Un’auto si è ribaltata questa mattina in via Caldarola a Japigia. Il conducente ha rimediato solo una forte contusione alla spalla, le sue condizioni fortunatamente non sono gravi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia Locale, la strada è stata chiusa in direzione centro per le operazioni di soccorso e per i rilievi del caso (Foto Bit Live).
Le cause sono ignote, pare che non sia la prima volta e non si escluda che possa trattarsi di un’intimidazione.
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Bari come Parigi e nel futuro come New York. Nel quartiere Japigia sorgerà un grattacielo di 120 metri. Dove? In via Caldarola all’angolo con via Oberdan (alle spalle dell’ex Fibronit destinato a trasformarsi nel Parco della Rinascita). Un mega complesso alla cui base collocare un hotel e uffici, con parcheggi interrati. Le ultime sul progetto.
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Fortunatamente un automobilista è riuscito a bloccare la macchina e il traffico, per permetterle di fare inversione, evitando così una possibile tragedia.
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A commentare l’intervento dei 25 operatori Amiu è il presidente del Municipio I, Lorenzo Leonetti.
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Nei pressi di un cantiere edile, un’auto, per cause ancora in fase di accertamento, si è schiantata contro la recinzione.
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Il grosso ramo è crollato sfiorando la postazione fissa dell’Amtab in via Caladarola nel quartiere Japigia di Bari.
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La gup del Tribunale di Bari, Luigia Lambriola, alla fine del processo con il rito abbreviato, ha condannato a pene comprese tra i 16 mesi e i 18 anni di reclusione i 27 imputati nel processo della Dda di Bari su una presunta associazione a delinquere di narcotrafficanti, attiva h24, con base operativa nella palazzina L di via Caldarola, nel quartiere Japigia.
Le indagini hanno documentato 25mila episodi di spaccio in un anno. I pusher vendevano a centinaia di clienti ogni tipo di sostanza stupefacente. Tra loro ci sono pregiudicati ritenuti vicini al clan dei Palermiti.
La condanna più elevata a 18 anni di reclusione è stata inflitta nei confronti del presunto capo, Giuseppe Martiradonna. Per i suoi familiari (Angelo, Emanuel, Michele e Filippo) la gup ha disposto condanne tra i 6 anni e gli 8 anni e 8 mesi di reclusione. Al pregiudicato Michele Bellantuono inflitti 16 anni di reclusione, 9 anni e 4 mesi a Michele Abbaticchio e Andrea Carrassi. Condannati a 8 anni invece Eugenio Lovergine, Giacomo Cassano e Vito Ivan Bottalico.
È stato rimosso il pannello di via Caldarola che negli ultimi mesi, storpiando i nomi dei santi, ha regalato momenti epici che rimarranno sempre nella storia.
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Nonostante diversi sopralluoghi e centinaia di foto, i tecnici dell’Arca sembrano essere spariti nel nulla. Le immagini parlano da sole.
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