“Sono rimasto traumatizzato, è stata una cosa molto brutta. Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra. ho detto solamente una frase: ‘sono morto'”. A parlare ai microfoni de ‘La Vita in Diretta’ è il minorenne che ieri a Taranto ha appiccato il fuoco a un falò abusivo che ha provocato una esplosione nella quale sono rimaste ferite sette persone. “Sono stato solamente fortunato, queste sono le cose che riesco a dire seriamente”, aggiunge il giovane che ricorda: “Ho visto fuoco da tutte le parti, bambini che gridavano, ragazzi che gridavano. E poi è venuto un ragazzo incontro a me, mi ha preso e poi non ho capito più niente”. Il falò, realizzato per la festa di San Giuseppe nel rione Tamburi, era programmato da “mesi: sono stati giorni lavorativi” ha sottolineato. Quanto a una eventuale autorizzazione per il falò, il ragazzo risponde: “No, da nessuna parte. Era una cosa nostra, è sempre una tradizione, la dovevamo rispettare, poi soprattutto per le persone che ci venivano a guardare. Soprattutto ieri stava il macello di persone”. “Abbiamo una denuncia – conclude – è stato schedato papà, sicuramente pagheremo i danni di tutte le palazzine e delle macchine che sono state qua e si sono rotte. Non lo rifarei mai”.
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- di: Raffaele Caruso
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