Il caso del “trenino” del Petruzzelli, in occasione del Concertone di Capodanno a Bari trasmesso su canale 5, continua ancora a far parlare di sé. Quelle immagini hanno scatenato l’ira degli italiani, in particolare degli operatori dello spettacolo che hanno presentato denuncia per la palese violazione delle norme contenute nell’ultimo decreto.
La trasformazione del teatro Petruzzelli in una vera e propria discoteca è diventata anche un caso politico. Decaro ha multato la società che gestiva le maschere, ma questa mossa non ha comunque smorzato le polemiche.
Abbiamo parlato con Michelangelo, uno dei tanti ristoratori baresi che ha dovuto fare i conti con le restrizioni imposte dal Governo nell’ultimo decreto. “Per il 31 dicembre avevamo 135 prenotati, ne sono rimasti solo 8 – racconta -. Fortunatamente siamo riusciti a riempire il locale con i passanti. Abbiamo iniziato con gli antipasti e con i primi piatti, i carelli erano stati riempiti, i camerieri pronti a servire, ma attorno alle 21 abbiamo ricevuto dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine. La zona era militarizzata”.
“La cucina è stata bloccata, i piatti sono stati buttati – continua Michelangelo -. I controlli sono infatti durati per un’ora e mezza, molti dei clienti che avevano scelto il nostro ristorante sono andati via. Il ritardo è stato di un’ora e mezza. Poi sono arrivati anche quattro finanzieri, il tutto mentre il teatro Petruzzelli veniva trasformato in una discoteca”.
“Mascherine e green pass, la gente è scocciata e stufa di essere pressata continuamente da queste cose – conclude il ristoratore che rivolge un appello ai suoi colleghi -. Va pianificata la migliore strategia comune, di sabato alle 13.15 i ristoranti sul corso sono completamente vuoti. Siamo confusi, non sappiamo in quale direzione andare. Cerchiamo di ragionare a nostro favore che vada coinvolgere e che dia coraggio alla gente che è spaventata. Siamo tutti presi in giro dallo Stato, clienti, ristoratori e dipendenti. Fino a quando possiamo sopportare tutto questo?”.