Truffa delle orecchiette, prima denuncia 6 anni fa. Le signore: “Qui non vengono a fare i controlli”

Ora tutti parlano della truffa delle orecchiette a Barivecchia. C’è chi cita l’inchiesta di Quinto Potere e chi no, ma siamo ben consapevoli di essere stati i primi ad aver scoperchiato il caso di Pandora. Già anni fa eravamo andati lì sul posto e, come si può vedere nel video allegato e rispolverato, l’atteggiamento delle signore di Barivecchia era totalmente diverso rispetto a quello mostrato qualche giorno fa.

I banchetti allestiti erano apprezzabili e le orecchiette erano fatte in casa. Eravamo andati sul posto dopo l’annuncio di Decaro sulla lotta agli abusivi. Quello che ci colpì all’epoca, al netto già delle problematiche evidenziate come la mancanza di etichette e scontrini, fu proprio l’atteggiamento delle signore di Barivecchia. Non erano impaurite di eventuali controlli e le risposte date non sono cambiate nel corso del tempo: “Abbiamo famiglie da mantenere”.

Se da un lato era stata annunciata la lotta agli abusivi, dall’altro si è tollerato tutto. Soprattutto a Barivecchia e la situazione oggi è degenerata. Sui banchi il cambio è stato radicale, le orecchiette vendute ora sono di un colore improponibile. La vendita folkloristica è stata trasformata in un mercimonio qualunque. La tradizione è venuta meno e i responsabili sono proprio coloro che dovrebbero essere i baluardi della tradizione. Ci siamo preoccupati per la trasformazione della situazione e siamo tornati a denunciare tutto con la nostra inchiesta. Non va smantellato nulla, ma il mercimonio sì. Va recuperata e regolarizzata la tradizione. Proprio come l’Amministrazione Comunale si augura di fare, almeno a parole.

Truffa delle orecchiette homemade, delirio nei cassonetti a Barivecchia: tutti con le mani in pasta

Le signore delle orecchiette di Barivecchia, tanto acclamate sui social e sui giornali (fatta eccezione per noi), sono state multate per aver buttato cartoni e plastica nei cassonetti della carta posizionati alle spalle del Castello Svevo di Bari. È bastato? Ovviamente no, a quanto pare la raccolta differenziata non è di loro gradimento. La truffa delle orecchiette industriali, spacciate ai turisti come artigianali, intanto procede a gonfie vele.

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I viaggi di Olly, per il PM non è truffa. Il legale: “Opposizione e istanza di fallimento”

Torniamo ad occuparci della storia e della presunta truffa dell’agenzia di viaggi di Mola di Bari per vedere se ci sono stati sviluppi dal punto di vista legale. Ne parliamo con gli avvocati di uno dei 27 che ha denunciato Olimpia. Il pm ha disposto subito l’archiviazione del caso ed è una scelta che lascia abbastanza sorpresi. 

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Fingono chiamate dalla banca e dalla Questura, anziano truffato a Bari: denunciata donna campana. Soldi restituiti

Per le telefonate, pervenute da numeri in uso alla banca ed alla Questura, è stato accertato l’utilizzo della tecnica dello ID SPOOFING, consistente nell’alterare il numero chiamante tramite sistema VOIP (voce tramite protocollo internet) che rende possibile effettuare una conversazione sfruttando una connessione internet.

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Truffa ai danni dell’Agea, sequestrati terreni nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia: nei guai coppia di Spinazzola

Una presunta truffa ai danni dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, è stata scoperta dai finanzieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani che hanno sequestrato terreni estesi per 42 ettari e mezzo ed eseguito un provvedimento cautelare a carico di una coppia di coniugi di Spinazzola, titolari di un’impresa agricola.

I due, che hanno rispettivamente 54 e 51 anni, per un anno non potranno esercitare l’attività di impresa. Secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dalla procura di Trani, i due indagati negli ultimi anni avrebbero percepito indebitamente 96mila euro di aiuti da parte dell’Agenzia presentando domande e certificazioni relativi a terreni di proprietà della Provincia di Barletta-Andria-Trani e che si trovano nell’area protetta del parco nazionale dell’alta Murgia, in località Murgetta Rossi a Spinazzola. Terreni che già nel 2018, i carabinieri forestali avevano sottoposto a sequestro nell’ambito di un’altra attività investigativa.

Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, gli indagati avrebbero dissodato terreni destinati al pascolo per coltivarli a cereali chiedendo e ottenendo dall’Agea contributi. “Il provvedimento è stato richiesto al fine di evitare il protrarsi dell’illecito arricchimento e di tutelare il patrimonio del parco nazionale dell’alta Murgia”, spiega la guardia di finanza in una nota evidenziando l’impegno “nel contrasto agli illeciti contro il patrimonio e a tutela della spesa pubblica”.

Anziani truffati, broker risarcirà 20mila euro. Fortunata: “Doveva provare il letto del carcere”

Otto anni dopo la sua denuncia, Fortunata può tornare a sorridere. I reati sono prescritti, ma il 52enne Amatore Polluce, nostra vecchia conoscenza, è stato condannato dalla Corte di Appello di Bari al risarcimento di 20mila euro nei suoi confronti. Il promotore finanziario rappresentava la Banca Mediolanum e avrebbe investito i soldi sottratti all’anziana, all’epoca dei fatti 81enne, in borsa a sua insaputa. In primo grado era stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione e, in solido con la banca Mediolanum, a risarcire il danno causato.

Siamo andati a trovare Fortunata dopo la sentenza. Le sono stati sottratti circa 60mila euro ma non è stata l’unica vittima, Polluce ha infatti truffato diverse persone, soprattutto anziane, approfittando della loro età avanzata e della loro “ignoranza” in materia. La vicenda risale al 2007, Fortunata si è costituita parte civile nel processo e si sarebbe resa conto di essere stata truffata solo dopo la morte del marito.

Modugno, tre carabinieri assolti dopo 4 anni di calvario: erano a processo per truffa militare

Dopo quattro anni di “calvario” tre carabinieri del Nucleo operativo di Modugno sono stati assolti dall’accusa dall’accusa di truffa militare pluriaggravata continuata in concorso e violata consegna pluriaggravata in concorso. Protagonisti luogotenente N.S., il maresciallo maggiore R.D. e il brigadiere R.D. in forza, all’epoca dei fatti, al Comando Compagnia di Modugno. Sono stati assolti definitivamente con la formula più ampia dal Tribunale Militare di Napoli perché il fatto non sussiste.

In particolare i tre militari, assistiti dall’avvocato La Scala, erano accusati di aver posto artifici e raggiri, in più occasioni (dal 2018 al 2019), consistiti nel riportare sul memoriale del servizio e sugli ordini di servizio stessi orari dilatati rispetto a quelli realmente effettuati e nel comunicare per il pagamento, alle superiori gerarchie, dati non corrispondenti al vero. Le indagini condotte dall’allora comandante della Compagnia di Modugno, coordinate dalla Procura Militare di Napoli, avevano portato al rinvio a giudizio dei 3 militari.