“Ci sono numerose fibre di amianto, in particolare crisotilo e numerose fibre di vetro nelle polveri provenienti dal crollo del palazzo di via De Amicis”. La tesi è del Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Bari dopo la perizia effettuata su richiesta di alcuni residenti di un immobile situato in zona.
L’esito, tramesso agli uffici comunali, contraddice al momento quello delle analisi dell’Arpa Puglia che avevano escluso la presenza di amianto nell’aria pochi giorni dopo il crollo della palazzina. Il Comune ha già chiesto all’Arpa di effettuare nuovi prelievi.
AGGIORNAMENTO 15.15 – Alle ore 14.30 di oggi, Arpa Puglia ha prelevato un campione di polvere da uno dei balconi prospicienti l’area del crollo in via De Amicis per avviare le analisi finalizzate a verificare la presenza di fibre di amianto. Contestualmente, Arpa sta procedendo ad installare nuovamente le centraline per proseguire le indagini sulle polveri derivanti dalle attività di demolizione in corso. Questi ulteriori interventi sono stati richiesti dall’amministrazione comunale a seguito della ricezione dei risultati di una relazione prodotta dall’Università degli studi di Bari, dipartimento di Scienze della terra e Geoambientali, relativa alle indagini SEM effettuate su un campione in polvere, prelevato dal pavimento del balcone su mandato di una condomina del civico 2 di via Edmondo De Amicis.
Il campione in questione, osservato in microscopia elettronica, avrebbe evidenziato la presenza di fibre di amianto e di vetro. Si ricorda che, come da ordinanza del sindaco Vito Leccese, firmata ieri, mercoledì 12 marzo 2025, è vietato l’affaccio all’esterno delle finestre, è imposto l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo (via Pinto, via De Amicis nel tratto compreso fra Corso Benedetto Croce e via della Repubblica, via Fornelli nel tratto tra via Pinto e via della Repubblica, corso Benedetto Croce nel tratto tra via Bottalico e via Monfalcone) sino a comunicazione di cessate attività. A questo si aggiunge l’attività di monitoraggio ambientale continuativo, predisposta dall’amministrazione comunale, attraverso il posizionamento di un laboratorio mobile, installato da ditta specializzata iscritta all’albo nazionale gestori ambientali – categoria 10 (sottocategoria 10A-10B), al fine di verificare la presenza di polveri dannose per la salute pubblica; nonché le attività di nebulizzazione attiva per contenere la dispersione delle polveri durante gli interventi di demolizione controllata in corso.
AGGIORNAMENTO 19 – Nella “matrice cementizia” di alcuni detriti (probabilmente di una tubatura) della palazzina di via De Amicis crollata il 5 marzo scorso a Bari erano presenti “fibre di amianto”.
Lo comunica l’Arpa Puglia, che nei giorni scorsi aveva escluso la presenza di fibre di amianto nell’aria interessata dal crollo, sulla base delle analisi svolte per 24 ore (dal 6 al 7 marzo) attraverso le proprie centraline proprio sulla qualità dell’aria.
Le indagini dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente saranno estese anche alle polveri, e per questo sono stati prelevati dei campioni nel cortile della ex scuola Carlo del Prete, nella vicina via Pinto, e dal balcone di un appartamento di via De Amicis 2. Proprio dall’esame di un campione prelevato dal balcone, l’università di Bari aveva rilevato, in una relazione, la presenza di fibre di amianto da un campione di polvere.
“La relazione in questione – scrive l’Arpa in un comunicato – non proviene da un laboratorio inserito nell’elenco dei laboratori qualificati del ministero della Salute”. “Arpa Puglia – si legge ancora – si riserva valutazioni sui contenuti della relazione dell’ università di Bari, di cui si è avuta notizia in giornata odierna, relativa ad un ‘campione di polvere’ che sarebbe stato prelevato da un balcone nei pressi del palazzo crollato”. Le analisi di questi ultimi campioni prelevati inizieranno domani.