Scontro tra Comune e albergatori sulla introduzione della imposta di soggiorno. Nel tavolo di confronto, convocato periodicamente per per fare il punto sui problemi del turismo, l’assessore Ines Pierucci ha confermato il volere dell’amministrazione comunale circa l’inserimento della tassa di soggiorno, nonostante il no da parte delle associazioni degli albergatori. Secondo la prima bozza del regolamento, stilato nel 2017, l’imposta di soggiorno oscillerebbe da 1.50 euro a 4 euro. La somma varia rispetto alle stelle assegnate agli hotel. L’obbligo del pagamento della tasse dovrebbe valere tutto l’anno. L’assessore ha spiegato che l’imposta di soggiorno sarebbe comunque legata all’erogazione di servizi per i visitatori.
Il no arriva però dalle associazioni di categoria. “Aspettiamo il regolamento che siamo pronti a contestare in qualsiasi sede. La nostra posizione è chiara: a Bari ci sono almeno 1.700 abusivi, a pagare l’imposta sarebbero quindi soltanto le strutture in regola” sottolinea Francesco Caizzi, vice presidente nazionale di Federalberghi. “Questo non è il momento giusto per parlare dell’argomento perché il settore dopo il periodo legato all’emergenza Covid sta attraversando un momento di difficoltà legato al caro-energia” spiega Cosimo Ranieri, presidente della sezione Turismo di Confindustria Bari e Bat. Dall’altro lato c’è invece Giovanna Castrovilli, rappresentante di Confimpresaitalia Puglia e dell’associazione Extralberghiero Terra di Bari che chiede iun riunvio della introduzione della tassa.