Termosifoni e aria condizionata sempre accesi, la Regione Puglia sembra essere “disinteressata” all’aumento dei costi energetici fatto registrare in Italia negli ultimi mesi e che ha messo in ginocchio diverse attività. L’anno scorso la Regione ha speso circa 4,5 milioni di euro, l’assessore al Bilancio Raffaele Piemontese ha avanzato già la richiesta di una variazione della manovra finanziaria per assicurarsi altri 3 milioni di euro da portare nelle casse dell’Ente per far fronte alla lievitazione delle bollette. Al centro di ogni discorso c’è ovviamente la sede del Consiglio regionale in via Gentile: anche due giorni fa l’aria condizionata è stata accesa per tutta la durata della seduta, anche perché il riscaldamento è sempre acceso, nonostante il nuovo decreto legge sull’energia prevede lo slittamento dell’accensione del riscaldamento al 22 novembre. Ad agosto, nonostante 10 giorni di chiusura, per esempio la bolletta è schizzata fino a 126mila euro. Soldi versati dai pugliesi attraverso le tasse.
Il consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto), presidente della Seconda commissione, ha così presentato un emendamento, trasformato in mozione, “per uno smart working più intelligente, in modo da gravare di meno sulle tasche dei cittadini pugliesi”. La soluzione è quello di “individuare un unico giorno della settimana in cui tutti possono svolgere il lavoro da casa e chiudere la sede del Consiglio interrompendo l’erogazione di riscaldamento e luce per l’intera giornata. In questo momento storico è di primaria importanza individuare soluzioni per contenere i consumi e le spese di funzionamento, nonché promuovere un uso sensato e razionale di gas e di energia, anche nei luoghi di lavoro pubblici, al fine di creare una cultura e una sensibilità diffuse sul tema dell’efficienza energetica”. La scelta ricadrebbe sul venerdì e permetterebbe un risparmio in bolletta almeno del 20%. La mozione è stata approvata all’unanimità, ora la palla passa al Consiglio.