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Taranto, sfiorata tragedia nel carcere: detenuto dà fuoco alla stanza

15 Settembre 2022
– Autore: Eleonora Francklin
15 Settembre 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Il 13 settembre scorso il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, ha presentato un esposto alla procura di Taranto poiché gli episodi di violenza commessi dai moltissimi detenuti con problemi psichiatrici, stanno diventando sempre più pericolosi e tragici.

Negli ultimi giorni un detenuto con problemi psichiatrici si è fiondato contro la porta della cucina dove vengono preparati i pasti in cerca di coltelli che, avrebbe poi utilizzato contro agenti e detenuti. Fortunatamente i coltelli si trovavano chiusi in una cassetta blindata, poiché la cucina era chiusa.

Ultimo episodio ieri mattina al reparto osservazione. Un detenuto di origini calabresi di circa 40 anni, in attesa di giudizio per reati contro il patrimonio, ha appiccato il fuoco nella stanza dove è ristretto, incendiando le poche suppellettili in legno presenti, ed affumicando l’intero reparto a causa del fumo tossico sprigionato dal materasso che non ha preso fuoco poiché ignifugo. Il denso fumo che si è subito propagato per l’intero reparto, ha messo in allarme ed impaurito i detenuti colà ristretti che hanno iniziato a protestare energicamente.

Fortunatamente l’addetto alla sezione non si è perso d’animo e, rischiando serie conseguenze per la sua salute, dopo aver lanciato l’allarme ha fatto uscire i detenuti dalle stanze, ed insieme ai rinforzi li ha accompagnati nel cortile dei passeggi, salvando la vita anche al detenuto responsabile dell’evento.

La motivazione del folle gesto è sempre la stessa e cioè il detenuto in questione vorrebbe essere trasferito in altro penitenziario, solo che invece di essere ristretto in strutture adeguate per curare e contenere il disagio psichico, avrebbe fatto il giro delle carceri regionali dove ha creato problemi in ogni struttura in cui è arrivato.

Il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria alla luce di quanto accaduto oggi, chiede con ancora più forza l’intervento della magistratura per verificare quale assistenza specialistica psichiatrica mette a disposizione l’ASL di Taranto per contenere e curare questa particolare tipologia dei detenuti.

“Chiediamo la ASL di Taranto, l’assessore alla Salute regionale ed il presidente della Regione Puglia che pomposamente qualche anno fa ha aperto una REMS(residenza esecuzione misure di sicurezza ) nel carcere di Lecce, che doveva ospitare una ventina di pazzi ma che è quasi chiusa, si prendano le loro responsabilità, poiché è inaccettabile che scarichino il problema sul carcere e sulla polizia penitenziaria che ha già i suoi tanti problemi irrisolti, a partire dal sovraffollamento dei detenuti per finire alla carenza di poliziotti” sottolinea il Sappe.

“Se non lo faranno loro ci aspettiamo che sia la magistratura di Taranto che li costringa a rispettare una legge che delega allo Stato e di conseguenza alle regioni, l’assistenza e cura dei detenuti malati con particolare riferimento a quelli con problemi psichiatrici. Poiché questi eccellenti personaggi dall’alto del loro scranno non si degnano nemmeno di rispondere alle richieste pubbliche del SAPPE sulla materia – conclude -,si chiede a TV e giornali di porre queste domande agli interessati poiché loro non sono sopra la legge che colpisce i normali cittadini”.