Truffa sui bonus edilizi in oltre 500 cantieri nel Leccese: 12 indagati. Maxi sequestro da 67 milioni

I finanzieri della Compagnia di Maglie, alle dipendenze del comando provinciale di Lecce, hanno scoperto una presunta frode che sarebbe stata attuata con le agevolazioni del superbonus al 110% e sequestrato beni e liquidità per oltre 67 milioni di euro in esecuzione di un decreto emesso dal gip del tribunale salentino su richiesta della Procura.

In tutto sono 12 gli indagati che rispondono di indebita percezione di erogazioni pubbliche, falsità ideologica in certificati commessa da persone che esercitano un servizio di pubblica necessità ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Nove di essi sono accusati anche di associazione per delinquere. Nei confronti di un imprenditore, rappresentante legale della società al centro dell’inchiesta, anch’essa sottoposta a vincolo, è stata applicata la misura interdittiva di divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare attività professionali e imprenditoriali per la durata di un anno In particolare il provvedimento di sequestro preventivo è stato eseguito all’interno di numerosi istituti bancari e postali ‘terzi cessionari del credito’ per un importo quantificato in 25 milioni di euro e presso il ‘cassetto fiscale’ della società inquisita per oltre 42 milioni di euro.

L’indebita percezione di contributi per i bonus edilizi si riferisce a lavori non eseguiti, o eseguiti solo in parte, di ristrutturazione immobiliare in oltre 500 cantieri ricadenti nella provincia di Lecce, per i quali i professionisti abilitati e coinvolti nell’illecito ipotizzato avevano attestato lo stato finale dei lavori, rilasciandone il prescritto visto di conformità. Per tali interventi edilizi sono state emesse e contabilizzate oltre 1.200 fatture per operazioni inesistenti, inserite nel sistema dell’Agenzia delle Entrate, allo scopo di generare i crediti d’imposta e di procedere alla loro monetizzazione.

Modugno, si finge funzionaria delle Poste e si fa dare 12mila euro da anziano: arrestata 22enne di Napoli

Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare “agli arresti domiciliari”, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di una 22enne di Napoli.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, a carico della donna sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza in quanto ritenuta responsabile, in concorso con soggetti da identificare, del reato di truffa aggravata e sostituzione di persona. Il provvedimento scaturisce dall’indagine condotta nell’ultimo mese, da personale della Stazione Carabinieri di Modugno, mediante ordinarie attività di polizia giudiziaria che hanno consentito di identificare la donna quale responsabile della truffa in danno di un anziano ottantenne gravemente disabile.

In particolare, l’uomo nei primi giorni di maggio aveva ricevuto sulla sua utenza fissa due telefonate, nel corso delle quali un interlocutore maschile, spacciandosi per genero della vittima, gli aveva fatto credere che sua figlia avesse effettuato un bonifico senza avere fondi sufficienti sul conto corrente e che era stata denunciata dal direttore dell’Ufficio Postale. Nella circostanza, gli veniva offerta la possibilità di evitare guai giudiziari qualora avesse consegnato ad una funzionaria di Poste Italiane, che di lì a poco sarebbe giunta presso la sua abitazione, tutto il denaro che aveva in casa. L’uomo ha così consegnato la somma contante di quasi 12.000 euro. L’anziano, accortosi di essere stato truffato, si è recato presso la Stazione Carabinieri di Modugno, riferendo tutto l’accaduto. A quel punto, i militari hanno proceduto immediatamente ad espletare un’intensa attività di indagine, che ha permesso di individuare la 22enne, D.S.C. di Napoli, come la funzionaria che si era recata presso l’abitazione della vittima e che si era fatta consegnare il denaro, allontanandosi poi frettolosamente.

Il quadro indiziario, raccolto dai Carabinieri a carico dell’indagata, è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato la richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura della donna. All’esito dell’operazione, l’indagata è stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza ubicata in Napoli. L’operazione odierna testimonia la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto al dilagante fenomeno delle truffe in danno di anziani nella provincia barese.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che seguirà il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Si rifiuta di truffare società di noleggio auto, 35enne sequestrato e picchiato: 2 arresti nel Tarantino

Avrebbero sequestrato e picchiato un uomo di 35 anni allo scopo di estorcergli 15mila euro a compensazione del rifiuto opposto dalla vittima di portare a termine una truffa ai danni di una società di noleggio auto. Per questo episodio risalente al mese di aprile del 2023 i carabinieri hanno arrestato un 29enne di Taranto e un 50enne di Martina Franca.

Ai due è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della procura distrettuale antimafia.
Secondo quanto ricostruito dai militari del Nucleo Investigativo, grazie anche all’acquisizione di testimonianze e ad attività tecniche, il 35enne sarebbe stato prelevato dalla sua abitazione di Martina Franca dai due indagati, costretto a salire su un’auto e condotto in un garage a Taranto per essere brutalmente picchiato, anche con il calcio di una pistola. Solo qualche ora dopo il malcapitato sarebbe stato liberato e accompagnato nei pressi di un distributore di carburanti del quartiere Paolo VI. Il 35enne riuscì poi a tornare a Martina Franca, dove i carabinieri della locale Compagnia, già allertati dalla compagna della vittima, lo rintracciarono mentre vagava nel centro abitato. L’uomo, che presentava evidenti lesioni al volto, fu accompagnato al pronto soccorso.

Dalle indagini coordinate dalla Dda di Lecce è emerso che il 35enne si era rifiutato di realizzare una truffa ai danni di una società di noleggio auto, che sarebbe dovuta consistere nel prendere in locazione un’auto, per poi denunciarne falsamente il furto al fine di smontarla e rivendere i singoli pezzi al mercato dell’usato.

Truffa ad investitori per 200mila euro, 9 indagati a Bari: tra loro promotrice finanziaria di Locorotondo

Nove persone, tra cui una promotrice finanziaria che operava a Locorotondo, sono indagate dalla procura di Bari nell’ambito di una inchiesta condotta dalla guardia di finanza su una presunta truffa da 200mila euro condotta nei confronti di investitori inesperti. I finanzieri della compagnia di Monopoli hanno notificato ai nove indagati avvisi di conclusione delle indagini.

Oltre alla promotrice finanziaria, gli altri indagati operano in Italia e all’estero. Secondo quanto accertato, la truffe avveniva attraverso il sistema noto come ‘schema Ponzi’ che consentiva di drenare i risparmi di numerosi clienti inesperti e attratti dalla promessa di facili guadagni.

Secondo quanto accertato sinora, la promotrice, in concorso con gli altri, avrebbe promosso l’offerta al pubblico di investimenti in prodotti finanziari, italiani ed esteri, per conto di soggetti non abilitati – in assenza del prospetto informativo e delle previste autorizzazioni – prospettando ingenti guadagni oscillanti tra il 2% ed il 7% mensile. Il capitale raccolto, che ammonta complessivamente a circa 200.000 euro, non è stato restituito agli investitori.

Truffe su bonus edilizi, 10 indagati in Salento: tra loro un direttore di banca

Sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, quantificate in sette milioni di euro, dieci persone indagate in provincia di Lecce nell’ambito di un’inchiesta della guardia di Finanza sui bonus edilizi. Il gip del tribunale di Lecce, nei confronti di alcuni degli indagati, ha anche disposto un sequestro preventivo di denaro e beni per circa 500mila euro.

Secondo l’accusa quelle somme deriverebbero dalla percezione indebita di contributi per le agevolazioni su lavori di ristrutturazione immobiliari che non sarebbero mai stati eseguiti tra Copertino e Leverano, nel Leccese. Fondamentali nelle attività illecite – ritengono gli inquirenti – il ruolo di alcune società ‘cartiere’ nella fatturazione di operazioni inesistenti e quello di un direttore di banca in materia di inosservanza delle disposizioni relative all’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette per 2,5 milioni di euro, in relazione a una società coinvolta nel riciclaggio di denaro. L’inchiesta è stata avviate nell’aprile del 2023.