Resta in carcere l’imprenditore di Lucera, Antonio Di Carlo, accusato di aver pagato tangenti all’ex direttore dell’Asset, Elio Sannicandro. Una tangente da 60mila euro per un appalto che non è stato vinto da Di Carlo e di cui non vi è traccia, è al centro dell’inchiesta. Nelle perquisizioni sono stati trovati 8mila euro a casa di Sannicandro che per i giudici sono riconducibili a una tranche del pagamento. Di Carlo, per tramite dei suoi avvocati, aveva chiesto che la misura cautelare passasse dalla reclusione in carcere ai domiciliari, ma nell’interrogatorio davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere e per questo il giudice ha deciso di non concedergli i domiciliari. Sannicandro, invece, in tre ore di interrogatorio avrebbe dimostrato di non avere mai avuto tangenti riguardanti gli appalti sul dissesto idrogeologico. Cosa che gli ha costato l’interdizione dai pubblici, ma i suoi avvocati chiederanno la revoca della misura cautelare.
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- di: Raffaele Caruso
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