Avviso orale notificato a casa di Michele Misseri: è un monito a comportarsi bene

La polizia ha notificato a Michele Misseri un avviso orale emesso dal questore di Taranto: si tratta di un monito a tenere un comportamento conforme alla legge, rivolto al 69enne che domenica scorsa ha lasciato il carcere di Lecce dopo aver scontato 7 anni di reclusione per la soppressione del corpo della nipote 15enne Sarah Scazzi. Misseri è uscito con circa un anno di anticipo per buona condotta e effetto della norma ‘svuotacarceri’. Il provvedimento gli è stato notificato dalla polizia di Manduria nella sua abitazione in via Deledda ad Avetrana, dove oggi è Misseri è tornato per la prima volta dopo la sua scarcerazione. Negli ultimi due giorni il 69enne ha continuato a dire, in alcune interviste, di essere stato lui ad aver ucciso Sarah, e che sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina, condannate all’ergastolo per l’omicidio della 15enne, sono in realtà innocenti.

Misseri è ad Avetrana: Zio Michele torna a vivere nella villa in cui fu uccisa Sarah Scazzi

Michele Misseri questa mattina è tornato nella villetta di via Deledda, ad Avetrana, dove il 26 agosto 2010 fu uccisa la nipote Sarah Scazzi, di 15 anni. Lo apprende l’ANSA da fonti investigative. Il 69enne era uscito dal carcere di Lecce domenica scorsa dopo aver scontato una condanna definitiva a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere (beneficiando di una riduzione detentiva di 696 giorni), ma non aveva fatto rientro subito nella sua abitazione.

Zio Michele in alcune interviste televisive rilasciate dopo la scarcerazione è tornato ad autoaccusarsi dell’omicidio e ad affermare che sua moglie Cosima Serrano e sua figlia Sabrina, condannate all’ergastolo, sono in carcere da innocenti. Il 69enne dovrebbe essere raggiunto da un avviso orale, emesso dal questore di Taranto, come monito a mantenere una condotta conforme alla legge.

Michele Misseri libero: “Se mi fossi ucciso Sarah avrebbe avuto giustizia e mia moglie non sarebbe in carcere”

“Avevo pensato di prendermi una bottiglia del veleno e di andarmene in campagna da me, per togliermi la vita. Mentre che volevo bere ho visto una cosa davanti agli occhi che dice ‘se tu ti ammazzi Sarah non sarà mai ritrovata’. Se mi fossi ammazzato, Sarah avrebbe avuto giustizia. Mia moglie non sarebbe mai stata in carcere. Ho sbagliato anche su questo”.

Sono le dichiarazioni rilasciate dal 69enne Michele Misseri a Farwest, nella puntata andata in onda ieri sera su Rai Tre, condotta da Salvo Sottile.Misseri ha lasciato ieri il carcere di Lecce dopo aver scontato sette anni per la soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi in un pozzo nelle campagne di Avetrana (Taranto). Per l’omicidio di Sarah, strangolata il 26 agosto del 2010 in casa di Misseri, sono state condannate all’ergastolo sua moglie e sua figlia, Cosima Serrano e Sabrina. Misseri, però, continua ad autoaccusarsi del delitto.

“L’unico colpevole sono io”, dichiara ancora. Nel corso della trasmissione, il 69enne ricostruisce il giorno del delitto: “Quel giorno non stavo bene. Avevo dolore alla testa. Sul letto dormivano Sabrina e Cosima, Cosima aveva detto di non suonare al citofono”. Poi aggiunge: “Sarah è scesa in garage, a me stava dando fastidio, io l’ho presa di spalle, l’ho sollevata. Lei mi ha dato un calcio all’indietro e mi ha preso nelle parti deboli. Mi è salito un caldo al cervello, l’ho stretta forte…”. Misseri, parlando con Farwest, ribadisce che “la notte stessa ho sognato Sarah che mi diceva ‘zio ho freddo'”.

Michele Misseri libero, prima intervista fuori dal carcere: “Sono colpevole Sabrina e Cosima sono innocenti”

Leggermente ingrassato e in un apparente buono stato fisico, non ha perso tempo per ribadire la sua versione dei fatti. Misseri non è tornato ad Avetrana e si trova in una località segreta. Ha preso accordi con la redazione della trasmissione Quarto Grado, di Mediaset, per una intervista in esclusiva.

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