Antonio Panzitta, 31enne di Joppolo, Marcella Risoli, 26enne di Francavilla Marittima, e Silvia Scardamaglia, 23enne di Vibo Valentia sono i tre giovani calabresi che hanno perso la vita nell’incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio sulla ss100 all’altezza di Mottola nel Tarantino. Le vittime viaggiavano sulla stessa auto e tornavano da un raduno cosplay, al momento dell’impatto indossavano ancora i costumi.
Secondo quanto emerso finora sono due le auto coinvolte: una Bmw di grossa cilindrata e una Pegeout che per cause in fase di accertamento si sono scontrate frontalmente. Per le tre vittime, che viaggiavano sulla stessa auto, l’impatto è stato mortale. A novembre nello stesso tratto sono morti tre militari della Brigata Pinerolo 7/o Bersaglieri di stanza ad Altamura e un 60enne del Barese. Sull’altra vettura a bordo una famiglia composta da madre, padre e figlio che sono stati soccorsi dal personale del 118 e trasportati all’ospedale Ss. Annunziata in codice rosso. I tre non sarebbero in pericolo di vita. Sul posto, oltre ai carabinieri, ci sono i vigili del fuoco del distaccamento di Castellaneta
“Sette morti in quattro mesi, più i feriti. L’ennesimo mortale sulla statale 100 si può solo commentare così: ennesima tragedia annunciata, ennesima passerella politico-elettorale. Sono parole molte dure ma mai come i tempi che ora seguiranno”. Lo dichiara in una nota Vanni Caragnano, presidente del comitato Strade Sicure. “Avevamo – aggiunge – avvisato tutti, dal Comune di Mottola fino al ministero delle Infrastrutture e i Trasporti già da tempi non sospetti: nella malaugurata ipotesi che dovesse esserci un altro incidente grave, presenteremo il nostro dossier in forma di esposto alla Procura della Repubblica di Taranto. Ora basta”. “Se non agisce la politica e gli enti competenti, agirà sicuramente – continua Caragnano – la magistratura laddove ravvedrà la necessità di intervenire contro chi fino ad oggi ha avuto pieni poteri di muoversi e non l’ha fatto”.
Il presidente del comitato evidenzia che “non sono bastati i tavoli tecnici, le pec e le istanze trasmesse finora da anni a far capire a chi di dovere e onere che avrebbe dovuto fare di tutto per far trascorrere una sana domenica pomeriggio di marzo alle vittime di questa ennesima tragedia”. “Confidiamo soltanto ora nel buon senso del sottosegretario al Mit Tullio Ferrante – aggiunge – che prosegua nel percorso con noi iniziato, continuando a non perdere tempo seguendo suggerimenti politici sbagliati ma, come fatto finora, dando pronto esito all’analisi tecnica che gli abbiamo sottoposto e che è al vaglio dei suoi uffici per trovare immediatamente una soluzione temporanea fino all’intervento definitivo di ammodernamento”.
“Atri tre morti sulla Statale 100, ancora all’altezza di Mottola. Da mesi, a seguito dell’incessante susseguirsi di incidenti gravi e mortali su quel tratto di strada, abbiamo chiesto all’Anas un piano di misure urgenti per migliorare la viabilità e la sicurezza di questa importante e strategica arteria stradale. Sono state promesse l’installazione di autovelox, l’allargamento della carreggiata, la posa in opera di spartitraffico sui tratti più pericolosi ed a più alta densità di traffico. Tutto questo in attesa del raddoppio della Statale tra Mottola e Massafra. A tutt’oggi, però, nulla è stato fatto e, purtroppo, sulla Statale 100 si continua a morire”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Pd Vincenzo Di Gregorio, presidente della seconda commissione consiliare (Affari generali, personale e struttura degli uffici regionali e di enti regionali, polizia urbana e rurale). “Abbiamo il dovere di fermare questa carneficina, altrimenti saremo tutti responsabili. Per questo – aggiunge – chiedo che l’assessore regionale ai Trasporti convochi con urgenza un tavolo permanente con i vertici dell’Anas e con i comuni interessati per studiare un piano di misure da attuare immediatamente”. “Serve – conclude Di Gregorio – un’unità di crisi che finalmente affronti e fermi questa strage di vite umane sulla Statale 100”.