Lo scandalo di Lady Caracciolo, la laurea presentata ad Aeroporti di Puglia è falsa: l’Università denuncia in Procura

La laurea presentata da Carmela Fiorella, moglie del consigliere regionale ed ex capogruppo Pd Filippo Caracciolo, ad Aeroporti di Puglia per partecipare al concorso da dirigente del personale delle risorse umane è falsa.

L’Università di Bari ha così presentato una denuncia alla Procura dopo aver accertato che “non risulta aver conseguito il titolo di studio Laurea Magistrale in Economia e Management (LM 77)”.

La comunicazione è stata data ieri sera anche Aeroporti di Puglia che ha avviato anche un’indagine interna per fare chiarezza sul caso e quanto accaduto.

Dagli accertamenti svolti dall’Università di Bari, risulta che Carmela Fiorella ha conseguito nel 2010 la laurea triennale in Scienze delle Politiche che non le avrebbe consentito la partecipazione al concorso in cui era richiesto un titolo di studio quinquennale in Economia o in Giurisprudenza.

Crolla palazzo a Bari, colpo di scena. Lo studio dell’Università contraddice l’Arpa: “C’è amianto nelle polveri”

“Ci sono numerose fibre di amianto, in particolare crisotilo e numerose fibre di vetro nelle polveri provenienti dal crollo del palazzo di via De Amicis”. La tesi è del Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Bari dopo la perizia effettuata su richiesta di alcuni residenti di un immobile situato in zona.

L’esito, tramesso agli uffici comunali, contraddice al momento quello delle analisi dell’Arpa Puglia che avevano escluso la presenza di amianto nell’aria pochi giorni dopo il crollo della palazzina. Il Comune ha già chiesto all’Arpa di effettuare nuovi prelievi.

AGGIORNAMENTO 15.15 – Alle ore 14.30 di oggi, Arpa Puglia ha prelevato un campione di polvere da uno dei balconi prospicienti l’area del crollo in via De Amicis per avviare le analisi finalizzate a verificare la presenza di fibre di amianto. Contestualmente, Arpa sta procedendo ad installare nuovamente le centraline per proseguire le indagini sulle polveri derivanti dalle attività di demolizione in corso. Questi ulteriori interventi sono stati richiesti dall’amministrazione comunale a seguito della ricezione dei risultati di una relazione prodotta dall’Università degli studi di Bari, dipartimento di Scienze della terra e Geoambientali, relativa alle indagini SEM effettuate su un campione in polvere, prelevato dal pavimento del balcone su mandato di una condomina del civico 2 di via Edmondo De Amicis.

Il campione in questione, osservato in microscopia elettronica, avrebbe evidenziato la presenza di fibre di amianto e di vetro. Si ricorda che, come da ordinanza del sindaco Vito Leccese, firmata ieri, mercoledì 12 marzo 2025, è vietato l’affaccio all’esterno delle finestre, è imposto l’obbligo di mantenere chiuse le finestre e di utilizzare idonei dispositivi di protezione (mascherine) nelle aree esterne delle zone circostanti l’edificio interessato dal crollo (via Pinto, via De Amicis nel tratto compreso fra Corso Benedetto Croce e via della Repubblica, via Fornelli nel tratto tra via Pinto e via della Repubblica, corso Benedetto Croce nel tratto tra via Bottalico e via Monfalcone) sino a comunicazione di cessate attività. A questo si aggiunge l’attività di monitoraggio ambientale continuativo, predisposta dall’amministrazione comunale, attraverso il posizionamento di un laboratorio mobile, installato da ditta specializzata iscritta all’albo nazionale gestori ambientali – categoria 10 (sottocategoria 10A-10B), al fine di verificare la presenza di polveri dannose per la salute pubblica; nonché le attività di nebulizzazione attiva per contenere la dispersione delle polveri durante gli interventi di demolizione controllata in corso.

AGGIORNAMENTO 19 – Nella “matrice cementizia” di alcuni detriti (probabilmente di una tubatura) della palazzina di via De Amicis crollata il 5 marzo scorso a Bari erano presenti “fibre di amianto”.

Lo comunica l’Arpa Puglia, che nei giorni scorsi aveva escluso la presenza di fibre di amianto nell’aria interessata dal crollo, sulla base delle analisi svolte per 24 ore (dal 6 al 7 marzo) attraverso le proprie centraline proprio sulla qualità dell’aria.

Le indagini dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente saranno estese anche alle polveri, e per questo sono stati prelevati dei campioni nel cortile della ex scuola Carlo del Prete, nella vicina via Pinto, e dal balcone di un appartamento di via De Amicis 2. Proprio dall’esame di un campione prelevato dal balcone, l’università di Bari aveva rilevato, in una relazione, la presenza di fibre di amianto da un campione di polvere.

“La relazione in questione – scrive l’Arpa in un comunicato – non proviene da un laboratorio inserito nell’elenco dei laboratori qualificati del ministero della Salute”. “Arpa Puglia – si legge ancora – si riserva valutazioni sui contenuti della relazione dell’ università di Bari, di cui si è avuta notizia in giornata odierna, relativa ad un ‘campione di polvere’ che sarebbe stato prelevato da un balcone nei pressi del palazzo crollato”. Le analisi di questi ultimi campioni prelevati inizieranno domani.

Università Bari, sesso per superare gli esami: il professore Volpe condannato a 5 anni

Il Tribunale di Bari ha condannato il docente di diritto civile dell’Università di Bari Fabrizio Volpe alla pena di 5 anni di reclusione per induzione indebita.

Questo è l’esito del processo di primo grado nei confronti del docente accusato di aver chiesto ad una studentessa prestazioni sessuali in cambio del superamento degli esami.

Per il docente la Procura aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. Il professor Volpe, assistito dagli avvocati Elio Addante e Angelo Loizzi, ha sempre respinto le accuse.

Al termine dell’udienza la difesa si è detta “soddisfatta” dell’esito della sentenza eperché “l’impianto accusatorio è stato fortemente ridimensionato”, annunciando allo stesso tempo che dopo il deposito delle motivazioni, tra 90 giorni, impugnerà la sentenza.

Una delle due presunte vittime non si è mai costituita parte civile, l’altra ha revocato la costituzione: unica parte civile è l’Università di Bari nei confronti della quale sarà quantificato in sede civile il risarcimento dei danni.

Il secondo evento più potente della storia: UniBa studia l’eruzione ai Campi Flegrei di 109mila anni fa

Una delle eruzioni più potenti nei Campi Flegrei, vasta zona vulcanica nell’area metropolitana di Napoli, è avvenuta 109mila anni fa. A scoprirlo è stato uno studio congiunto condotto da Cnr-Igag, Sapienza università di Roma, Ingv e università Aldo Moro di Bari.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica ‘Communications earth and environment’ di ‘Nature’. Attraverso un approccio multidisciplinare i ricercatori hanno ricostruito i principali parametri eruttivi di un’antica, denominata ‘Eruzione di Maddaloni’, pressoché inaccessibile nell’area del vulcano ma documentata dalle ceneri depositate in aree remote, note con la sigla ‘X-6’ e rinvenute in un’ampia area del Mediterraneo, dall’Italia centrale fino alla Grecia.

“Sorprendentemente – spiega Antonio Costa, dell’Ingv – i risultati della modellazione hanno fornito una stima di magnitudo di 7.6, cioè di poco inferiore a quella della famosa Ignimbrite Campana di circa 40mila anni fa, definendo l’eruzione di Maddaloni come il secondo più grande evento della storia eruttiva dei Campi Flegrei”. Jacopo Natale, dell’università Aldo Moro, evidenzia che “il fatto che questo sistema vulcanico abbia prodotto diverse grandi eruzioni nel corso della sua storia suggerisce che la struttura della caldera, la depressione vulcano-tettonica che si forma durante grandi eruzioni a seguito del rilascio di un ingente volume di magma in superficie, potrebbe essere molto più complessa di quanto ipotizzato finora”.

I risultati della ricerca, spiega l’università di Bari in una nota, “gettano nuova luce sulla ricorrenza degli eventi di grande magnitudo ai Campi Flegrei”.

L’Università di Bari compie 100 anni, celebrazioni al Petruzzelli con la ministra Bernini: il saluto del Rettore Bronzini

“È stato bellissimo, ma le esperienze sono bellissime se finiscono. Il prossimo 30 settembre finirà il mio mandato, mi potrete confinare in una cornice e appendere al muro”. Così il rettore dell’università Aldo Moro di Bari, Stefano Bronzini, ha salutato la platea del teatro Petruzzelli dove oggi è stato celebrato il centenario e inaugurato l’anno accademico 2024-2025. L’ultimo per Bronzini.

Il tema scelto quest’anno è l’equivoco. La festa si è aperta con proiezioni luminose sulla volta del Politeama e l’esecuzione del ‘Gaudemus Igitur’ da parte del coro Harmonia dell’ateneo barese, diretto da Sergio Lella. Presente anche la ministra per l’Università Anna Maria Bernini. Sono stati consegnati i sigilli d’oro a due ex alunni: Silvana Sciarra, ex giudice della Corte costituzionale, e Vito Campese, del Kidney research center.

“Il mio equivoco – ha detto Sciarra – nasce da un ricordo, ero iscritta a Giurisprudenza e avevo voglia di andare altrove. Avevo preparato una valigia immaginaria. Al secondo anno ho incontrato il professore che mi ha aiutata a trovare la mia strada”. Campese ha evidenziato che “sono uno dei cervelli fuggiti, ma non c’è libertà di azione se bisogna andare all’estero. Le università del Sud non sono in buona salute”. Il sigillo d’oro è stato consegnato anche a Leo Muscato, regista dell’ultima prima della Scala, a Milano, autore di un intervento sugli “equivoci del curriculum”. La studentessa rifugiata Luz Yanet Ortiz Baltan, invece, ha chiarito che “equivoco è confondere il privilegio con il merito”.

La ministra Bernini ha evidenziato l’esigenza di “equiparare l’alta formazione accademica con l’alta formazione artistica”, puntando sulla “contaminazione”. Infine la lectio magistralis del presidente dell’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille, che ha giocato sull’equivoco generato dall’etimologia e uso di alcune parole come “patriarcato, diverso da maschilismo”. Stasera dalle 19.30 in piazza Libertà a Bari, nell’ambito delle celebrazioni, concerto di Daniele Silvestri.

Università di Bari, centenario festeggiato al Petruzzelli: studenti annunciano protesta contro la ministra Bernini

Mercoledì prossimo, in occasione della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’università Aldo Moro di Bari che celebrerà il suo centenario, davanti al teatro Petruzzelli è annunciato un presidio degli studenti aderenti a Udu Link Bari. Lo comunica l’organizzazione in una nota, spiegando che si tratta di un’iniziativa di protesta contro la ministra Anna Maria Bernini – attesa per l’evento – “protagonista di uno scellerato processo di riforma del sistema universitario statale e di tagli ai suoi finanziamenti che reputiamo inaccettabili”.

Il presidio comincerà alle 10, prosegue la nota, “per contestare pubblicamente l’operato della ministra con l’obiettivo di essere finalmente ascoltati e per portare avanti una visione del sistema universitario alternativa a quella del governo, che possa realmente rappresentare un sistema formativo e accessibile”.

Gli studenti puntano il dito, in particolare, contro “la nuova stagione di tagli prevista dalla manovra di bilancio – spiega la coordinatrice di Udu Link Bari, Sahar Locaputo – e la proposta di riforma del preruolo”, che “avranno gravi e immediate conseguenze sul funzionamento dell’università pubblica statale in ogni suo ambito, dalla qualità della didattica, alla disponibilità di spazi e servizi, al diritto allo studio fino all’autonomia della ricerca”.

Sesso o denaro per superare l’esame, prof a processo a Bari. La difesa: “Va assolto è innocente”

È durata circa 3 ore l’arringa difensiva dei legali di Fabrizio Volpe, il professore di diritto civile dell’Università di Bari a processo con l’accusa di concussione e violenza sessuale nei confronti di due studentesse per superare alcuni esami. I suoi legali hanno ribadito l’innocenza del proprio assistito, rimarcando l’inattendibilità della presunta vittima, e chiedendo la sua assoluzione. La Procura ha invocato una condanna a 6 anni di reclusione, l’udienza è stata aggiornata al prossimo 30 gennaio per repliche e sentenza. Volpe era stato inizialmente sospeso dall’università ma era poi stato reintegrato dal Tar e ha ripreso a insegnare dopo aver goduto di un anno sabbatico.

Muore ad un esame dalla laurea magistrale, l’Università omaggia Davide Pellegrino: “Un esempio per tutti”

L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha reso omaggio a Davide Pellegrino, il 28enne di Collepasso deceduto lo scorso 22 settembre per una grave malattia che ha segnato i suoi ultimi 8 anni di vita. Nella giornata di ieri è stato consegnato alla sua famiglia un attestato alla memoria, per onorare il suo impegno e il suo percorso di studi. A Davide mancava infatti un solo esame per la laurea magistrale in Ingegneria del Veicolo. La cerimonia ha avuto luogo nella Sala Eventi del Tecnopolo alla presenza dei familiari e dei colleghi. Negli ultimi anni aveva iniziato a lavorare presso FPT-Iveco, la famiglia ha ricevuto una lettera dai suoi superiori che hanno voluto sottolineare il valore umano e professionale che Davide rappresentava per l’azienda.

“L’omaggio vuole essere un segno di riconoscimento per il percorso intrapreso da Davide Pellegrino, un giovane che ha saputo affrontare con perseveranza le sfide dello studio e della formazione. Un gesto che vuole anche essere un’occasione per ricordare il valore della forza e del coraggio dimostrato nella sua vita. La sua storia e il suo esempio rimarranno un esempio per tutti”, le parole di Francesco Leali, il Direttore del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.

Bari piange Federico Pirro, il professore si è spento a 78 anni. Il cordoglio di Leccese: “Mancherà la sua competenza”

“Con la scomparsa di Federico Pirro la città perde un fine analista delle dinamiche economiche e industriali che hanno interessato il nostro territorio e l’intero Mezzogiorno negli ultimi quarant’anni”. Inizia così il messaggio di cordoglio del sindaco di Bari, Vito Leccese, per la scomparsa di Federico Pirro, scomparso all’età di 78 anni. Per oltre quarant’anni è stato professore dell’Università di Bari.

“Docente di Storia dell’Industria dell’ateneo barese, è sempre stato un punto di riferimento per gli amministratori locali e regionali, nella definizione delle politiche e delle programmazioni sui temi del lavoro e dello sviluppo – si legge nella nota del primo cittadino -. Ci mancheranno molto la sua competenza, la sua professionalità, la sua grande passione e la sua immensa disponibilità. Ai suoi familiari e all’Università di Bari giunga il cordoglio mio personale e della città”.