Nella mattinata odierna, all’esito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto su richiesta della locale Procura – nei confronti di un 50enne, di professione commercialista, gravemente indiziato dei delitti di peculato e falsità materiale commessa da P.U. aggravata e continuata, commessi in qualità di curatore fallimentare ovvero commissario liquidatore nominato dal Tribunale di Taranto nell’ambito di quattro procedure concorsuali.
Le investigazioni, avviate a seguito di denuncia dei nuovi curatori fallimentari nominati in sostituzione del commercialista dal Tribunale di Taranto –Sez. Civile- e condotte dalle Fiamme Gialle tarantine, consentivano di acquisire elementi di prova da cui desumere – allo stato – la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, che – rivestendo la qualità di Pubblico Ufficiale, come professionista incaricato dal Giudice delegato (ex art. 30 L.F.) nell’ambito di quattro procedure fallimentari, ed avendo in virtù di tale qualifica la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure – si appropriava di importi fino ad un totale di circa 750 mila euro.