“Ambra era mite, buona ed educata, non in grado di reagire a un’aggressione”. Sono queste le parole proferite nell’aula del Tribunale di Bari dalla scrittrice Alessia Nobile, amica della 40enne Ambra, all’anagrafe Salvatore Dentamaro, la trans uccisa il 23 settembre 2018 sul lungomare San Giorgio di Bari. Si è celebrata oggi l’udienza nella Corte d’assise a Bari del processo in cui è imputato Francesco Brandonisio, il pescatore 53enne accusato di omicidio.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa la vittima, mentre si trovava in auto con Brandonisio per consumare un rapporto sessuale a pagamento, fu sorpresa alle spalle e colpita con un fendente al collo, vibrato dall’alto verso il basso, poi rivelatosi mortale. Gli inquirenti hanno definito il delitto “d’impeto e consumato con impulsività emotiva, probabilmente per circostanze sopravvenute e inaspettate”. Il 53enne fu arrestato nell’ottobre 2022 quattro anni dopo l’omicidio. Nella precedente udienza sono stati ascoltati i primi testimoni dell’accusa, le due persone che per prime si accorsero della presenza del cadavere nella Fiat Punto blu parcheggiata in via Alfredo Giovine e alcuni poliziotti intervenuti sulla scena del delitto.
“Mi dissero che Ambra si era trasferita a lavorare a San Giorgio, perché allo stadio aveva avuto problemi con le altre ragazze che la bullizzavano”, ha aggiunto la scrittrice Nobile. “Abbiamo iniziato insieme il percorso di transizione, aveva fatto la mastoplastica, poi è tornato indietro, forse per quieto vivere, per non creare problemi alla famiglia”, ha spiegato. Anche i suoi genitori sono stati ascoltati in aula: entrambi hanno raccontato del difficile rapporto con il figlio e hanno confermato come “ogni tanto si travestisse per uscire”, senza però mai sapere dove andasse o cosa facesse.