Da qualche settimana abbiamo iniziato ad accedere i riflettori sull’associazione Centro di Ascolto “Dal Silenzio alla Parola” di Gioia del Cole. Incontrando ex volontari e fonti riservate, abbiamo scoperto una situazione ambigua che a nostro avviso l’amministrazione comunale e le autorità competenti dovrebbero approfondire, per comprendere se davvero quello di cui si occupa Rosanna D’Aprile sia davvero solo volontariato.
Dovessero essere confermate le testimonianze di alcuni ex volontari e persone che hanno “beneficiato” dei favori del centro d’ascolto, che vi faremo ascoltare nel prossimo video, si tratterebbe di una gestione opinabile della cosa pubblica, calcolando che il Comune ha affidato diversi spazi all’associazione.
Intanto partiamo con l’operazione fallimentare dell’atelier solidale, messo in piedi per aiutare le donne meno abbienti con l’abito da sposa. Un’esperienza resa possibile dalla professionalità , dagli abiti e dal materiale di Angela Antonicelli, commerciante del settore tra le più apprezzate, messa in ginocchio dal Covid.
La donna, che sta valutando di denunciare l’accaduto in Procura, ha chiesto più volte alla D’Aprile la restituzione di tutto ciò che aveva messo a disposizione prima che fosse sbattuta fuori. Dopo mille chiamate e messaggi, ha chiesto a noi di accompagnarla nel tentativo di riuscire nel suo intento. I locali della struttura comunale che ospitata l’atelier solidale, che di solidale secondo qualcuno aveva poco, non sono più utilizzati.
Vestiti e materiali di Angela sono stati spostati in un altro locale. Abbiamo provato a chiedere alla dottoressa D’Aprile spiegazioni, ma ha chiuso la porta in faccia anche a noi. Nel video la prima parte della nostra inchiesta sul chiacchieratissimo centro d’ascolto.