Un’attività di Ncc (Noleggio con conducente), l’unica tipologia che può “appoggiarsi” alla piattaforma di Uber Black, è stata multata dalla Polizia Locale, con una sanzione di 173 euro, nel primo giorno dell’attivazione a sorpresa del servizio nella città di Bari.
La legge prevede che il mezzo infatti torni all’autorimessa dopo ogni singola prestazione. In questo caso l’autorimessa si trovava a Monopoli, a diversi chilometri di distanza. Secondo quanto sostenuto da Uber Black, la legge prevede anche un’autorimessa secondaria, regolarmente autorizzata e con le carte in regola, e nel 2020 la Corte costituzionale avrebbe stabilito l’assenza del rientro del dopo corsa, a maggior ragione se c’è un’altra prenotazione a stretto giro.
Per questo è intenzionata a contestare la sanzione, ma le polemiche non mancano. “Apprendiamo da mezzi stampa che la multinazionale californiana sta contestando i controlli e le multe fatte a chi usa in maniera impropria il servizio Uber Black nel capoluogo pugliese – si legge nella nota di Ugl Taxi, Uritaxi, Tam, Associazione Tutela Legale Taxi, Unione Tassisti d’Italia, Claai, Unione Artigiani, Fast-Confsal, Federtaxi Cisal, Satam, Unica Taxi Cgil -. Abbiamo letto che Uber fa riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale 56/2020, con cui non è affatto vero che venga abolito l’obbligo del rientro in rimessa per gli ncc, anzi, la Corte Costituzionale con quella sentenza del 26 marzo 2020 ha ribadito definitivamente che il servizio ncc è di natura locale e ha confermato la legittimità costituzionale di tutte le altre disposizioni contenute nella legge 21/92 che regola il settore del trasporto pubblico locale non di linea – aggiungono – Questa sentenza è menzionata in tutti i dispositivi emanati dal Consiglio di Stato che trattano cause sul rispetto del principio di territorialità, caposaldo della normativa di settore. La Corte Costituzionale, diversamente, ha confermato che il servizio ncc è un servizio da rimessa e si rivolge ad una utenza specifica (e non indifferenziata). Per tale ragione, le singole corse ncc devono essere oggetto di previa prenotazione presso la sede o la rimessa (che devono essere localizzate: quella principale, obbligatoriamente nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, mentre le secondarie, eventuali e facoltative, nel correlato territorio provinciale) e – al fine di contrastare il fenomeno dell’abusivismo – ogni corsa deve preventivamente essere inserita nel foglio di servizio (oggi cartaceo, e a breve digitale) e i veicoli Ncc non possono sostare su pubblica piazza, ma attendere le prenotazioni all’interno delle rispettive rimesse. Invitiamo quindi le autorità locali a continuare il percorso volto al rispetto delle regole e invitiamo la politica a scegliere tra lo stare dalla parte del servizio pubblico da piazza taxi con tariffe calmierate e a prestazione obbligatoria e gli ncc regolari, o dalla parte della multinazionale con sede legale nei paradisi fiscali, pluricondannata nel mondo, pronta a speculare immediatamente sul prezzo delle corse nel momento in cui la domanda cresce”.