La storia di Lello e Angela ha toccato il cuore di tanti italiani. Due fratelli salvati da una vita bestiale, con una casa ridotta a discarica e con la dipendenza dall’alcol. Da quel giorno in cui Lello era esamine, sono passati tanti mesi e altrettanti cambiamenti che hanno reso la vita dei due più normale. Per questo motivo Amedeo Vitucci, studente dell’Accademia delle Belle Arti, ha deciso di fare un cortometraggio su Lello e Angela, ma soprattutto sulla nostra inchiesta giornalistica per la sua laurea triennale in Arti Cinematografiche. “L’approccio al neorealismo è simili al vostro giornalismo, che aspira alla voglia di portare alla luce storie vere, dove senti che non c’è finzione. Una dinamica che mi ha portato a fare questo come tesi. Prendere spunto da cose che esistono per poi inserire elementi fittizi”. Una cosa che ci inorgoglisce, perché il protagonista principale non è Lello e nemmeno Angela, ma è il nostro Antonio Loconte. “Il punto di vista di Antonio con il suo desiderio di portare alla luce storie che rimarrebbero nascoste. Questo è un approccio al giornalismo che ricorda la filosofia del neorealismo, che è alla base del progetto di tesi”. Amedeo ha quindi seguito per una giornata Antonio e Tino, studiando i minimi dettagli per rendere più realistico possibile il nostro lavoro nel suo cortometraggio. Amedeo ha fatto anche una ricerca negli attori trovando quasi un sosia del nostro Antonio. Un progetto nato anche grazie al relatore della tesi, il professore Alessandro Piva, nome d’eccellenza della regia pugliese. Pensare che ci conosce e segue ciò che produciamo è un altro motivo di orgoglio. Noi non possiamo che fare il nostro in bocca a lupo ad Amedeo.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
[visualizzazioni_post]