Doppi turni e personale sanitario al collasso, Usppi Puglia annuncia stato di agitazione: “Subito assunzioni”

L’Usppi Puglia ha indetto lo stato di agitazione di tutto il personale della dirigenza medica e di comparto delle Asl pugliesi. Sotto accusa i turni doppi, le ferie saltate, le prestazioni aggiuntive, i carichi di lavoro e le indennità Covid non corrisposte.

“È impensabile che la Regione Puglia resti a guardare. Dobbiamo salvare il sistema sanitario regionale: servono assunzioni e stabilizzazioni immediate”. Così in una nota Nicola Brescia, segretario nazionale Usppi e il segretario regionale aggiunto Usppi Medici, Rocco Indellicato, denunciano la situazione sempre più drammatica delle aziende ospedaliere e sanitarie della regione.

“Dopo la proclamazione dello stato di agitazione attendiamo ancora la convocazione dal Prefetto di Bari – spiegano -. In questa situazione prepareremo una grande manifestazione regionale e se costretti arriveremo fino alla scelta estrema dello sciopero, per tutelare dipendenti e cittadini. Non riusciamo a comprendere l’immobilismo dell’amministrazione regionale e delle istituzioni di fronte ad un tracollo annunciato che finirebbe per travolgere l’intero sistema di cura e assistenza”, tuonano i segretari Usppi.

“E’ uno stallo inaccettabile i lavoratori sono allo stremo e non riescono più a garantire la presa in carico dei pazienti. La nostra mobilitazione per salvare la sanità regionale crescerà ancora”. Per i sindacati “il grido d’allarme che viene dal personale è chiaro e netto. Per di più corrono i pensionamenti, che dal 2021/22, arriveranno a sfiorare i 5.000, e soprattutto, in questi giorni di riacutizzazione della pandemia, si moltiplicano i contagi che stanno ulteriormente decimando le piante organiche di reparti, ambulatori e uffici”, affondano ancora Brescia e Indellicato.

“Questa è la diagnosi di un sistema sanitario regionale in agonia: mancano infermieri, Oss, figure di assistenza, tecnici, amministrativi, professionisti, ausiliari. E bisogna intervenire subito con i piani di assunzioni.  Non si può continuare a contare solo sullo spirito di abnegazione di una forza lavoro al colmo della sofferenza numerica e organizzativa. La rabbia e la delusione dei dipendenti rischia di esplodere con le troppe criticità del sistema – concludono i segretari Usppi -. O avremo risposte concrete e tempestive da Regione e aziende oppure scenderemo in piazza con una grande manifestazione, pronti ad arrivare anche allo sciopero di tutto il personale della sanità. Questa è una battaglia che si vince o si perde tutti insieme: lavoratori, cittadini, comunità”.