I legali dell’ex avvocato barese Giancarlo Chiariello proveranno ad ottenere un importante sconto della pena di 9 anni e 8 mesi rimediata a marzo 2022 nell’ambito dell’inchiesta su quattro presunti episodi di corruzione in atti giudiziari, relativi a tangenti in cambio di scarcerazioni. Secondo la tesi della difesa le tangenti che Chiariello avrebbe pagato all’ex gip Giuseppe De Benedictis non avevano l’obiettivo di favorire un clan mafioso, ma si sarebbe trattato solo di un grave errore. L’obiettivo è quello di ottenere la cancellazione dell’aggravante mafiosa, trovare un accordo con l’accusa, scendere sotto i quattro anni di pena e permettere a Chiarello di non tornare più in carcere. Il figlio Alberto, condannato in primo grado a 4 anni per concorso in corruzione in atti giudiziari, punta invece alla piena assoluzione: secondo la difesa il 31enne era all’oscuro degli accordi tra il padre e De Benedictis. Resta invece più critica la posizione di quest’ultimo: l’ex gip si trova agli arresti domiciliari e deve fare i conti anche con la condanna a 12 anni e 8 mesi per la detenzione di un arsenale.
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- di: Raffaele Caruso
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