Per gli inizi di ottobre dovrà entrare i vigore a Bari la tassa di soggiorno, il provvedimento approvato dal consiglio comunale per creare un fondo da investire nel turismo e nei servizi. Ieri mattina gli assessori Ines Pierucci e Alessandro D’Adamo hanno incontrato le associazioni di categoria e sindacati per illustrare le varie tariffe che saranno applicate per tipologia di struttura. Lo schema prevede un minimo di 1.50 euro, per gli alberghi da 1 a 2 stelle, fino a un massimo di 4 euro per gli alberghi a 5 stelle. I b&b restano confermati a 2 euro, mentre per i villaggi turistici va da un minimo di 1.50 euro a un massimo di 3 euro.
“Stiamo procedendo con il confronto per definire gli ultimi passaggi” ha sottolineato l’assessora Pierucci. “Abbiamo chiesto al Comune di attivare dei corsi di formazione in presenza per spiegare, specie ai non associati dell’extralberghiero, le modalità di compilazione e di gestione dei dati. Il regolamento di Bari sarà per certi versi un po’ complicato e nostro avviso serve la massima chiarezza per consentire di lavorare bene e di non incappare nelle sanzioni», spiega Giovanna Castrovilli dell’Associazione extralberghiero Terra di Bari. All’incontro non ha partecipato Federalberghi, in completo disaccordo con la manovra e che ha annunciato un possibile ricorso al Tar.