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Tangente per appalto al Di Venere, a processo Giuseppe Rucci: Regione e Asl Bari si costituiscono parte civile

2 Aprile 2025
– Autore: Raffaele Caruso
2 Aprile 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Regione Puglia e Asl di Bari hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo a carico di Giuseppe Rucci, rappresentante legale della srl ‘Ism Impianti servizi medicalì e unico dei dieci imputati dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti nella Asl di Bari ad aver scelto il rito ordinario.

Rucci è accusato di corruzione insieme all’ex dirigente della Asl Nicola Sansolini, relativamente a un appalto da 148mila euro per i servizi di manutenzione degli impianti di distribuzione dei gas medicali nell’ospedale Di Venere di Bari.

Sansolini, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto da Rucci una tangente «quale compenso illecito per avere compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio e per quelli da compiere in futuro», come si legge nel capo di imputazione.

L’importo della presunta mazzetta non è determinato. L’udienza è stata rinviata al 14 maggio per un difetto di notifica. Degli altri imputati, in tre hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato (l’ex funzionaria Concetta Sciannimanico e gli imprenditori Ignazio Gadaleta e Nicola Murgolo) e altri cinque hanno chiesto di patteggiare.

Tra questi, anche Sansolini e il collega Nicola Iacobellis, per i quali però è stata respinta la richiesta di patteggiare una pena di cinque anni perché, tra difese e accusa, non si è trovato un accordo sull’importo da restituire come profitto illecito che i due avrebbero ricevuto a titolo di tangente.

A sei imputati – Sansolini, Iacobellis, Sciannimanico, Gadaleta e gli altri imprenditori Giovanni Crisanti e Nicola Minafra – è contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.