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Terrorismo, il barese Luigi Antonio Pennelli condannato a 5 anni: “Lupo solitario dei suprematisti bianchi”

2 Novembre 2023
– Autore: Raffaele Caruso
2 Novembre 2023
– Autore: Raffaele Caruso

Luigi Pennelli, il 24enne barese arrestato un anno fa con l’accusa di terrorismo internazionale e di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, è stato condannato a 5 anni di reclusione.  Originario di Acquaviva, ma residente a Sammichele, Pennelli avrebbe cercato di fondare l’organizzazione terroristica statunitense “The Base” in Italia. L’indagine è nata dopo una segnalazione alla Digos di Bari a seguito di un monitoraggio sul web svolto dall’Aisi su ambienti suprematisti di estrema destra. Dalle indagini è emerso che diffondeva materiale propagandistico antisemita e di matrice nazionalsocialista e avrebbe diffuso in un video delle minacce rivolte alla sanatrice Liliana Segre. Durante il primo interrogatorio affermò di non essersi reso conto della pericolosità dei gruppi e dei siti frequentati, ribadendo la volontà di non passare mai dalle parole ai fatti, nonostante a casa sua furono trovati una carabina ad aria compressa, 2 balestre, degli archi con le frecce e delle mazze da baseball con i simboli neonazisti.

L’accusa lo ha dipinto come un “lupo solitario pronto al sacrificio estremo a difesa della razza bianca”. Pennelli, detenuto nel carcere di Melfi, era stato sottoposto recentemente ad una perizia psichiatrica per valutare le sue capacità di intendere e volere.  I periti Roberto Catanesi e Gabriele Mandarelli, della sezione di Criminologia e Psichiatria forense del Policlinico, nominati dalla giudice per l’udienza preliminare Susanna De Felice, hanno verificato i suoi stati psicologici. Secondo quanto è emerso il 24enne è stato emarginato e bullizzato fin da piccolo. Chiuso nella sua camera avrebbe così scelto la “fuga dal mondo determinata dalla cattiveria delle persone e accompagnata da sentimenti di rivendicazione, ingiustizia, risentimento e rabbia dando inizio ad un viaggio psicologico che a un certo punto ha trovato approdo nella radicalizzazione”, si legge nella relazione. Pennelli ha agito “in piena consapevolezza della antisocialità dei suoi comportamenti, ispirati alla destra radicale dei suprematisti. Una ideologia che ha il suo fondamento nella concezione di una gerarchia delle razze con i bianchi in cima, nella eterosessualità come unica sessualità e paragonando i componenti della comunità Lgbt a tossici e alcolisti che necessitano aiuto terapeutico, nell’antifemminismo e nell’idea di Hitler come un salvatore, negando l’esistenza dell’olocausto”.