Lo spione dei conti bancari, la premier Meloni: “Accanimento su mia sorella Arianna aveva solo 2100 euro”

“Perché tanto accanimento su sua sorella Arianna? È la persona che il bancario di Bari ha spiato più di tutte. Quando è uscita questa notizia, mia sorella mi ha mandato la foto dell’estratto del suo conto in banca. C’erano 2100 euro. Mi ha scritto: ‘Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride. Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma colpire lei è come colpire me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio”.

Queste sono le parole che la premier Giorgia Meloni ha rilasciato nell’intervista concessa a Bruno Vespa e riportata nel nuovo libro del giornalista in uscita il 30 ottobre. Il riferimento è al caso del bitontino Vincenzo Coviello, 52enne ex dipendente di Intesa Sanpaolo, indagato per aver spiato i conti di diversi personaggi del mondo della politica, tra cui la stessa Meloni, e non solo.

“Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”, ha aggiunto.

Lo spione dei conti bancari, il legale di Intesa Sanpaolo in Procura a Bari: “Pronti a collaborare con la magistratura”

Proseguono i contatti tra la Procura di Bari e l’Intesa Sanpaolo per fare chiarezza attorno alla vicenda del bitontino Vincenzo Coviello, indagato per aver spiato i conti di personaggi noti del mondo della politica (tra cui la premier Meloni), dello sport e dello spettacolo. Le accuse sono di accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.

Questa mattina il procuratore Roberto Rossi ha incontrato l’ex ministra della Giustizia Paola Severino, tra i legali della banca che resta indagata per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Intesa Sanpaolo non avrebbe avvisato tempestivamente gli inquirenti degli accessi abusivi effettuati da Coviello, ma lo avrebbe fatto solo al termine di un lungo procedimento interno culminato poi con il licenziamento del dipendente lo scorso 8 agosto. Severino ha confermato la massima collaborazione da parte dell’Istituto bancario a collaborare.

Lo spione dei conti bancari, Vincenzo Coviello si difende: “Ho agito da solo e per curiosità”. Bitonto sotto choc

Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, è l’uomo del momento. È lui l’ex dipendente della filiale Agribusiness di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani) licenziato ad agosto per aver spiato i conti correnti di 3572 clienti dell’istituto, tra cui quello della premier Giorgia Meloni e di tanti vip. Sono 6.976 gli accessi effettuati a conti correnti di clienti non giustificati da esigenze di servizio. Ora risulta indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Ieri, ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell’ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi.

Coviello, impiegato di banca che è riuscito a violare i conti correnti di ministri e deputati, magistrati e forze dell’ordine, cittadini comuni e sportivi, si è difeso dicendo di essere solo “un maniaco del controllo”, di aver agito da solo per curiosità e di non aver divulgato a nessuno le informazioni di cui è entrato in possesso. Nessun documento scaricato, nessun sistema all’esterno che lo aveva incaricato di fare questo. Ma per la Procura ha operato “verosimilmente in concerto con persona da identificare: un mandante degli accessi abusivi al sistema informatico di Intesa”.

Sposato, con due figli, è stato definito da alcuni come uno “stacanovista” sempre “impeccabile sul lavoro”. Insomma, l’identikit di un impiegato modello. Da qualche tempo pare avesse cancellato i profili social dopo i primi richiami e il licenziamento avvenuto ad agosto. Anche il sindaco di Bitonto è rimasto sorpreso.

Le versioni però sono anche in questo caso contrastanti. In Paese infatti c’è chi lo definisce introverso, chi egocentrico, chi curioso, chi pettegolo. Ha dichiarato di non aver spulciato conti correnti bancari da ottobre 2023, dopo essere stato richiamato dal direttore, in seguito ai primi controlli, ma secondo le indagini è stato “operativo” fino all’aprile scorso. Per tutto il pomeriggio di ieri è stato irreperibile, non è stato a casa e neppure nello studio di commercialista.