Cosimo Nardelli, il 62enne pregiudicato ucciso ieri sera a Taranto con almeno cinque colpi di pistola davanti alla sua abitazione in via Cugini 7, era uscito da poco dal carcere dove aveva scontato 17 anni di reclusione in seguito alla condanna per concorso nell’omicidio del 27enne Alessandro Cimoli, ammazzato con alcune coltellate il 31 agosto del 2006 all’uscita di una masseria abbandonata nelle campagne tra Faggiano e Talsano. Gli inquirenti non escludono la pista della vendetta legata a quell’episodio.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dagli investigatori, Nardelli aveva appena parcheggiato il suo scooter e mentre si avvicinava al portone della sua abitazione è stato raggiunto da una raffica di colpi di pistola all’addome e in altre parti del corpo. L’uomo è stato poi soccorso e trasportato con un’auto privata in ospedale, ma è deceduto poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Sul luogo dell’agguato, lungo la strada che costeggia il muraglione dell’Arsenale militare, sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, guidati dal dirigente Cosimo Romano, e gli uomini della polizia scientifica, che hanno effettuato i rilievi, recuperando una dozzina di bossoli. I proiettili hanno colpito anche un’auto parcheggiata davanti al portone dell’abitazione della vittima. I poliziotti già nel corso della notte hanno effettuato controlli e perquisizioni e ascoltato familiari e amici di Nardelli per risalire all’autore o agli autori dell’agguato mortale.