Tragedia a Gravina dove un 45enne volontario, Vincenzo Olivieri, è morto dopo essere stato travolto e schiacciato da un cancello in ferro nel giardino adiacente giardino adiacente alla chiesa del Santissimo Crocifisso. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia locale. La vittima lascia la moglie e due figli.
“Ora morirai anche tu”, minacce di morte ad un volontario dell’Anps di Terlizzi: “Non abbiamo paura di voi”
“Pensavamo che non fosse necessario un post sui social, ma visto, le ultime notizie di cronaca, ci sentiamo obbligati di raccontare l’accaduto. Ciò che è stato rinvenuto il giorno 9 maggio, da un nostro volontario, è solo una parentesi triste, un atteggiamento isolato di chi pensa che con la violenza si possano risolvere le cose. Un giovane volontario, e l’associazione locale dell’Anps Terlizzi, sono state vittime di minacce di morte”. Inizia così la denuncia arrivata in redazione dalla stessa associazione. Un giovane volontario ha trovato nella tasca del giubbotto un foglio di carta formato A4 con la scritta “Ora morirai anche tu”.
“Una persona simile, che non solo minaccia un soggetto, ma addirittura una famiglia, come quella dell’ANPS, non merita nemmeno i nostri insulti. Proviamo sincera compassione per lui perché uno così deve passarsela veramente male – si legge nella nota -. Non abbiamo paura di minacce, intimidazioni o attacchi di qualsiasi tipo. Continueremo a batterci per la legalità, le nostre passioni, e dire quello che pensiamo a testa alta, senza timori, senza filtri, senza nasconderci. Come abbiamo sempre fatto finora. Qualcuno diceva che ‘un uomo fa il suo dovere, a dispetto delle conseguenze personali, nonostante gli ostacoli, i pericoli e le pressioni, e questo è il fondamento della moralità umana’. Quando si è dalla parte del giusto, allora nulla si deve temere. In merito è stata presentata regolare denuncia querela presso la Procura della Repubblica competente per territorio”.
Bari, tensione alla mensa dei poveri: migrante fuori controllo colpisce volontario con una testata
Il volontario, la cui faccia era una maschera di sangue, é stato medicato sul posto. Solidarietà a lui, con la speranza che l’episodio non lo faccia desistere dalla sua straordinaria opera di bene.
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