ai domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, è indagato per aver pilotato le elezioni amministrative di Grumo Appula (settembre 2020) e di Triggiano (ottobre 2021) e quelle Regionali del 2020.
Continue readingBari, la Posta non serve più. Il Tribunale “sfratta” l’ufficio di via Fieramosca: chiusura rinviata
L’ufficio postale di via Ettore Fieramosca, situato nel quartiere Libertà, non chiuderà più il 1° maggio. È stata infatti concessa una prima proroga fino al 31 dicembre.
Continue readingBrindisi, violazione del decreto Piantedosi: il Tribunale conferma la sospensione del fermo della Ocean Viking
La giudice del tribunale di Brindisi, Roberta Marra, ha confermato la sospensione dell’efficacia del provvedimento di fermo amministrativo e affidamento in custodia della Ocean Viking, disposto il 9 febbraio scorso all’arrivo nel porto di Brindisi della nave di Sos Mediterranee.
I legali della ong, Dario Belluccio e Francesca Cancellaro, avevano presentato un ricorso ‘inaudita altera parte’ in via cautelare contro il fermo amministrativo che si basava sulla violazione del ‘decreto Piantedosi’. Ricorso accolto e confermato anche con l’ordinanza delle ultime ore dopo le due udienze che ci sono state il 14 marzo ed il 5 aprile scorso. Nel corso delle due udienze si è discusso anche degli eventuali profili di incostituzionalità del decreto Piantedosi che regola la gestione dei soccorsi in mare. Almeno quattro quelli illustrati dai legali della ong.
Nell’ordinanza che conferma la sospensione dell’efficacia del fermo, la giudice rileva che “l’esclusione del soggetto noleggiatore dal novero dei destinatari formali della sanzione amministrativa, con la conseguente impossibilità per quest’ultimo di proporre opposizione avverso eventuali provvedimenti sanzionatori reputati illegittimi, merita un ulteriore approfondimento al fine di verificare l’esistenza di un profilo di illegittimità costituzionale”.
Al termine dell’udienza del 5 aprile scorso, invece, la giudice Marra aveva dato 60 giorni per la presentazione di ulteriori memorie sui profili di dubbia costituzionalità della norma; successivamente deciderà se accogliere le eccezioni di legittimità, e quindi l’eventuale remissione alla Corte Costituzionale di questi profili (o altri che potrebbero emergere), o rigettare le istanze avanzate.
Mafia a Bari, estorsione a un carrozziere di Palese: condannati 9 esponenti del clan Strisciuglio – I NOMI
Nel corso degli anni gli imputati avrebbero obbligato il titolare a “effettuare lavori di carrozzeria sulle loro auto senza pagarlo”, oltre a costringerlo a “consegnargli diverse somme di denaro”, dai tremila ai cinquemila euro.
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