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Tassista accoltellato 20 volte, Bari sotto choc. Francesco: “Stavo per morire non so se tornerò a lavorare. Ho paura”

10 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
10 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Bari è ancora sotto choc per l’aggressione subita dal tassista Francesco Rubini di 30 anni. L’uomo era alla guida del suo taxi ieri sera quando una coppia di giovani, salita a bordo nei pressi del Policlinico di Bari, lo ha accoltellato con l’intento di rubargli il borsello. Le telecamere interne dell’auto hanno inquadrato i volti dei due, un uomo e una donna di 30 anni pregiudicati, rintracciati e arrestati dalla polizia in poche ore. Il video dell’aggressione è diventato virale e immortala gli attimi della folle aggressione che poteva costare caro al 30enne. Da dieci anni lavorava come autista sostituto, ma solo da una settimana aveva ottenuto finalmente la sua licenza.

Francesco è stato dimesso con una prognosi di 25 giorni e 122 punti di sutura. “Non so con che spirito posso tornare a lavorare. Ho molta paura – le sue parole al Corriere del Mezzogiorno -. Sto male, non riesco a muovermi. Stavo chiacchierando tranquillamente con questi due clienti, sembravano gentili. A un certo punto mi hanno chiesto di accostare su via Picone, il ragazzo mi ha messo la mano al collo e ha cominciato a colpirmi con il coltello, chiedendo i soldi del mio borsello. Glieli avrei dati subito, ma ce l’avevo incastrato tra il collo e la cintura di sicurezza, non riuscivo a prenderlo. E lui continuava a colpirmi. Io ho iniziato a dimenarmi e a urlare mentre il ragazzo mi colpiva. Per fortuna è arrivato un collega, un santo, che si è fermato. E così i due sono scappati. Con le urla ho attirato l’attenzione delle persone che erano per strada, poi è arrivata l’ambulanza. C’era sangue ovunque, mi sentivo morire”.

“Sono stato fortunato, perché le ferite erano profonde. Mi hanno detto chiaramente che, se fossi stato più magro, sarei morto in pochi minuti. Quel coltello era enorme, un collega meno robusto ora non sarebbe qui a raccontarlo. Per fortuna non sono stati colpiti gli organi vitali – conclude -. Non lo so se tornerò a lavorare, ho molta paura. Ho paura di incontrarli di nuovo e che possano farmi male di nuovo. Ho fatto salire una giovane coppia, la ragazza aveva una faccia d’angelo. Eppure in un attimo potevano uccidermi. Come faccio a fidarmi delle persone, adesso?».