Regionali Puglia 2025, Vendola: “Non so se mi candido. Decaro forte ma il candidato lo sceglie la coalizione”

“Da qui alle elezioni sarà spesso in Puglia. La candidatura alle prossime Regionali è una cosa che interroga la mia coscienza, perché non è solo il partito che me lo chiede, sto ricevendo una sollecitazione continua anche per strada, dalle associazioni del mondo del volontariato”.

L’ex governatore Nichi Vendola, leader di Sinistra Italiana, non respinge i rumors su una possibile candidatura alle prossime Regionali.  “Non abbiamo ancora la data delle elezioni, non è una scelta semplice per molte ragioni – ha aggiunto in un evento nella sede di Sinistra Italiana-. Sia se sarò candidato sia se non lo sarò mi vedrete continuamente in Puglia. Credo che sia l’espressione del bisogno di costruire un clima attorno al centrosinistra che sia di partecipazione ed entusiasmo legato a un progetto forte: quale Puglia immaginiamo nel 2030 in un contesto mondiale difficile”.

“Al centrosinistra serve innanzitutto un progetto politico forte, non basta battere una destra debole. Decaro? Antonio è un amico e una enorme risorsa per la nostra coalizione, ma sulla sua candidatura decide la coalizione”, ha poi detto in un’intervista rilasciata a L’Edicola del Sud.

Regionali Puglia, Vendola e l’ipotesi candidatura: “Mi batterò sempre. Il centrosinistra non deve accontentarsi mai”

“Per battermi ci sarò sempre”. L’ex governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, fondatore e presidente nazionale di Sinistra italiana, ha risposto così a chi gli ha chiesto di commentare le voci su una possibile candidatura alle prossime elezioni regionali in Puglia.

“Come centrosinistra non dobbiamo accontentarci mai, combattiamo contro una destra che, dal punto di vista ambientale, rappresenta una minaccia per la vita dei cittadini. È una destra –negazionista del cambiamento climatico, che ha portato l’anti scienza al governo nel mondo”, le sue parole a margine dell’apertura del cantiere del Parco della Rinascita a Bari sul suolo dell’ex Fibronit.

“Non dobbiamo mai pensare che la capacità di mettere al centro la tutela e protezione del territorio sia solo retorica o una cartolina illustrata, è una politica impegnativa e seria”, ha poi aggiunto.

Bari, un Parco della Rinascita sul suolo dell’ex Fibronit: cantiere aperto con Emiliano, Decaro, Leccese e Vendola

Tra 330 giorni, dove un tempo sorgeva una fabbrica di elementi per l’edilizia in amianto, ci sarà un parco urbano che abbraccerà tre quartieri di Bari rappresentando un enorme polmone verde.

Il cantiere del Parco della Rinascita, sui suoli della ex Fibronit bonificati, è stato inaugurato oggi. Entro la primavera del 2026, grazie al co-finanziamento del Pnrr, diventerà un’area verde aperta a tutta la città, con spazi di socializzazione, aree per lo sport e per i bambini, servizi e un imponente progetto di forestazione urbana.

Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’eurodeputato Antonio Decaro, il presidente di Sinistra Italiana Nichi Vendola, il sindaco Vito Leccese e il presidente del Comitato cittadino ex Fibronit, Nicola Brescia.

“Questo parco non restituirà serenità alle famiglie colpite – ha detto Leccese – ma il compito di noi amministratori è seminare speranza, e oggi quei semi cominciano a germogliare”. L’area, ha aggiunto, “diventerà “un luogo di vita, rinascita, rigenerazione urbana”.

Emiliano ha ricordato che il progetto rappresenta “una delle rarissime varianti da area edificabile ad area a verde, ci siamo arrivati partendo dal basso, con la collaborazione dei cittadini”. E ha inoltre evidenziato che in Puglia “75 milioni di euro serviranno a rimettere in sicurezza le discariche”, senza dimenticare la “battaglia per la salute dei cittadini di tarantini. Il ministro Urso ci ha promesso che la siderurgia italiana sarà decarbonizzata a questo è un risultato straordinario”.

Brescia ha sottolineato che “per il Comitato questo cantiere rappresenta il raggiungimento dell’ultimo obiettivo, ora saremo presenti per verificare che tutto vada nel modo giusto”, per la città invece rappresenta “una rinascita morale e civile, perché è un risarcimento minimo per il dolore subito dalle famiglie”.