Truffa a Spinazzola, si fa consegnare 30mila euro di gioielli da una donna: napoletano arrestato grazie a TikTok

I carabinieri della Stazione di Spinazzola, utilizzando il metodo d’indagine Web Patrolling, il cosiddetto “pattugliamento del web”, hanno arrestato un presunto truffatore napoletano di 28 anni. I militari, grazie all’attività di monitoraggio del social Tik Tok, sono riusciti a individuarlo. Nel mese passato, in concorso con altri al momento non ancora identificati, si è fatto consegnare da una donna un ingente quantitativo di monili d’oro per un valore di circa 30mila euro. Come? Secondo quanto ricostruito dalle indagini si sarebbe finto maresciallo dei carabinieri, affinché venisse liberato il marito della vittima trattenuto in caserma poiché aveva investito una persona.

A seguito della denuncia formale sono partite le indagini preliminari che, grazie all’analisi delle immagini di diverse telecamere di video sorveglianza acquisite nei pressi dell’abitazione della donna, nonché mediante il monitoraggio dei social, hanno portato ad individuare uno degli autori del reato di truffa aggravata. Sulla base degli esiti delle indagini svolte dai carabinieri, la Procura della Repubblica di Trani ha formulato una richiesta di misura cautelare personale che è stata accolta dal Tribunale, che ha quindi adottato la misura degli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato eseguito, su disposizione del pubblico ministero, dai carabinieri.

 

Truffa delle orecchiette, domani il corso HACCP di 4 ore per le pastaie di Barivecchia: pronte a diventare OSA

I prossimi passi del percorso prevedono l’accompagnamento delle pastaie agli adempimenti giuridici e fiscali necessari per diventare OSA (Operatrici per la somministrazione di alimenti) per l’immissione sul mercato e la somministrazione di alimenti presso locali utilizzati principalmente come abitazione privata.

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Truffa da oltre 4 milioni di euro sugli impianti di acquacoltura: 9 indagati a Foggia

Nove persone sono indagate con le accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e autoriciclaggio, nell’ambito di una inchiesta della procura europea su finanziamenti, nazionali e comunitari, per la realizzazione di nuovi impianti di acquacoltura, che ha fatto emergere un’articolata truffa da oltre quattro milioni.

Il comando provinciale della guardia di finanza di Foggia ha concluso le indagini preliminari che sono partite nel 2020 a seguito di un approfondimento eseguito dal nucleo di polizia economico-finanziaria. La presunta truffa sarebbe stata organizzata attraverso cinque società cooperative, quattro delle quali oggetto di interdittiva antimafia nel corso delle indagini, con le quali gli organizzatori avevano richiesto, e in parte ottenuto, dei finanziamenti per gli impianti la cui realizzazione, contrariamente a quanto documentato, non è mai avvenuta.

L’intervento della guardia di finanza ha permesso di bloccare l’erogazione, da parte del fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp), di quattro milioni di euro, e di avviare le procedure di recupero delle somme già erogate, 1,4 milioni, per le quali l’autorità giudiziaria aveva emesso un provvedimento di sequestro.

Martina Franca, truffa da 184mila euro: vittima un anziano. Tra i 4 arrestati un carabinieri e un avvocato – NOMI

Un carabiniere e un avvocato tra i 4 arrestati a Martina Franca per un raggiro da oltre 180mila euro ai danni di un anziano. Si tratta del brigadiere Antonio Spinelli e dell’avvocato Fernando Rinaldi. Secondo le indagini il primo avrebbe convinto la vittima a disporre un bonifico sul suo conto da 184mila euro con la scusa di proteggerli da azioni risarcitorie della banca per poi usare la somma con l’obiettivo di estinguere prestiti e mutui personali, oltre a distribuire parte della cifra ad alcuni parenti finiti nei guai. L’avvocato è ritenuto invece il suo complice nella circonvenzione di incapace, ma il legale è accusato anche di infedele patrocinio. Come difensore dell’anziano non ha tutelato i suoi interessi, tanto da non costituirsi in giudizio in un contenzioso con la banca nonostante l’anziano avesse firmato il mandato difensivo.  A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.

“Sua figlia ha investito un 14enne e servono 10mila euro per scarcerarla”: 84enne sventa truffa a Barivecchia

“Abito nella città vecchia da una vita, come cittadina ma soprattutto come figlia che ama la propria mamma voglio raccontare una brutta vicenda che sabato mattina intorno alle 11 ha coinvolto la mia famiglia”. Inizia così la denuncia arrivata in redazione da parte di una nostra lettrice.

“Premetto che mia mamma è una donna anziana di 84 anni ancora vigile e attiva – racconta -. Ha ricevuto una chiamata da uomini che si spacciavano come poliziotti, le hanno raccontato con molta enfasi che avevo investito un ragazzo di 14 anni, che era in fin di vita e che io rischiavo di essere arrestata. Le hanno detto che bastavano solo 10mila euro per farmi liberare e che avrebbe dovuto consegnare i soldi dopo un’ora. Lascio immaginare a tutti voi la reazione di mia madre che, presa dal panico, ha chiamato mia nipote sconvolta. Quando ho ricevuto la chiamata di mia sorella sono corsa in pigiama per vedere le condizioni della mia cara mamma. Per poco non ha avuto un infarto visto la sua età avanzata e le varie patologie che cura quotidianamente. Con questa brutta esperienza vorrei che ognuno di voi stesse più attento soprattutto là dove ci sono di mezzo gli anziani e che questo mio racconto possa servire ad aprire gli occhi a tutti su questi farabutti che spaventano la gente gratuitamente. Non vi fidate mai di nessuno”.

Truffa delle orecchiette, Meleam regolarizza la tradizione: “Teche e guanti operazione possibile”

Non abbiamo mai pensato minimamente, nemmeno per un secondo, di porci come obiettivo l’eliminazione della tradizione delle orecchiette di Barivecchia. Cosa succederà ora dopo la nostra inchiesta? Ne abbiamo parlato con Raffaele Diomede e con Pasquale Bacco. Saranno loro ad accompagnare le signore delle orecchiette in un percorso di regolarizzazione a titolo gratuito gestito dalla Meleam.

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Orecchiette truffa, non è un gioco: “A marzo minacce da noto pregiudicato. Cazziatone a nonna Tina”

Davanti ai manifesti con i colossi Falcone e Borsellino, offesi ogni modo quotidianamente perché la mafia non è solo quella delle stragi, Antonio è tornato a parlare della truffa delle orecchiette, derubricata da tante testate giornalistiche a folklore e basta, e della pesante minaccia ricevuta nei mesi scorsi da un pregiudicato ora in carcere dopo un servizio registrato sulla stessa tematica. Sì perché noi parliamo da mesi la truffa delle orecchiette e non è stato certamente il video di un turista pubblicato sui social a luglio scorso ad aver alzato il polverone.

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Truffa delle orecchiette, Antonio torna a Barivecchia: l’eco delle offese e la realtà pastorizzata

Tutto il mondo parla ormai della truffa delle orecchiette. L’inchiesta di Quinto Potere ha varcato anche i confini italiani, finendo sul The Times e sul Daily Mail. Antonio ha pensato bene di tornare a Barivecchia, allestendo un banchetto tutto suo, e dalle signore delle orecchiette dopo le tensioni degli ultimi giorni.

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Truffa delle orecchiette, “Le Iene” a Barivecchia: Antonio riabbraccia il suo “vecchio” cameraman

Antonio e Antonino di nuovo insieme a Bari. Per chi non lo sapesse Antonino è stato il cameraman di Antonio per un anno ai tempi del Quotidiano Italiano, ora lavora per Le Iene da anni. Anche Le Iene, grazie anche al nostro prezioso aiuto, hanno acceso i riflettori sulla truffa delle orecchiette a Barivecchia e l’occasione è di quelle buone per incontrare vecchi amici e rispolverare dolci ricordi.