“Quando mi drogo non penso più ai problemi della mia vita. So che è una cosa brutta, ma non ho ancora la forza di smettere. Non siamo tutti criminali, noi non diamo fastidio a nessuno”. Siamo andato nella cabina del crack, sotto al museo di Santa Scolastica, nell’anfratto usato per consumare la droga comprata direttamente a Barivecchia. Dopo il nostro intervento possiamo dire che non è cambiato nulla, nonostante la situazione sia stata più volte segnalata alle Forze dell’ordine e all’Amministrazione comunale. Aggressioni, atti osceni davanti agli occhi di donne e bambini, tutto sotto l’effetto della droga. Il problema però è a monte. Queste persone, per lo più migranti, da altre zone della città si recano a Barivecchia per comprare le dosi e quindi, una volta lì, si recano nell’anfratto da noi soprannominato “la cabina del crack” per farsi. Se non ci fosse lo spaccio quasi certamente il problema non ci sarebbe. Queste persone sono le stesse che sotto l’effetto delle sostanze sono poi protagoniste di aggressioni, risse e rapine nelle vie del centro. Le immagini parlano chiaro e non si può dire che la cosa venga ignorata.