Dominga nella casa popolare coi 7 figli. Abusivi da 8 anni: “In lotta per la residenza”

Eravamo andati a trovarla nella sua casa a Triggiano, “occupata abusivamente” ben 8 anni e mezzo fa con il suo ex marito. Qui vive ancora oggi con i suoi 7 figli. Vuole regolarizzare la situazione ed ottenere la residenza, ma ci sono troppi ostacoli. Tutta la parte burocratica è ancora bloccata e il 31 luglio, data limite, è alle porte. 

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Trovato cadavere nelle campagne tra Palo e Binetto, muore 43enne di Triggiano: ipotesi suicidio

Emergono nuovi dettagli sul ritrovamento del corpo senza vita di un uomo nelle campagne tra Palo e Binetto. Il cadavere, trovato appoggiato ad un’auto bianca, è di un 43enne di Triggiano, la pista seguita dagli inquirenti è quella del suicidio. Ad accorgersene un contadino della zona che ha chiamato la centrale operativa dei carabinieri. Lunedì verrà eseguita l’autopsia. La natura dell’estremo gesto dovrebbe essere legata a motivi economici.

Triggiano, si allontana dalla casa di campagna: bimbo di 3 anni ritrovato dai Carabinieri sotto un albero

I Carabinieri della Compagnia di Triggiano, nel tardo pomeriggio del 2 luglio, sono intervenuti in aiuto di una famiglia, il cui figlio di 3 anni si era allontanato nelle campagne limitrofe ad un terreno di loro proprietà. Dalla ricostruzione fatta dai militari, il bambino, approfittando di un momento di distrazione della madre, si è allontanato nelle campagne circostanti, e, perdendo probabilmente il senso dell’orientamento, non è riuscito a tornare indietro.

Allertata la Centrale Operativa, tutti i carabinieri reperibili, si sono portati nell’area per iniziare le ricerche. Dopo circa un’ora dall’allontanamento, il piccolo è stato ritrovato assopito sotto un albero e in apparente buono stato di salute, confermato successivamente dai medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari.

Sistema Sandrino, la Cassazione annulla la condanna del maresciallo Leone: il processo è da rifare

La Cassazione nella giornata di ieri ha annullato con rinvio la condanna a 1 anno e 6 mesi inflitta al maresciallo della Finanza di Triggiano, Gerardo Leone, per tentata induzione indebita. Il militare è accusato di aver chiesto 40mila euro nel 2015 ad Alessandro Cataldo, il marito della consigliera regionale Anita Maurodinoia arrestato nelle scorse settimane per corruzione elettorale, per insabbiare un’indagine sugli appalti della Provincia di Bari con la promessa di raccontargli delle indagini in corso a suo carico e sua moglie. Leone fu arrestato il 1° luglio 2015 per tentata concussione e rivelazione di segreto d’ufficio. Le sentenze di primo e secondo grado avevano stabilito già che il finanziere non aveva mai preso i soldi ed è su questo che si gioca tutta la partita. Ci sarà un nuovo processo di appello.

È stata la denuncia di Leone a dare il via all’inchiesta sul sistema Sandrino. Due anni dopo l’arresto e la vicenda che lo ha coinvolto, il finanziere è stato contattato da De Francesco, il braccio destro di Sandrino. Infuriato con lui, l’ex consigliere gli rivelò il sistema elettorale e il modus operandi architettato da Sandrino per le votazioni a Bari, Grumo, Triggiano e per le Regionali. Da lì è partita poi l’inchiesta che ha portato all’arresto di Cataldo e anche di Defrancesco. Leone infatti registrò tutto e nei giorni scorsi è stato anche ascoltato in Procura come testimone.

Sandrino ha parlato di un complotto architettato dallo stesso Leone come vendetta, ma neppure il Riesame gli ha creduto, rigettando la richiesta della difesa sulla rievoca della misura cautelare dei domiciliari. Leone ha parlato in Procura per oltre tre ore presentando la sua versione dei fatti, diversa da quella di Cataldo. Ha ribadito che è stato De Francesco a scrivergli, per incontrarlo e denunciare quello di cui era a conoscenza.

 

Corruzione elettorale a Triggiano, revocati i domiciliari all’ex vicesindaco Perrelli e ai figli: liberi dopo 10 giorni

La gip di Bari, Paola Angela De Santis, ha revocato la misura degli arresti domiciliari per l’ex vicensindaco di Triggiano Vito Perrelli e per i figli Piergiorgio Andrea e Alberto Leo, arrestati tutti lo scorso 4 aprile con l’accusa di aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale per le elezioni amministrative di Triggiano del 2021. Nella nuova ordinanza è stata rilevata l’insussistenza delle esigenze cautelari nei confronti dei tre indagati: tra queste, anche la circostanza che Perrelli non fosse più vicesindaco da tempo. Mercoledì scorso i tre durante l’interrogatorio di garanzia avevano risposto alle domande respingendo ogni accusa. Dopo dieci giorni ai domiciliari, oggi tornano in libertà.

L’inchiesta della procura di Bari riguarda la presunta associazione a delinquere che sarebbe stata promossa e diretta dal fondatore del movimento politico ‘Sud al Centro’, Alessandro Cataldo, anch’egli ai domiciliari. Cataldo è il marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, indagata a piede libero. Ai domiciliari c’è anche l’ex sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, dimissionario e sospeso dalla carica dalla Prefettura. Giovedì scorso proprio la Prefettura ha disposto la sospensione del consiglio comunale di Triggiano e nominato il viceprefetto Giuseppina Ferri come commissario per la temporanea gestione dell’ente. Per la procura, l’associazione avrebbe inquinato le elezioni amministrative di Bari (2019), Grumo Appula (2020), Triggiano (2021) e le regionali del 2020.

Corruzione elettorale, il Prefetto sospende il consiglio comunale di Triggiano: arriva il commissario Ferri

Il prefetto di Bari Francesco Russo ha disposto la sospensione del consiglio comunale di Triggiano e la contestuale nomina di Giuseppina Ferri, vice prefetto con funzioni vicarie presso la Prefettura di Isernia, quale commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’ente. Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle dimissioni contestuali di nove consiglieri comunali dopo gli arresti dei giorni scorsi del sindaco Antonio Donatelli e dell’assessore e vicesindaco Vito Perrelli nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari per presunta compravendita di voti e la contestazione del reato di corruzione elettorale. Lunedì scorso, al termine del proprio interrogatorio di garanzia, Donatelli aveva annunciato le proprie dimissioni irrevocabili dalla carica, dalla quale era già stato sospeso venerdì dalla Prefettura.