Bari, gli uffici del Giudice di pace “cadono a pezzi”: indagati i vertici delle società Unicredit leasing e Amec srl

Sono indagati dalla procura di Bari per frode in concorso in pubbliche forniture l’amministratore delegato di Unicredit leasing spa di Milano, e l’ex amministratrice unica, l’attuale amministratore unico e i corappresentanti e coamministratori di fatto della Amec immobiliare srl, nei cui confronti, a Milano, Roma, Rieti e Latina vengono eseguite perquisizioni.

L’Amec è la società – informa la procura – con sede legale in Roma, autorizzata da Unicredit leasing spa alla gestione dello stabile (in forza di un contratto di locazione finanziaria) che ospita gli uffici del Giudice di pace di Bari, oltre che gli archivi del Tribunale, del Tribunale di Sorveglianza, della Corte d’Appello e della Procura generale di Bari. Secondo l’accusa avrebbero in concorso posto in essere espedienti maliziosi ed ingannevoli che hanno nel tempo determinato, evidenzia la procura, il grave ed ingravescente deterioramento dell’oggetto edilizio in disamina, quindi la situazione che ha generato l’insalubrità di quei luoghi (per la formazione di muffe) oltre che di concreto pericolo (per le diffuse lesioni in pareti solai e pavimenti, che causano ripetuti distacchi di porzioni di intonaco) per le persone che quotidianamente occupano quelle stanze e/o frequentano quegli uffici”.

La procura sottolinea anche la “manifesta inerzia e la reiterata inadempienza, nonostante i richiami ed i solleciti ricevuti affinché fossero pienamente rispettate le condizioni contrattuali, oltre che di principio generale, con riguardo alla necessità di dare esecuzione a specifici ed improrogabili interventi di manutenzione straordinaria”.

Bari, inaugurati i nuovi uffici della Procura in via Dioguardi. Sisto: “Restituita dignità alla giustizia”

“Oggi consegniamo a Bari una seconda torre che rende l’attesa del nuovo Parco della giustizia migliore. Il significato di questa consegna è il lavoro di squadra, di una Bari che sa fare squadra non solo nel campo dell’edilizia giudiziaria ma anche nell’esercizio della giurisdizione”. Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine dell’inaugurazione dei nuovi uffici della Procura di Bari in via Dioguardi. Nuovi uffici ha aggiunto Sisto, che rendono l’idea di “una precarietà dignitosa, perché il finale è già scritto: il nuovo Parco della giustizia, per il quale sono stati stanziati 405 milioni fuori dal Pnrr, il più grande investimento in Italia” del ministero della Giustizia. I lavori per il nuovo Parco della giustizia, è stato poi evidenziato da Sisto, al momento procedono secondo il cronoprogramma già fissato.

Il viceministro ha, poi, sottolineato come i nuovi uffici della Procura servano per dare “una maggiore comodità a chi lavora nella giustizia penale a Bari, troppo a lungo ridotta in condizioni difficili”. “A Bari – ha concluso Sisto – il tema dell’edilizia giudiziaria è particolarmente importante, dopo la vicenda della giustizia nelle tende, per la quale ci siamo ritrovati ad affrontare processi con le scarpe sporche di fango”.

“Dopo mille difficoltà – ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi – siamo arrivati a questo risultato grazie a un grande lavoro di squadra, a partire dal ministero della Giustizia che ha svolto un lavoro importantissimo, ma è servita la collaborazione di tutti. Quando la pubblica amministrazione vuole raggiungere un obiettivo ci riesce”. “L’immagine della giustizia passa dai suoi luoghi. Un cittadino non può fidarsi di una giustizia in cui gli spazi sono sciatti”.

ESCLUSIVO – Il neo direttore sanitario Asl Bari sapeva delle cimici nella stanza di Lerario

C’eravamo lasciati con un punto interrogativo in sospeso. Chi era la terza persona, attuale dirigente dell’Asl di Bari, presente nella stanza lo scorso 3 settembre 2021 con l’ex capo della Protezione Civile pugliese, Mario Lerario, arrestato il 23 dicembre scorso per corruzione e Nico Lorusso, il giornalista che gli avrebbe confidato la presenza di alcune cimici nel suo ufficio?

Secondo le carte dell’inchiesta si tratta di Donato Sivo, detto Denny e neo direttore sanitario dell’Asl di Bari. È la prima volta che viene alla luce la sua presenza in quella stanza e, stando a quanto si legge, non sarebbe stata taciturna e avrebbe partecipato alla discussione, con interventi sul numero delle cimici o sul loro possibile nascondiglio.

Quattro, quattro ti assicuro io che sono quattro“, è la frase detta da Lorusso e ripetuta ridendo da Danny Sivo, alla presenza di Mario Lerario, mentre si parla dell’istallazione dei microfoni negli ambienti della Regione Puglia.

Che ti posso dire, giusto, sono attività che diciamo i corpi dello Stato…“, continua il neo direttore sanitario dell’Asl di Bari prima di essere interrotto dagli altri due.

Non ho capito in quale altra stanza le hanno messe, perché il decreto riguardava altre due stanze. Stanno qua sicuramente da qualche parte“, si domanda il giornalista Nico Lorusso. “Tipo quel pannello lì, vedi“, suggerisce ridendo Sivo che, raggiunto al telefono, ha dichiarato di non saperne nulla.