Salvatore Romanelli, diventato collaboratore di giustizia, nell’aula della Corte di Assise ha deciso di raccontare la sua posizione in merito all’operazione della Dda di Bari portata a termine nel 2019 e detta “Knockout”. L’oggetto del processo è una borsa contenente armi e munizioni, oltre a 4 chili di hashish e marijuana. Tutto era nascosto a casa del padre di Romanelli, Giuseppe, anche lui a processo. Il collaboratore ha raccontato di aver detenuto le armi per conto di altri, nello specifico, come sottolinea anche lui, Luca Soldano, 46enne di Trani. Romanelli ha deciso di diventare collaboratore di giustizia perché dice di essere stato abbandonato oltre che al fatto che ha voluto pensare ai figli e cambiare vita. Il 2 novembre verrà celebrata la prossima udienza, nel corso della quale sarà escussa Debora Lupo, moglie di Romanelli, anche lei in una località protetta dopo la decisione del marito di collaborare con la giustizia.