Truffe agli anziani, ultra 90enne di Ostuni intuisce il raggiro e fa arrestare 45enne napoletano

Non ha creduto alla telefonata di un presunto incidente del figlio, intuendo subito alla possibilità di un raggiro, chiedendo l’intervento della polizia.  La prontezza di un’anziana ultra novantenne di Ostuni ha evitato la truffa ed ha permesso l’arresto di un 45enne, originario della provincia di Napoli.

L’uomo, secondo quanto ricostruito dalla polizia, si era già presentato in casa della donna, dopo la telefonata di un complice che si era un finto carabiniere, per riscuotere gioielli e contanti.

Giunto nei pressi dell’abitazione l’indagato si è ritrovato i poliziotti allertati dall’anziana che aveva chiesto aiuto ad una vicina.

Dopo la convalida dell’arresto nei confronti del 45enne è stato disposta la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono in corso gli accertamenti per identificare gli eventuali complici del presunto truffatore.

La bella vita con i soldi del finanziamento della Regione, nei guai imprenditore barese: maxi sequestro. Tre indagati

Tutto ruota attorno all’illecita percezione di fondi pubblici erogati dalla Regione Puglia nell’ambito del programma PIA Turismo, finalizzato a sostenere la riqualificazione di strutture ricettive. I finanziamenti sarebbero stati ottenuti con false attestazioni per un intervento su una masseria situata nel Salento, destinata a diventare un hotel a quattro stelle.

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Sventata truffa a Gravina, tentano di rubare soldi e gioielli ad anziana: arrestati due napoletani dopo fuga

Nella giornata di sabato 29 marzo la Polizia di Stato, a Gravina in Puglia, ha tratto in arresto due persone originarie di Napoli che avrebbero tentato di truffare una donna anziana.

I due devono rispondere dei reati di tentata truffa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gravina in Puglia, in collaborazione con gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, sono riusciti a sventare un tentativo di truffa nei confronti di un’anziana donna che vive da sola in casa.

Prima una chiamata sul telefono fisso della vittima a cui vengono richiesti denaro ed oggetti preziosi per “liberare” un parente, arrestato dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale, e risarcire altre persone coinvolte nel finto sinistro.

Subito dopo, a bordo di un’auto, a casa della vittima si presenta un falso avvocato con l’intento di impossessarsi di quanto racimolato dalla persona anziana e fuggire via.

Questa volta, all’arrivo dei due presunti truffatori presso l’abitazione dell’anziana, è intervenuta la Polizia di Stato che, dopo un tentativo di fuga ed un breve inseguimento, ha fermato e tratto in arresto i due giovani che, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari.

L’autista della vettura è stato anche sanzionato per guida senza patente. È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure pre-cautelari, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Taranto, si finge carabiniere e truffa anziano: arrestato 42enne napoletano dopo fuga in auto

Si è finto carabiniere per truffare un 89enne di Taranto, dal quale si è fatto consegnare 300 euro in contanti e la fede nuziale per risolvere un presunto incidente stradale causato dal figlio dell’anziano, ma è stato rintracciato e arrestato da una pattuglia di veri carabinieri.

In carcere è finito un 42enne di Casoria (Napoli) con precedenti specifici. I militari hanno notato un’auto con a bordo l’uomo, che indossava un berretto scuro e sembrava intenzionato a non farsi riconoscere o inquadrare da eventuali telecamere.

Dal controllo sulla targa è emerso che la vettura era stata noleggiata nei giorni precedenti e il conducente era stato coinvolto in una truffa ai danni di un anziano.

Il 42enne aveva contattato telefonicamente la vittima, spacciandosi per un carabiniere, chiedendo al malcapitato del denaro per aiutare il figlio che sarebbe finito nei guai a causa di un incidente stradale.

Successivamente, il truffatore si è recato a casa della vittima, facendosi consegnare 300 euro e la fede nuziale in oro. I carabinieri hanno intimato l’alt al veicolo sospetto, ma il conducente per tutta risposta ha tentato la fuga.

L’inseguimento si è protratto per diversi chilometri. Una volta fermato, l’uomo ha cercato invano di distruggere il proprio smartphone per cancellare eventuali prove.

Durante la perquisizione, il denaro corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima è stato ritrovato nella tasca del giubbotto dell’arrestato e recuperato. Nessuna traccia, invece, della fede nuziale, probabilmente lanciata dal finestrino durante l’inseguimento.

Truffe agli anziani, si fa consegnare 200mila euro in soldi e gioielli da 90enne barese: arrestato 31enne di Napoli

Alle prime luci dell’alba della decorsa giornata, personale della Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane napoletano, di 31 anni, con precedenti per truffa, ritenuto l’autore di una rapina, perpetrata nei confronti di un’anziana signora, 90enne, di Bari.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti. I fatti, in relazione ai quali è stato emanato il provvedimento cautelare in argomento, risalgono alla mattina del 25 gennaio, allorquando, è stato perpetrato un tentativo di truffa nei confronti di un’anziana donna, residente nel centro di Bari.

Più in dettaglio, la predetta fu contattata, sull’utenza telefonica fissa, da un individuo, il quale, spacciandosi per suo nipote, prospettò una imminente e grave situazione di pericolo per la figlia della vittima, per risolvere la quale sarebbe stato necessario raccogliere immediatamente del denaro; il “finto” nipote convinse, quindi, l’anziana donna ad aprire il portone di casa ad un altro soggetto, presentato nell’occasione come un carabiniere, il quale avrebbe avuto il compito di raccogliere il denaro, utile ad aiutare il familiare in difficoltà.

In effetti, il destinatario della misura cautelare, spacciandosi per un militare dell’Arma, riuscì ad avere accesso all’interno dell’abitazione e a far raccogliere alla proprietaria di casa soldi e preziosi, per un valore di 200.000 euro; tuttavia, la 90enne, resasi improvvisamente conto del tentativo di truffa, reagì nei confronti dell’arrestato, che, a sua volta, guadagnò repentinamente la fuga, con i preziosi, non prima di aver scaraventato a terra la povera donna.

Quanto accaduto alla vittima, rispecchia il modus operandi posto in essere da alcuni gruppi criminali, che, frequentemente, prendono di mira vittime anziane e vulnerabili, soggiogate e raggirate attraverso la prospettazione di situazioni di pericolo nei confronti di familiari in difficoltà. Le indagini, svolte dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, il quale risponde del reato di rapina aggravata. Decisiva, in tal senso, è stata la visione delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, grazie alle quali è stato possibile ricostruire il percorso di fuga seguito dall’autore del reato, nonché l’analisi di una sua impronta digitale, raccolta sul luogo del reato dagli investigatori.

Truffa del finto Carabiniere, si fa consegnare denaro e gioielli da 85enne: arrestato 18enne a Castellana

Nel pomeriggio di venerdì 7 marzo scorso, nel contesto delle attività di contrasto al sempre più diffuso fenomeno delle truffe ai danni di persone anziane, i militari della Compagnia Bari Centro hanno tratto in arresto nella flagranza del reato un giovane napoletano di 18 anni, ritenuto responsabile, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, di truffa aggravata.

In particolare i Carabinieri del Nucleo Operativo, a seguito di un lungo pedinamento iniziato nella città di Polignano a Mare, si appostavano in osservazione mentre il malfattore, dopo aver parcheggiato l’auto in una via del centro di Castellana Grotte, faceva ingresso all’interno di un condominio. Dopo pochi minuti il truffatore usciva dallo stabile e veniva prontamente bloccato dai militari, che lo sorprendevano in possesso di diversi monili in oro e 300 euro in contanti.

In sede di denuncia la vittima dichiarava di essere stata contattata poco prima sulla sua utenza telefonica fissa da un giovane che, qualificandosi come suo nipote, le riferiva che il padre (figlio dell’anziana) era trattenuto presso una caserma dei Carabinieri e di lì a poco sarebbe passato uno di loro a ritirare del denaro e dell’oro per il suo rilascio. L’85enne, visibilmente scossa per quanto accaduto, confermava anche il contenuto della refurtiva, fornendo il proprio contributo ai militari intervenuti.

Gli elementi acquisiti permettevano di ricostruire un solido quadro probatorio a carico del soggetto, che veniva tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, tradotto presso la locale Casa Circondariale. Il G.I.P. di Bari, il giorno seguente, ha convalidato la misura precautelare.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Esercizio abusivo di professione, truffa, violenza sessuale e idrocolonterapia illegale: nei guai 65enne di Altamura

Esercizio abusivo di professione, truffa aggravata, violenza sessuale aggravata e tentata violenza privata sono le accuse nei confronti di un uomo di 65 anni, di Altamura (Bari) che aveva avviato illegittimamente a Matera un’attività di idrocolonterapia – che andrebbe svolta sotto controllo medico – «pur non avendo conseguito la speciale abilitazione».

Le accuse sono contenute nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che gli è stato notificato dalla Polizia: “Nel periodo tra il 2012 e il 2023 almeno undici persone avrebbero subito il trattamento per lunghi periodi».

L’uomo contattava le persone «appoggiandosi presso un esercizio commerciale di vendita di prodotti biologici e vegani» di Matera, presentandosi come «esperto di medicina alternativa». Le sedute di idrocolonterapia avevano un costo di 200 euro: una donna, che avrebbe compiuto e subito atti sessuali, era stata “portata a credere che anche questi rientrassero nel percorso di guarigione».

Le indagini hanno accertato che un’altra vittima aveva affrontato «circa 300 sedute» nel timore di dover subire un nuovo intervento chirurgico; una famiglia – composta da padre, madre e due figli – infine, «era arrivata a corrispondere una cifra di 43 mila euro per i trattamenti fatti a tutti i componenti, senza naturalmente ottenere alcuno dei benefici prospettati».

Truffa a Bari, finto tenente dei Carabinieri sottrae 24mila euro ad anziano: denunciati 4 catanesi

Lo scorso 25 febbraio i militari della Compagnia Carabinieri Bari Centro, al termine delle indagini scaturite da una denuncia sporta presso la Stazione di Bari Scalo, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria quattro catanesi, ritenuti responsabili, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, di truffa aggravata in concorso.

In particolare la vittima riferiva ai Carabinieri che, dopo essere stata telefonata da un numero corrispondente a quello del centralino del Comando Provinciale di Bari, veniva indotta da un ignoto interlocutore, presentatosi quale Tenente dell’Arma, ad effettuare un bonifico di 24.000 euro tramite il conto corrente dell’anziano padre, a causa di presunte indagini in corso e il conseguente rischio di perdere la somma di denaro.

Le indagini svolte dalla Stazione, mediante accertamenti bancari e acquisizione di immagini di video sorveglianza degli Uffici Postali, permettevano di appurare che, nelle ore immediatamente successive alla truffa, venivano effettuati a Catania dall’intestataria del conto corrente postale destinatario del bonifico (avente il ruolo di prestanome) dei prelievi di denaro contante ed emessi 4 vaglia in favore di altrettanti soggetti.

Gli altri tre indagati, tutti catanesi, uno dei quali identificato quale supervisore delle operazioni, venivano ripresi proprio mentre si recavano presso gli Uffici Postali per riscuotere i suddetti vaglia, consentendo di giungere alla compiuta ricostruzione dei fatti.

È importante sottolineare che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Bari, tentata truffa a sacerdote: “Devi restituire 2500 euro”. Il colpo fallisce grazie all’assessore Palone

Un parroco ha telefonato all’assessore Carla Palone, con delega alla Vivibilità urbana, dopo aver ricevuto una chiamata di un presunto tecnico di un assessorato comunale che, dopo essersi complimentato per il finanziamento comunale ottenuto da 37mila euro, chiedeva la restituzione di 2500 euro per un errore durante l’esecuzione del bonifico.

Vista l’anomalia della circostanza l’assessore, mentre era in corso la discussione in Consiglio comunale sul Piano triennale delle opere pubbliche, ha fatto scattare le verifiche, spingendo il parroco a denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine.

Dopo gli accertamenti fatti, si è scoperta la tentata truffa. Nessun bonifico è stato mai eseguito dal Comune in favore della parrocchia. La somma sarebbe stata ritirata il giorno stesso da personale incaricato, che si sarebbe presentato in chiesa per incontrare personalmente il parroco.