La incontriamo all’altezza dello svincolo Sovereto, si chiama Maria (nome di fantasia ndr) e ha 56 anni. Siamo sulla complanare della sp 231. Il mese di ferie e il tempo incerto non agevolano gli affari e allora la donna non ha difficoltà a raccontarci la sua storia. Maria è venuta in Italia una decina d’anni fa certa di dover fare la badante, ma dopo qualche tempo senza un euro, ospitata a casa di una connazionale, ha deciso di seguirne le orme: prostituirsi sul lungomare di Bari. Non è più tornata indietro, perché se sei stato affamato di soldi, vederne tanti e tutti insieme ti può dare alla testa.
“Nei tempi migliori – ammette – riuscivo anche a guadagnare mille euro al giorno, oggi a 56 anni, quando va bene porto a casa fino a 300 euro”. Per molti clienti, soprattutto mariti trascurati, ma anche giovani di Molfetta, Ruvo, Terlizzi, Bitonto e Corato, Maria è un punto di riferimento. C’è anche chi non vuole “scopare”, ma fare quattro chiacchiere, darle un bacio o una carezza, toccarle il seno.
Sono tanti, invece, gli uomini convinti che la sua maturità e il fisico non certo attraente l’abbiano resa totalmente disinibita, avventurandosi in richieste particolari. Poche, però, vengono accolte. “Se non ci sono intoppi a breve sposo un mio cliente più vecchio di me – racconta -. Nel caso qualcosa dovesse andare storta, tra un paio d’anni me ne torno in Romania e apro un supermercato ho messo abbastanza soldi da parte”. Maria non ha un protettore, meglio dire uno sfruttatore come molte altre colleghe in mostra sul ciglio della provinciale, gestisce la sua vita come meglio crede.
Maria arriva da Ruvo in treno sul posto di lavoro e se le va di lavorare anche la domenica prende lo scooter. Una volta ha rischiato grosso. Un cliente si è rivelato un rapinatore. Mostrandole una pistola l’ha costretta a mettersi in ginocchio e consegnare la borsa con i 30 euro guadagnati fino a quel momento. Il figlio, che vive all’estero, non sa che fa la prostituta, si vedono poco. Non deve saperlo.
Una vita non facile, iniziata a 46 anni per necessità – pur essendo consapevole che avrebbe potuto fare altro – e continuata ininterrottamente per 10 anni. “Sono soddisfatta, non ho molti rimpianti – conclude Maria – alcuni clienti sono affezionati, quando si assentano per periodi prolungati mi informo su cosa gli sia successo. Ora bisogna adeguarsi ai tempi che corrono e al fatto che non ci sono più molti soldi, quindi è inutile pretendere. Te ne accorgi quando qualcuno è davvero in crisi e ha bisogni di compagnia, in quel caso bastano 10 euro”.